Cosa significa essere una giovanissima atleta di nuoto paralimpico, facendo parte dell’attuale Nazionale più forte al mondo? Lo abbiamo chiesto ad Angela Procida, futura stella di questa disciplina sportiva, la quale nella nuova puntata del podcast “Chiamata per Parigi 2024” ha raccontato emozioni e aneddoti.
Nello show dedicato alle Paralimpiadi di Parigi 2024 (qui il programma completo), Procida si è raccontata a 360 gradi, in particolare su come ha iniziato a praticare nuoto, sulla sua passione per l’handbike e sulla voglia e il desiderio di primeggiare ai prossimi Giochi paralimpici. Non sono mancati poi messaggi importanti per la sua famiglia e qualche considerazione su come oggi i media parlino degli sport per persone con disabilità.
Ascolta l’episodio precedente: Simone Barlaam si racconta a “Chiamata per Parigi 2024”
Chi è Angela Procida?
Angela Procida nasce il 29 giugno 2000 a Castellammare di Stabia e nel 2005 a causa di un’incidente stradale riporta una lesione midollare che le provoca la perdita dell’uso delle gambe.
Nel 2012 si innamora dello sport paralimpico dopo aver visto in televisione le Paralimpiadi di Londra e due anni dopo debutta nella categoria S2 di nuoto paralimpico, disciplina con cui parteciperà ai Giochi paralimpici di Tokyo 2021. Al momento il suo palmares conta diverse medaglie di argento e bronzo ottenute in diverse competizioni internazionali (europei e mondiali).
Parallelamente Angela Procida si cimenta nell’handbike, ottenendo fin da subito importanti risultati: nel 2022 è campionessa italiana, mentre ai mondiali di Glasgow 2023 conquista un argento e un bronzo. Nel 2020 ha tentato anche la carriera politica a livello regionale.
CHIAMATA PER PARIGI 2024, un podcast di Ability Channel condotto da Angelo Andrea Vegliante. Sigle di Junior Jay Ferreira, direzione artistica di Fabiola Spaziano, musiche di Envato Elements. Ogni mercoledì alle 9:00 una nuova puntata. Scopri tutti i nostri podcast nella sezione apposita. Ascoltaci anche su Spotify e guardaci su Youtube. La foto di copertina è di Augusto Bizzi/Finp.
