I pitbull sono pericolosi? Cosa dicono gli esperti e la legge in Italia

Redazione:

Due tragedie in poche ore che hanno i pitbull protagonisti: a Mortise (Padova) una donna di 83 anni ha subìto l’amputazione del braccio destro e dell’avambraccio sinistro dopo esser stata attaccata da cani di grossa taglia (metà di razza amstaff e metà pitbull); invece a Eboli (Salerno) un bambino di 15 mesi è stato azzannato da due pitbull mentre era tra le braccia.

Notizie di cronaca che non sono così isolate, se pensiamo che, come segnala il Codacons, ogni anno in Italia si contano circa 70mila aggressione ai danni dell’uomo da parte dei cani, tanto che lo stesso Coordinamento associazionistico ha richiesto l’introduzione di un “patentino obbligatorio per chi possiede cani particolarmente potenti e potenzialmente pericolosi”.

In questo approfondimento proviamo a studiare questo dibattito e capire se effettivamente i pitbull sono pericolosi, come mai la gente si chiede se impazziscono o se molto dipende dall’educazione ricevuta dagli umani.

I pitbull sono cani pericolosi e impazziscono?

Possiamo inevitabilmente affermare che i pitbull sono una razza di cane pericolosa? Di base gli American Pitbull Terrier vivono una reputazione abbastanza particolare, data soprattutto dalla loro morfologia: la dimensione della bocca, la grande stazza e la possente muscolatura possono far pensare fin da subìto che sia un cane aggressivo di natura, ma gli esperti non sono concordi con questa visione.

Bisogna infatti sottolineare che un pitbull è un animale con una certa personalità e individualità, e che l’aggressività che potrebbe manifestare dipende da diversi fattori, che sono anche strettamente legati da come viene cresciuto dagli esseri umani. Storicamente parlando ad esempio, i molossi venivano utilizzati nell’antichità nei combattimenti tra simili, oltre che a fianco dei soldati nelle guerre.

Inoltre parliamo di una razza nata da un incrocio tra Terrier e Molossi, e ciò significa che parliamo di una categoria di cani da caccia, una razza predatoria. Da una parte quindi c’è la consapevolezza che il pitbull non è un cane adatto a tutti gli ambienti, ma dall’altra è anche vero che la sua storia è fortemente influenzata dall’essere umano. Insomma, tecnicamente parlando i pitbull non impazziscono e non sono pericolosi di base, ma bisogna tenere conto della loro natura comportamentale e da chi e come sono stati cresciuti.

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Cosa dicono gli esperti sui pitbull potenzialmente pericolosi?

Visione simile viene sposata da Ludovica Pierantoni, medico veterinario esperta in Comportamento, direttrice del Can (Comportamento Animale Napoli) e specialista europeo in materia. In un’intervista all’Unità, la dottoressa ha spiegato che “non esistono cani in assoluto più aggressivi di altri, la differenza la fa la loro storia, le loro motivazioni, la loro personalità, come vengono cresciuti e cosa la famiglia umana si aspetta da loro”.

Insomma, alcuni cani possono essere considerati maggiormente impegnativi, e bisogna dare loro gli stimoli adatti: ogni animale ha una sua personalità, e dunque è necessario tenere in considerazione il contesto nel quale viene inserito. Per quanto riguarda i pitbull, siamo di fronte a cani “che da una parte sono reattivi e pronti a reagire con forza agli stimoli come i Molossi, dall’altra hanno la determinazione del Terrier”. E dunque è un cane “potenzialmente meno adatto alla vita in famiglia e hanno bisogno di ancora più attenzioni se ci sono bambini”.

Se poi questo cane morde l’essere umano, è necessario capire “nel contesto cosa sia successo, se abbia avvertito l’umano come una minaccia, come un gioco, se è cresciuto con i bambini intorno, che relazione ha con le sue persone, che esperienze ha fatto”. Questo perché “l’aggressività è un problema multifattoriale“.

Insomma, ogni cane può essere potenzialmente aggressivo, e la partita si gioca attorno ai fattori e agli stimoli ambientali in cui tale animale viene calato. Anche la famiglia che lo adotta ha un ruolo nevralgico, e soprattutto il ruolo che viene assegnato al cane: se viene impiegato per controllare il territorio o per cacciare, e soprattutto se sono questi i ruoli più adatti alla sua indole.

Il Presidente dell’associazione nazionale medici veterinari italiani (Anvi), Marco Melosi, ha dichiarato a Repubblica che “i cani teoricamente a certe condizioni possono essere ‘pericolosi’ in quanto istintivi. Hanno delle reazioni perché avvertono un pericolo che è solo nella loro mente e che interpretano come un avvertimento, un allarme e quindi reagiscono mordendo. Ovvio che se si ha a che fare con la reazione di un bassotto, il problema sarà piccolo; un pitbull per le sue caratteristiche fisiche — muscoli e dentizione — può creare problemi seri”.

E sulla relazione tra pitbull e bambini, Melosi ricorda che qualsiasi cane non dovrebbe restare da solo in una stanza con un bambino: “I cani considerano i bambini dei loro pari perché sono della stessa altezza e non rispettano le regole del contatto quando si avvicinano, per cui possono reagire mordendo“.

Cosa succede se un pitbull attacca un essere umano?

Come raccontano le ultime notizie di cronaca, può comunque capitare che un cane possa attaccare un umano, e dunque poi venir ritenuto pericoloso. Cosa succede in questi casi?

L’avvocato Claudia Taccani, responsabile dell’Ufficio legale dell’Organizzazione internazionale protezione degli animali (OIPA) spiega che in questi casi “il cane e il suo proprietario vengono segnalati al Servizio veterinario Asl, che tiene un registro dei cani dichiarati aggressivi, e sono obbligati a seguire un corso formativo. Il corso è organizzato dal Comune, insieme al Servizio veterinario dell’Azienda sanitaria locale, avvalendosi della collaborazione degli Ordini professionali dei medici veterinari e di associazioni di protezione animale. Le spese sono sostenute dal proprietario del cane ”impegnativo'”.

Nel caso in cui però il cane dovesse manifestare una pericolosità grave, “scatta l’obbligo di stipulare una polizza assicurativa e l’obbligo di utilizzare il guinzaglio e la museruola nelle strade e nei luoghi aperti al pubblico”.

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i pitbull possono essere pericolosi?
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Cosa dice la legge in Italia sulle aggressioni e gli abbattimenti dei pitbull

L’impianto normativo italiano si poggia sull’ordinanza del 23 marzo 2009 del Sottosegretario alla Salute Francesca Martini. In molti ricordano questa ordinanza perché cancellò la lista delle razze pericolose del 2006. Le successive ordinanze del 6 agosto 2013 e del 9 agosto 2023 in materia di tutela dell’incolumità pubblica dell’aggressione dei cani ne ha prorogato il valore.

In soldoni la legge in Italia attribuisce un ruolo fondamentale di responsabilità ai proprietari dei cani, il quale è tenuto a occuparsi del benessere e del controllo del proprio animale. Ciò si traduce anche in una responsabilità civile e penale qualora dovessero essere segnalate lesioni alle persone, alle cose o ad altri animali.

Come riporta poi il ministero della Salute, c’è l’obbligo di utilizzare sempre e in ogni luogo il guinzaglio di una misura non superiore al metro e 50 e di avere sempre con sé la museruola da applicare in caso di pericolo. In casi di rischi, i Servizi Veterinari delle ASL stabiliscono misure di prevenzione ed eventuali interventi terapeutici comportamentali nei confronti dei cani.

È posto invece il divieto per l’addestramento dei cani che ne esaltino l’aggressività, qualsiasi operazione di incrocio tra cani che ne sviluppi l’aggressività, l’uso di sostanze dopanti, gli interventi chirurgici per modificare la morfologia dell’animale e la loro successiva vendita.

La legge comunque vieta la soppressione degli animali, salvo però casi particolari (gravemente malati o incurabili) o comprovata pericolosità. La “Legge quadro in materia di animali di affezione e prevenzione del randagismo” (Legge n. 281/91) afferma che i cani possono essere soppressi nei casi sopracitati, tra cui anche se, dopo un certo iter burocratico, sono ritenuti potenzialmente pericolosi, come disposto anche dal Regolamento di Polizia Veterinaria (D.P.R. 320/1954). Vi è comunque la possibilità di ricorrere a una terapia comportamentale.

Intanto il Codacons afferma che andrebbe ripristinata la lista delle razze di cani a rischio che fu introdotta dall’ex Ministro Sirchia, che comprendeva cani ritenuti “potenzialmente pericolosi”, tra cui figuravano anche i pitbull. Infine il Coordinamento chiede anche un patentino obbligatorio “per chi possiede cani particolarmente potenti e potenzialmente pericolosi”.

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Angelo Andrea Vegliante
Da diversi anni realizza articoli, inchieste e videostorie nel campo della disabilità, con uno sguardo diretto sul concetto che prima viene la persona e poi la sua disabilità. Grazie alla sua esperienza nel mondo associazionistico italiano e internazionale, Angelo Andrea Vegliante ha potuto allargare le proprie competenze, ottenendo capacità eclettiche che gli permettono di spaziare tra giornalismo, videogiornalismo e speakeraggio radiofonico. La sua impronta stilistica è da sempre al servizio dei temi sociali: si fa portavoce delle fasce più deboli della società, spinto dall'irrefrenabile curiosità. L’immancabile sete di verità lo contraddistingue per la dedizione al fact checking in campo giornalistico e come capo redattore del nostro magazine online.

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