Il Ciclismo Paralimpico su pista è noto a livello internazionale con il nome di Para Cycling Track. Introdotto alle Paralimpiadi di Atlanta 1996, questa disciplina sportiva non ha mai saltato una delle edizioni estive fin qui disputate. Al momento gli atleti ammessi a disputare le gare paralimpiche devono avere una disabilità fisica specifica o una disabilità visiva.
All’interno di questa guida, scopriamo la storia completa del paraciclismo su pista, quali sono le regole, quali persone con disabilità possono praticare tale disciplina, le classificazioni funzionali e dove si può praticare in Italia.
Storia del Ciclismo paralimpico su pista
La storia del ciclismo paralimpico inizia con la versione su strada negli anni Ottanta, quando era pensato per persone con disabilità visiva che conducevano il tandem insieme a una persona vedente. Anni dopo, alle Paralimpiadi di Stoke Mandeville – New York 1984 la disciplina fece il suo ufficiale debutto ai Giochi.
Per anni il paraciclismo su strada fu l’unica disciplina ciclistica presente alle Paralimpiadi, fino alle Paralimpiadi di Atlanta 1996, quando venne introdotto il ciclismo paralimpico su pista 12 anni dopo la disciplina sorella. Si tratta di una particolare disciplina che viene organizzata all’interno dei velodromi.
Regole del ciclismo paralimpico su pista
Il ciclismo paralimpico su pista prevede la possibilità di utilizzare bici standard o in tandem che possono adeguarsi a ogni tipo di disabilità. Le gare sono prove a cronometro individuali o in squadre all’interno di un velodromo con distanze diverse: 250 metri, 500 metri o 1 chilometro con partenza da fermo. Negli inseguimenti individuali, le distanze possono arrivare anche a 3/4 chilometri.
Classificazioni funzionali del ciclismo paralimpico su pista
Le classificazioni funzionali del ciclismo paralimpico su pista prevedono una combinazione di lettere numeri per definire le categorie entro le quali un atleta può gareggiare. Le lettere sono la C (bicicletta standard) e la B o VI (disabilità visiva). I numeri invece definiscono la gravità/severità della disabilità. Nel dettaglio:
- B (o VI): sono atleti con disabilità visiva (ciechi o ipovedenti) che gareggiano in tandem insieme a una guida vedente
- C1-C5: atleti con una disabilità alle braccia, alle gambe o/e al tronco e usano le biciclette standard usate dalle persone normodotate
- gli atleti di questa classificazione possono guidare una bicicletta standard. Il livello 1 indica la disabilità più grave, come un alto livello di compromissione neurologica o amputazioni multiple; il livello 5 invece indica una disabilità più lieve e può riguardare atleti con una compromissione lieve a livello neurologico o l’amputazione di un singolo braccio.
Chi può praticare ciclismo paralimpico su pista?
Alle Paralimpiadi di Parigi 2024 sono ammessi gli atleti con disturbi della vista, amputazione degli arti superiori o inferiori ed equivalenti, disabilità fisiche che limitano il movimento degli arti superiori o inferiori come paralisi cerebrali o emiplegia.
Medagliere ciclismo paralimpico su pista alle Paralimpiadi
Così come nel paraciclismo su strada, anche nella disciplina su pista l’Italia è riuscita a conquistare un buon numero di medaglie, condite da 5 ori (scopri in questa guida in quali sport gli Azzurri hanno vinto le medaglie). Resta però molto distante dalla vetta, che vede primeggiare la Gran Bretagna con 34 ori. Di seguito la classifica complessiva aggiornata alle Paralimpiadi di Tokyo 2020:
SCOPRI IL MEDAGLIERE COMPLESSIVO DELLE PARALIMPIADI
POSIZIONE | PAESE | ORO | ARGENTO | BRONZO | TOTALE |
---|---|---|---|---|---|
1 | Gran Bretagna | 34 | 18 | 9 | 61 |
2 | Australia | 27 | 20 | 19 | 66 |
3 | Cina | 10 | 9 | 12 | 31 |
4 | Stati Uniti | 7 | 13 | 12 | 32 |
5 | Paesi Bassi | 6 | 6 | 5 | 17 |
6 | Italia | 5 | 2 | 6 | 13 |
7 | Spagna | 4 | 7 | 9 | 20 |
8 | Francia | 4 | 5 | 7 | 16 |
9 | Repubblica Ceca | 3 | 4 | 5 | 12 |
10 | Slovacchia | 3 | 2 | 2 | 7 |
11 | Germania | 2 | 8 | 7 | 17 |
12 | Giappone | 2 | 5 | 0 | 7 |
13 | Nuova Zelanda | 2 | 2 | 3 | 7 |
14 | Austria | 1 | 3 | 1 | 5 |
15 | Romania | 1 | 1 | 0 | 2 |
16 | Svizzera | 1 | 0 | 1 | 2 |
Ucraina | 1 | 0 | 1 | 2 | |
18 | Bielorussia | 1 | 0 | 0 | 1 |
RPC | 1 | 0 | 0 | 1 | |
20 | Canada | 0 | 5 | 5 | 10 |
21 | Irlanda | 0 | 2 | 1 | 3 |
22 | Norvegia | 0 | 1 | 2 | 3 |
23 | Polonia | 0 | 1 | 1 | 2 |
24 | Corea del Sud | 0 | 1 | 0 | 1 |
25 | Colombia | 0 | 0 | 3 | 3 |
26 | Belgio | 0 | 0 | 2 | 2 |
27 | Argentina | 0 | 0 | 1 | 1 |
SudAfrica | 0 | 0 | 1 | 1 |
Atleti Italia del ciclismo paralimpico su strada e su pista alle Paralimpiadi
Alle Paralimpiadi di Parigi 2024 l’Italia del ciclismo paralimpico su strada e su pista sarà rappresentata dai seguenti atleti:
- Katia Aere
- Federico Andreoli
- Lorenzo Bernard
- Fabrizio Cornegliani
- Claudia Cretti
- Giorgio Farroni
- Luca Mazzone
- Eleonora Mele
- Federico Mestroni
- Martino Pini
- Davide Plebani (pilota)
- Francesca Porcellato
- Giulia Ruffato
- Mirko Testa
- Paolo Totò (pilota)
- Ana Maria Vitelaru
Dove e come praticare ciclismo paralimpico in Italia
A gestire l’attività sportiva del paraciclismo (compresi i Campionati del Mondo di
paraciclismo) è l’Unione Ciclistica Internazionale. La FCI, Federazione Ciclistica Italiana, governa e gestisce la disciplina a livello nazionale (Campionato Italiano paralimpico, Campionato Italiano Strada e Crono Giro d’Italia Handbike). È possibile contattare gli uffici ai seguenti recapiti:
- Settore Paralimpico e Squadre Nazionali
- paralimpico@federciclismo.it
- Mariano Mambro – m.mambro@federciclismo.it – 06/87975846347/9366179
- Federica Simeoni – f.simeoni@federciclismo.it – 06/87975846347/1365400