Basket in carrozzina

Quando la pallacanestro viene giocata in carrozzina da persone con disabilità fisica diventa basket in carrozzina, riproduce in ogni suo aspetto tattico e tecnico la pallacanestro tradizionale, ma con i dovuti e appropriati accorgimenti.

Sport che puoi praticare con queste disabilità: Albinismo, Amputazione arti inferiori, Amputazione arti superiori, Artrogriposi, Disabilità intellettiva e relazionale, Paraplegia, Poliomielite, Spina bifida

Storia del basket in carrozzina

Il basket in carrozzina nasce in Italia al Centro Paraplegici di Ostia dell’INAIL grazie al suo direttore il Prof. Antonio Maglio. La prima squadra italiana fu dunque quella dell’INAIL e prese parte ai Giochi Paralimpici di Roma 1960.

Tra i giocatori di allora ricordiamo Roberto Marson, pluri medagliato campione paralimpico e primo Presidente della Organizzazione che gestiva lo sport disabili in Italia, Aroldo Ruschioni, Giovanni Berghella, Lorenzo Rogo e Enzo Santini.

Dal 1964 al 1984 l’Italia prende parte a 5 edizioni delle Paralimpiadi (Tokyo 1964, Tel Aviv 1968, Toronto 1976, Harneim 1980 e Stoke Mandeville 1984), ottenendo come miglior risultato il quinto posto di Tel Aviv.

Dal 1980 al 1988 la pallacanestro in carrozzina si sviluppa su gran parte del territorio italiano con la strutturazione dei Campionati Italiani di A1 e A2 e della Nazionale Italiana che, con l’allenatore Alvaro Carboni, vince il prestigioso Torneo Internazionale di Stoke Mandeville nel 1983 e il Torneo Internazionale di Brugges.

Da quel momento e fino al 2004, nonostante la crescita del movimento in Italia e le numerose vittorie conseguite dalle società sportive italiane nelle Coppe internazionali  e pur potendo disporre di alcuni dei migliori giocatori del mondo, come Carlo Di Giusto, l’Italia manca la qualificazione ai Giochi Paralimpici nel periodo compreso tra Seoul 1988 e Sidney 2000.

E’ con l’avvento del Comitato Italiano Paralimpico e l’intuizione del suo Presidente Luca Pancalli di affidare la Nazionale a Carlo Di Giusto, che l’Italia si impone quale campione d’Europa a Sassari nel 2003 (qualificandosi così ai Giochi Paralimpici di Atene 2004 dove arriva fino ai Quarti di Finale) e a Parigi nel 2005.

Nel 2009 l’Italia, guidata da Alessandro De Pieri, torna al successo con la vittoria agli Europei di Adana (TUR). Nel 2010 si costituisce la FIPIC, la federazione Italiana di Pallacanestro in Carrozzina, guidata dal presidente Fernando Zappile. Nello stesso anno il Commissario Tecnico Malik Abes, ottiene il quarto posto ai Campionati del Mondo e prosegue nel 2011 con il conseguimento del sesto posto ai Campionati Europei di Nazareth e la conseguente qualificazione ai Giochi Paralimpici, dove gli azzurri si piazzeranno al decimo posto.

Nel settembre 2012 viene inaugurato il nuovo ciclo con coach Dionigi Cappelletti nominato capo-allenatore e responsabile di tutte le nazionali FIPIC. Nell’estate 2013 l’Italia partecipa agli Europei di Francoforte dove conquista un ottimo quinto posto finale.

Attualmente la FIPIC ha all’attivo più di 40 società sportive affiliate con 1.200 tesserati, due nazionali, maggiore e under 22, e una rappresentativa femminile.

I campionati si articolano in 4 divisioni: Serie A1, Serie A2, Serie B e Campionato Giovanile.

Regole del basket in carrozzina

A pallacanestro in carrozzina si gioca in cinque. Le regole sono molto simili a quelle FIBA (Federazione Internazionale Basketball), ma con degli adattamenti. La classificazione delle disabilità consente a tutti di poter giocare.

La IWBF (International Wheelchair Basketball Federation) è l’organizzazione internazionale che si occupa di regolamenti e categorie.

Il quintetto base deve contenere diversi tipi di disabilità. Questo perché ogni giocatore ha un punteggio a seconda del tipo di disabilità che può valere da 1 a 4,5 punti (dalla disabilità più grave ad una più bassa) e bisogna mettere in campo  una squadra in cui la somma dei punteggi dei giocatori non superi 14 punti.

Molte azioni di gioco vengono considerate fallose, la carrozzina da basket infatti viene considerata come un estensione del corpo del giocatore.

Il basket per disabili, così come il basket per normodotati, è uno sport in cui due squadre, formate rispettivamente da cinque giocatori, si affrontano per segnare con un pallone nel canestro avversario.

Le partite di basket in carrozzina durano 40 minuti, 4 periodi di 10 minuti di gioco effettivo, con un intervalli a metà partita (fra il 2° ed il 3° periodo) che dura dai 10 ai 20 minuti. 

I giocatori hanno a disposizione 24 secondi per concludere un azione di gioco, altrimenti il possesso della palla passa alla squadra avversaria. Se la squadra che detiene il possesso palla tocca il ferro con la palla, si avranno a disposizione altri 14 secondi per concludere l’azione.

Per quanto riguarda la regola dei “passi”, nella pallacanestro in carrozzina sono consentite due spinte di ruota mentre il giocatore ha il pallone sulle gambe.

Appartengono al basket in carrozzina le regole del non potersi sollevare dalla carrozzina (equivale ad essere puniti con un fallo tecnico) e la regola del vantaggio fisico che punisce chi si solleva dalla carrozzina, chi oscillando tocca a terra con la pedana dei piedi e chi tocca terra con una parte del corpo diversa dalle mani.

A vincere è chi a termine partita, terminati i 4 periodi di gioco, avrà realizzato il maggior numero di punti.

Il campo ed i canestri e le regole sono le stesse del basket, solo che si gioca in carrozzina adattata al basket. Oltre al campionato di Serie A1 e serie A2, quello di B e le Coppe, ci sono eventi come Campionati Europei, Campionati Mondiali ed i Giochi Paralimpici.

Dove e Come praticare il basket in carrozzina

A gestire la pallacanestro in carrozzina in Italia è la FIPIC, Federazione Italiana Pallacanestro In Carrozzina, organizzazione riconosciuta dal CIP dal 2010 e attiva con più di 40 società sportive, 1200 tesserati, due Nazionali (una maggiore con 3 europei vinti e 2 partecipazioni alle Paralimpiadi ed una under 22) ed una rappresentativa femminile.

Via Di Quarto Peperino, 22
00188 Roma
Tel: +39 06.99.33.25.06

FacebookTwitter