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Polemiche per le mascotte delle Olimpiadi e Paralimpiadi di Parigi 2024

Redazione:

Qualche giorno fa sono state rivelate le mascotte delle Olimpiadi e delle Paralimpiadi di Parigi 2024, i Giochi successivi all’edizione estiva di Tokyo 2020 (andata in scena nel 2021 a causa della pandemia da Covid).

Rispetto al passato, il design dei simboli della prossima kermesse sportiva non richiama alcun animale, bensì un concetto: Phryge Olimpica e Phryge Paralimpica sono due berretti frigi, icone molto importanti nella Francia in quanto nella storia nazionale simboleggiano la libertà e richiamano numerose caratteristiche della cultura, della storia e dell’arte del Paese, come la Rivoluzione francese.

Nonostante ciò, dal giorno della presentazione delle due mascotte (avvenuta lo scorso 14 novembre), in Rete sono emerse diverse polemiche relative alla forma del simbolo e alla produzione e alla vendita dei relativi peluche.

Perché le mascotte delle Olimpiadi e delle Paralimpiadi di Parigi 2024 stanno facendo discutere?

Prima di procedere con l’analisi odierna, vale la pena ricordare che a ogni edizione spuntano polemiche di vario tipo attorno alle mascotte, e anche le Olimpiadi e le Paralimpiadi di Parigi 2024 non fanno eccezione. Stavolta le due “Frigi” dividono il pubblico su determinati aspetti, creando un vero e proprio dibattito principalmente attorno il design.

Al centro delle discussioni infatti viene messa proprio la forma delle mascotte, che ricorderebbe un clitoride. “Siamo d’accordo che non è affatto un berretto frigio ma un intero clitoride?”, scrive la giornalista Matilde Meslin. “Un clitoride come mascotte delle Olimpiadi è la cosa più francese che abbiamo offerto al mondo all’epoca in cui il nostro presidente si sarebbe sposato discretamente in scooter con una giovane attrice”, commenta lo streamer Jean Massiet. C’è chi addirittura parla di “berretti da Puffo“.

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Sulla questione è intervenuto il responsabile del design di Parigi 2024 Joachim Roncin, che in un’intervista a Brut FR ha dato una precisa risposta con l’obiettivo di non alimentare le polemiche: “Se le persone ci vedono dentro un clitoride, va bene, no?”

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Ma non è tutto qui, in quanto le mascotte delle Olimpiadi e Paralimpiadi di Parigi 2024 hanno aperto un vero e proprio dibattito politico all’interno del Paese. Secondo quanto riporta Franceinfo infatti, il ministro della Transizione Ecologica francese Christophe Béchu ha dichiarato che “c’è un problema”, in quanto le mascotte di peluche disponibili per la vendita al pubblico sarebbero state realizzate in Cina.

Aspetto che non è passato in secondo piano, visto le attuali politiche per potenziare il “made in France” e il tema del riscaldamento globale sollevato dal ministro. “Voglio credere che abbiamo ancora qualche mese prima che le Olimpiadi si tengano in piedi per essere in grado di correggere l’argomento – ha spiegato Béchu -. Nel momento in cui si spiega che servono circuiti corti e ricollocare, non si può finire con una produzione di mascotte che si fa in capo al mondo. Quando si difende la prospettiva di lottare contro il riscaldamento globale, ciò significa favorire ciò che si produce nelle vicinanze”.

Sempre secondo quanto riporta Franceinfo, l’appalto per la produzione dei peluche è stato affidato alle società francesi Gipsy, che produce in Cina, e Doudou et Compagnie, che dovrebbe produrre il 15% del totale della sua quota in uno stabilimento di Guerche-de-Bretagne.

Quando si terranno le Olimpiadi e Paralimpiadi di Parigi 2024?

Le Olimpiadi di Parigi 2024 si terranno dal 26 luglio all’11 agosto, mentre le Paralimpiadi si svolgeranno dal 28 agosto all’8 settembre.

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Angelo Andrea Vegliante
Da diversi anni realizza articoli, inchieste e videostorie nel campo della disabilità, con uno sguardo diretto sul concetto che prima viene la persona e poi la sua disabilità. Grazie alla sua esperienza nel mondo associazionistico italiano e internazionale, Angelo Andrea Vegliante ha potuto allargare le proprie competenze, ottenendo capacità eclettiche che gli permettono di spaziare tra giornalismo, videogiornalismo e speakeraggio radiofonico. La sua impronta stilistica è da sempre al servizio dei temi sociali: si fa portavoce delle fasce più deboli della società, spinto dall'irrefrenabile curiosità. L’immancabile sete di verità lo contraddistingue per la dedizione al fact checking in campo giornalistico e come capo redattore del nostro magazine online.

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