Covid 2024: sintomi, vaccino, regole e varianti in Italia

Redazione:

Il termine Covid (o Covid-19) si riferisce a una malattia causata dal nuovo Coronavirus (CoV), parola che indica una grande famiglia di virus che causano infezioni respiratorie di lieve e/o moderata intensità. A oggi conosciamo 7 Coronavirus umani: 229E, NL63, OC43, HKU1, MERS-CoV, SARS-CoV e SARS-CoV-2 (2019-nCoV). Invece il termine scientifico Sars-CoV-2 indica il nome del virus che attacca le nostre cellule.

A diversi anni dalla diffusione mondiale di questo agente patogeno, scopriamo qual è la situazione in Italia nel 2024, quali sono le regole vigenti e cosa fare in caso di contagio.

Elenco sintomi Covid 2024: ecco quali sono

Nel 2024 molti dei sintomi legati al Covid sono consolidati, seppure qualche segno caratteristico sta piano piano scomparendo: è il caso della perdita dell’olfatto e del gusto, che sembrano non essere più sintomi tipici di un’infezione da Sars-CoV-2. In generale comunque a gennaio 2024 sono stati segnalati i seguenti segni:

  • Febbre o brividi
  • Tosse e mal di gola
  • mal di testa
  • naso che cola
  • voce rauca
  • Affaticamento e stanchezza
  • Dolore muscolare
  • Congestione o raffreddore
  • Difficoltà respiratorie (soprattutto nei casi più severi)

Resta comunque la possibilità di essere pazienti asintomatici, cioè di restare contagiati dal nuovo virus ma di non mostrare alcun sintomo. In questi casi, per avere l’assoluta certezza che si tratti di Covid-19, è necessario eseguire un test diagnostico, un tampone nasofaringeo, per averne la certezza. Generalmente, si è positivi al Covid dai 5 ai 7 giorni oppure dai 10 ai 15 giorni.

Rispetto ai primi però, adesso i tamponi non sono obbligatori per tutti, ma solo per alcune categorie di persone e situazioni, come stabilito da una circolare del 2023 del Ministero della Salute:

  • per i pazienti con sintomi compatibili al Covid;
  • per i pazienti che hanno avuto contatti stretti con un caso confermato di Covid negli ultimi 5 giorni;
  • per i pazienti, anche asintomatici, che devono effettuare un ricovero o un trasferimento in setting assistenziale ad alto rischio;
  • per accedere alle strutture RSA, sia per nuovi ingressi sia per trasferimenti.
elenco sintomi covid 2024
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Sintomi Covid 2024: cosa fare in caso di contagio?

Anche nel 2024 c’è il rischio di restare contagiati dal Covid, sebbene grazie ai vaccini è stato fortemente limitato il rischio di contrarre una forma severa della malattia.

Sta di fatto che comunque in Italia esistono delle raccomandazioni per chi risulta positivo al Covid, come da circolare del Ministero della Salute, che riguarda non solo le persone positive ma anche chi entra in contatto con una persona contagiata dal virus:

  • SEI POSITIVO AL COVID:
    • Indossare un dispositivo di protezione delle vie respiratorie (mascherina chirurgica o FFP2), se si entra in contatto con altre persone.
    • Se si è sintomatici, rimanere a casa fino al termine dei sintomi.
    • Applicare una corretta igiene delle mani.
    • Evitare ambienti affollati.
    • Evitare il contatto con persone fragili, immunodepresse, donne in gravidanza, ed evitare di frequentare ospedali o RSA. Questa raccomandazione assume particolare rilievo per tutti gli operatori addetti all’assistenza sanitaria e socio-sanitaria, che devono quindi evitare il contatto con pazienti a rischio.
    • Informare le persone con cui si è stati in contatto nei giorni immediatamente precedenti alla diagnosi, se anziane, fragili o immunodepresse.
    • Contattare il proprio medico curante se si è persona fragile o immunodepressa, se i sintomi non si risolvono dopo 3 giorni o se le condizioni cliniche peggiorano.
  • SEI ENTRATO IN CONTATTO CON UNA PERSONA POSITIVA AL COVID:
    • non siamo costretti a fare il tampone;
    • dobbiamo monitorare l’eventuale comparsa dei sintomi di Covid nei giorni successivi;
    • evitare il contatto con persone fragili, immunodepresse o donne in gravidanza;
    • in caso di sintomi, fare un tampone antigenico o molecolare.

Sintomi Covid 2024: come distinguerli dall’influenza e dall’allergia?

L’influenza presenta sintomi molto simili al Covid, per questo è sempre necessario un tampone per conoscere perfettamente se siamo stati contagiati dal virus influenzale oppure dal virus Sars-CoV-2. Ci sono comunque delle piccole differenze tra i sintomi delle due infezioni. Precedentemente abbiamo visto quelli del Covid, ora studiamo quelli dell’influenza:

  • Febbre;
  • Stanchezza;
  • Tosse;
  • Mal di gola;
  • Raffreddore;
  • Dolori muscolari e articolari.

Discorso simile può essere fatto per l’allergia stagionale, i cui sintomi sono:

  • infiammazione delle mucose del cavo oronasale e congiuntivite
  • congestione e naso gocciolante
  • prurito
  • lacrimazione degli occhi
  • infiammazione delle mucose
  • tosse continua
  • asma

Le cliniche Mayo hanno realizzato un confronto generale:

SintomiCovid-19AllergiaInfluenza
Mal di testaGeneralmenteRaroGeneralmente
TosseDi solitoA volteGeneralmente
Dolori muscolariGeneralmenteMaiGeneralmente
StanchezzaGeneralmenteA volteGeneralmente
StarnutiRaramenteGeneralmente
Mal di golaGeneralmenteRaramenteGeneralmente
Naso chiusoGeneralmenteGeneralmenteGeneralmente
FebbreGeneralmenteMaiGeneralmente
DiarreaA volteMaiA volte (più comune nei bambini)
Nausea e/o vomitoA volteMaiA volte (più comune nei bambini)
Perdita di olfatto e/o gustoDi solitoA volteRaramente
Prurito al naso, agli occhi, alla bocca o all’orecchio internoMaiGeneralmente
Occhi rosa (congiuntivite)A volteA volte
Mancanza di respiro o difficoltà a respirareGeneralmenteGeneralmente

Flurona 2024: il doppio contagio Covid-influenza

Da qualche tempo è stato coniato un termine colloquiale – ma non scientifico – per identificare le persone che hanno una co-infezione di Covid e influenza: si parla di “Flurona“, una crasi tra “flu” (influence) e “rona” (coronavirus): in pratica può accadere che un individuo possa contrarre contemporaneamente la Sars-CoV-2 e il virus dell’influenza. I sintomi dunque sono da ricercare nel mix tra le due condizioni.

A oggi però produrre una stima esatta dei casi è molto difficile, in quanto non esistono prassi mediche che permettono di identificare nello stesso individuo entrambe le infezioni, riuscendo anche a distinguerle. Inoltre non è stato dimostrato che essere contagiati da entrambi i virus contemporaneamente dai due virus possa causare una malattia grave negli individui.

Come si trasmette il Covid?

Il contagio da Covid avviene attraverso il contatto con le goccioline del respiro delle persone infette emesse parlando, tossendo o starnutendo, note come droplet. Si tratta della forma di trasmissione più frequente, sebbene ce ne siano anche altre, più rare, come il contagio da superfici infette o la contaminazione fecale.

regole covid 2024
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Covid 2024: per chi c’è l’obbligo della mascherina?

Come detto precedentemente, oggi non ci sono vere e proprie regole, ma più indicazioni relative ai casi di contagio da Covid. Questo perché nel 2024, grazie ai vaccini, la situazione è abbastanza sotto controllo, e le terapie intensive degli ospedali non rischiano più il collasso registrato a inizio pandemia.

E ciò riguarda anche le mascherine contro il Covid, uno degli strumenti più importanti utilizzati durante i primi anni di emersione del nuovo virus. Oggi questi dispositivi di protezione non sono più obbligatori, salvo rari casi come emanato da un’ordinanza del 2023 del Ministero della Salute:

  • lavoratori, utenti e visitatori delle strutture sanitarie all’interno dei reparti che ospitano pazienti fragili, anziani o immunodepressi
  • ai lavoratori, agli utenti e ai visitatori delle strutture socio-sanitarie assistenziali, gli hospice, le strutture riabilitative, le strutture residenziali per anziani, anche non autosufficienti
  • in altri reparti resta tutto a discrezione delle direzioni sanitarie

In queste circostanze comunque ci sono dei casi in cui non è previsto l’obbligo di indossare la mascherina:

  • bambini di età inferiore ai 6 anni;
  • persone con patologie o disabilità incompatibili con l’uso della mascherina, nonché le persone che devono comunicare con una persona con disabilità in modo da non poter fare uso del dispositivo.

Nel corso del tempo comunque gli esperti hanno spesso lanciato consigli su indossare la mascherina anche in altri contesti, come:

  • chi lavora a contatto stretto con le persone;
  • vicino a persone fragili;
  • all’interno dei mezzi pubblici.

Covid 2024: c’è reinfezione?

Attualmente i vaccini disponibili sono stati realizzati per prevenire la forma grave del Covid, e non per limitare completamente la sua diffusione – sebbene alcuni studi abbiano dimostrato che la vaccinazione permette di rallentarne la circolazione.

Per cui sì, anche nel 2024 è possibile essere nuovamente contagiati dal virus. Già nel 2023 ad esempio sono stati segnalati casi in cui la reinfezione insorgeva addirittura dopo poche settimane. Molto dipende dalla durata dell’immunità post-infezione, variabile a seconda di diversi fattori, come le condizioni di salute del soggetto, l’età e la gravità della prima infezione.

Inoltre bisogna segnalare che da diversi anni dal Covid sono nate numerose varianti che, in un modo o nell’altro, sono diventate dominanti per caratteristiche particolari (finora semplicemente per una maggiore capacità di circolazione). Dunque ad esempio può capitare di essere contagiati da due varianti diverse in poco tempo.

varianti covid 2024
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Vaccino Covid 2024: quali sono le regole e chi deve farlo?

L’attuale campagna vaccinale contro il Covid 2023/2024 stenta a decollare, ma è comunque uno strumento importante per prevenire la forma grave della malattia. Rispetto a quelle precedenti, la campagna conta su vaccini aggiornati per contrastare la variante Kraken. Le persone che sono invitate a ricevere il vaccino sono:

  • Persone di età pari o superiore a 60 anni;
  • Ospiti delle strutture per lungodegenti;
  • Donne che si trovano in qualsiasi trimestre della gravidanza o nel periodo “postpartum”
    comprese le donne in allattamento;
  • Operatori sanitari e sociosanitari addetti all’assistenza negli ospedali, nel territorio e nelle
    strutture di lungodegenza; studenti di medicina, delle professioni sanitarie che effettuano
    tirocini in strutture assistenziali e tutto il personale sanitario e sociosanitario in formazione;
  • Persone dai 6 mesi ai 59 anni di età compresi, con elevata fragilità, in quanto affette da patologie o con condizioni che aumentano il rischio di COVID-19 grave, quali:
    • Malattie croniche a carico dell’apparato respiratorio, inclusa l’asma grave, la displasia broncopolmonare, la fibrosi cistica, la broncopatia cronico ostruttiva-BPCO, la fibrosi polmonare idiopatica, l’ipertensione polmonare, l’embolia polmonare e le malattie respiratorie che necessitino di ossigenoterapia;
    • Malattie dell’apparato cardio-circolatorio (esclusa ipertensione arteriosa isolata), comprese le cardiopatie congenite e acquisite, le malattie coronariche, lo scompenso cardiaco e i pazienti post-shock cardiogeno;
    • Malattie cerebrovascolari;
    • Diabete/altre endocrinopatie severe quali diabete di tipo 1, diabete di tipo 2, morbo di Addison, panipopituitarismo;
    • Malattie neurologiche quali sclerosi laterale amiotrofica e altre malattie del motoneurone, sclerosi multipla, distrofia muscolare, paralisi cerebrali infantili, miastenia gravis, altre malattie neuromuscolari, patologie neurologiche disimmuni e malattie neurodegerative;
    • Obesità (BMI >30);
    • Dialisi o insufficienza renale cronica;
    • Malattie degli organi emopoietici ed emoglobinopatie, quali talassemia major, anemia a cellule falciformi e altre anemie croniche gravi;
    • Patologia oncologica o onco-ematologica in trattamento con farmaci immunosoppressivi, mielosoppressivi, in attesa di trattamento o a meno di 6 mesi dalla sospensione delle cure;
    • Trapianto di organo solido in terapia immunosoppressiva;
    • Trapianto di cellule staminali ematopoietiche (entro 2 anni dal trapianto o in terapia immunosoppressiva per malattia del trapianto contro l’ospite cronica);
    • Attesa di trapianto d’organo;
    • Terapie a base di cellule T esprimenti un Recettore Chimerico Antigenico (cellule CART);
    • Immunodeficienze primitive (es. sindrome di DiGeorge, sindrome di Wiskott-Aldrich, immunodeficienza comune variabile etc.);
    • Immunodeficienze secondarie a trattamento farmacologico (es: terapia corticosteroidea ad alto dosaggio, farmaci immunosoppressori, farmaci biologici con rilevante impatto sulla funzionalità del sistema immunitario etc.);
    • Asplenia anatomica o funzionale Pregressa splenectomia o soggetti con indicazione alla splenectomia in elezione;
    • Infezione da HIV con sindrome da immunodeficienza acquisita (AIDS), o con conta dei linfociti T CD4+ <200 cellule/μl o sulla base di giudizio clinico;
    • Malattie infiammatorie croniche e sindromi da malassorbimento intestinali;
    • Sindrome di Down;
    • Cirrosi epatica o epatopatia cronica grave;
    • Disabili gravi ai sensi della legge 104/1992 art. 3 comma 3.

Covid 2024: quali sono le varianti attuali in Italia?

In base al monitoraggio dell’Istituto Superiore di Sanità pubblicato a gennaio 2024, con riferimento alla fine di dicembre 2023, a oggi ci sono diverse varianti del Covid circolanti in Italia:

  • JN.1: sottovariante della variante Pirola, la sua diffusione è stata registrata principalmente in Nord America e in Europa. Come per altre varianti, gli esperti si sono concentrati sulla mutazione nella proteina Spike, che potrebbe garantire una maggiore capacità di evasione immunitaria.
  • EG.5: nota come Eris, è una variante figlia di Omicron XBB: presenta una maggiore prevalenza, un vantaggio di crescita e una proprietà di fuga immunitaria tale da essere sotto osservazione da parte degli esperti dall’autunno 2023.
  • BA.2.86: nota come Pirola, presenta numerose mutazioni. Come scrive il CDC, “la sequenza genetica di BA.2.86 presenta cambiamenti che rappresentano oltre 30 differenze di aminoacidi rispetto a BA.2, che era il lignaggio Omicron dominante all’inizio del 2022″.
    • XBB.1.5: nota come Kraken, appartiene alla famiglia della variante Omicron. La prima volta è stata identificata nell’ottobre 2022, ed è diventata dominante in poco tempo in Europa.
  • XBB.1.9
  • XBB.2.3: nota come Acrux, avvistata per la prima volta in India e poi negli Stati Uniti.

Leggi anche: Esistono persone che potrebbero essere immuni al Covid?

Angelo Andrea Vegliante
Da diversi anni realizza articoli, inchieste e videostorie nel campo della disabilità, con uno sguardo diretto sul concetto che prima viene la persona e poi la sua disabilità. Grazie alla sua esperienza nel mondo associazionistico italiano e internazionale, Angelo Andrea Vegliante ha potuto allargare le proprie competenze, ottenendo capacità eclettiche che gli permettono di spaziare tra giornalismo, videogiornalismo e speakeraggio radiofonico. La sua impronta stilistica è da sempre al servizio dei temi sociali: si fa portavoce delle fasce più deboli della società, spinto dall'irrefrenabile curiosità. L’immancabile sete di verità lo contraddistingue per la dedizione al fact checking in campo giornalistico e come capo redattore del nostro magazine online.

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