Morto Walter De Benedetto, attivista della cannabis terapeutica in Italia

Redazione:

Walter De Benedetto è morto questa notte ad Arezzo all’età di 50 anni (ne avrebbe compiuti 51 la prossima estate). La conferma pubblica della tragica notizia è arrivata dai familiari attraverso un post pubblicato sulla pagina Facebook del toscano, mentre la conferma alla redazione di Ability Channel è stata data da Matteo Mainardi. Ieri l’attivista per la cannabis terapeutica con una grave forma di artrite reumatoide era stato nuovamente ricoverato in ospedale.

Walter De Benedetto, il commiato social: “Leader gentile”

A seguito della tragica scomparsa, sono in molti ad aver espresso sui social il loro ultimo saluto a De Benedetto, a cominciare da Marco Cappato dell’Associazione Luca Coscioni, che su Instagram ha ricordato il primo incontro con l’attivista della cannabis terapeutica: “La prima volta che sono stato a casa di Walter era perché voleva parlare del suo fine vita. Da allora, invece, ha scelto di battersi come un leone contro l’idiozia e la violenza di uno stato che l’ha portato alla sbarra perché si doveva curare con la cannabis. Ha vinto la sua battaglia processuale, non abbiamo fatto in tempo a vincere con lui in Parlamento o col referendum la battaglia politica per la legge. Andiamo avanti, anche in sua memoria. Grazie Walter”.

Anche Matteo Mainardi, sempre dell’Associazione Luca Coscioni, ha espresso il suo ultimo saluto su Instagram: “Non perderemo tempo a piangere, ma continueremo a impegnarci come tu ci hai insegnato. Buon viaggio Walter”.

Anche l’organizzazione no-profit Meglio Legale, tra i promotori del recente Referendum sulla Cannabis, ha diffuso il proprio messaggio su Instagram: “Lui era il vero leader gentile della battaglia per la legalizzazione della cannabis e noi continueremo la sua e la nostra lotta con maggiore forza e determinazione, come lui ci ha insegnato. Con la sua assoluzione nel processo che lo vedeva imputato ha creato un precedente utile per migliaia di pazienti che, ancora oggi, non riescono ad accedere alla cannabis terapeutica. Perché, come ci ripeteva sempre Walter, il dolore non aspetta!”.

Cordoglio espresso anche dai Radicali su Facebook: “Quando è stato processato per coltivazione domestica di cannabis – l’unica cura per la grave forma di artrite reumatoide di cui soffriva sin da giovane – la sua assoluzione ha rappresentato uno spiraglio di luce per tanti pazienti che, come lui, continuano a vedersi negata la propria terapia e i propri diritti”.

Leggi anche: Il Referendum sulla Cannabis Legale riguarda anche altre sostanze

Chi era Walter De Benedetto?

Walter De Benedetto (30 agosto 1971 – 9 maggio 2022) è stato uomo con una grave forma di artrite reumatoide, una malattia infiammatoria cronica che può causare dolori alle articolazioni.

Per sopperire al dolore inflitto dalla patologia, De Benedetto aveva iniziato una terapia a base di farmaci cannabinoidi prescritti dal medico, a cui aveva accompagnato una produzione autonoma di piantine di cannabis all’interno di una piccola serra allestita in casa. Decisione presa poiché, come raccontato in un appello al Presidente Mattarella, la dose prescritta non era sufficiente a lenire i dolori della patologia.

Per questo motivo, nel 2019 fu accusato di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, da cui fu completamente assolto “perché dichiarato non colpevole di voler spacciare quanto invece aveva necessità di consumare per uso terapeutico”, ci avevano spiegato gli avvocati di Di Benedetto in una nostra intervista.

La redazione di Ability Channel invia le proprie condoglianze ai familiari di Walter.

Che cos’è l’artrite reumatoide?

L’artrite reumatoide è una una poliartrite infiammatoria cronica, autoimmune, sistemica e potenzialmente invalidante. Può colpire polsi, mani, ginocchia, piedi, caviglie, spalle e altre zone del corpo.

È dovuta a una risposta anomala del sistema immunitario che riconosce le articolazioni come entità esterne da cui difendersi. Nonostante ciò, non si hanno ancora ben chiare le cause che determinano l’insorgenza di tale patologia, sebbene nel 2017 è stata scoperta una “molecola-interruttore” che potrebbe essere responsabile della nascita della malattia. Tra i sintomi riconosciuti abbiamo:

  • rigidità articolare;
  • dolore articolare;
  • stanchezza;
  • deformità delle articolazioni, in particolare delle estremità (mani e piedi);
  • tumefazione ed edema delle articolazioni;
  • dimagrimento, presente in alcuni casi come conseguenza del processo infiammatorio interno
  • noduli reumatoidi: tipici della condizione, superficiali o profondi, che si possono formare anche a livello polmonare (il coinvolgimento di vari organi ed apparati è dovuto alla natura sistemica della malattia);
  • possono subentrare, complicando il quadro: fibrosi polmonare, pleurite e pleuropericardite.

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Angelo Andrea Vegliante
Da diversi anni realizza articoli, inchieste e videostorie nel campo della disabilità, con uno sguardo diretto sul concetto che prima viene la persona e poi la sua disabilità. Grazie alla sua esperienza nel mondo associazionistico italiano e internazionale, Angelo Andrea Vegliante ha potuto allargare le proprie competenze, ottenendo capacità eclettiche che gli permettono di spaziare tra giornalismo, videogiornalismo e speakeraggio radiofonico. La sua impronta stilistica è da sempre al servizio dei temi sociali: si fa portavoce delle fasce più deboli della società, spinto dall'irrefrenabile curiosità. L’immancabile sete di verità lo contraddistingue per la dedizione al fact checking in campo giornalistico e come capo redattore del nostro magazine online.

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