L’atrofia muscolare spinale, più comunemente conosciuta con la sigla SMA, acronimo della versione inglese Spinal Muscolar Atrophy, è una malattia genetica neuromuscolare che coinvolge i motoneuroni, cellule nervose molto importanti da cui partono i nervi diretti ai muscoli e che trasmettono i segnali motori. La SMA colpisce circa 1 neonato ogni 10.000, quindi fa parte dell’elenco delle Malattie Rare. Costituisce la più comune causa genetica di morte infantile.
Le cause dell’atrofia muscolare spinale
Nella sua forma più comune, l’atrofia muscolare spinale si presenta come una malattia autosomica recessiva. Cioè, si manifesta nel soggetto solo se entrambi i genitori presentano mutazioni nel gene coinvolto nella patologia (sono quindi portatori sani). Facendo un calcolo delle probabilità, per ogni concepimento, la possibilità che due genitori portatori trasmettano la mutazione al figlio è del 25%. Più raramente la patologia può manifestarsi come forma autosomica dominante o mutante.
La mutazione genetica responsabile della manifestazione della malattia è a carico di uno dei due geni SMN1 e SMN2. Ciò comporta una produzione insufficiente della proteina SMN, essenziale per il corretto funzionamento dei motoneuroni. Le varie forme in cui la condizione si manifesta sono dovute a mutazioni dello stesso gene.
Ability Channel ha seguito diversi convegni di Famiglie SMA, un’importante associazione che si occupa da sempre di questa patologia. In occasione di uno di questi appuntamenti, la Presidente Daniela Lauro ha spiegato ai nostri microfoni di che patologia si tratta.
La diagnosi
Per fare diagnosi di una malattia rara come la SMA, si ricorre in genere ad un semplice prelievo di sangue sul quale viene ricercata la mutazione genica tipica. Anche per questo motivo, in Italia, è iniziata una battaglia medica per l’inserimento della SMA nello Screening Neonatale Obbligatorio. In seguito, per la conferma diagnostica si ricorre all’elettromiografia, un esame utile per la diagnosi delle patologie a carico di nervi e muscoli e che, nel caso specifico dell’atrofia muscolare spinale, evidenzia segni di sofferenza neurogena.
Sintomi
La sintomatologia della SMA è caratterizzata da un progressivo indebolimento dell’apparato muscolare che inizia a partire dai muscoli più vicini al tronco. Tale indebolimento si manifesta in genere attraverso ipotonia, paralisi e atrofia muscolare. I sintomi variano a seconda della forma e quindi della gravità della condizione.
Una bella storia
Questa è la storia del piccolo Simone, affetto da una SMA2, portiere della squadra di hockey in carrozzina dei Black Lions di Venezia
Quante forme di atrofia muscolare spinale esistono?
Le forme di atrofia muscolare spinale più comuni e conosciute sono tre, di cui la prima (la più grave) interessa circa la metà dei pazienti. In questo caso i sintomi di manifestano alla nascita o nei primi mesi di vita. La forma due, detta anche intermedia, è una forma più stabile rispetto alla precedente ed i bimbi che ne sono affetti, sebbene non riescano a camminare, sono in grado, il più delle volte, di stare seduti. Anche in questo caso sono presenti complicanze respiratorie. La forma tre è la meno grave, si manifesta nei primi anni di vita ed il più delle volte i soggetti, almeno inizialmente, sono in grado di camminare, anche se può accadere che tale facoltà venga persa poi nel tempo.
SMA di Tipo 1
Forma più diffusa ed anche quella più grave. Spesso può essere mortale nei primi mesi di vita. Trattandosi di una patologia degenerativa, i bambini che ne sono affetti necessitano di un’assistenza continuativa ed altamente specializzata. Detta anche Sindrome di Werdnig-Hoffman, la diagnosi della SMA 1 in genere viene fatta nei primi mesi di vita. Tanto più la scoperta della malattia è precoce, infatti, tanto più la condizione è grave.
I bambini con questa forma di SMA presentano difficoltà nel reggere la testa in maniera autonoma e/o nel compiere i più semplici gesti quotidiani e spesso hanno problemi nel deglutire la propria saliva e quindi nell’alimentarsi. I muscoli della respirazione (intercostali e accessori) sono deboli ed il petto il più delle volte è piccolo ed incavato. Ad oggi, grazie al progresso medico-scientifico, ricorrendo a supporti ed ausili specifici, il decorso della malattia si presenta meno complicato nonostante possa differire significativamente di caso in caso.
SMA di Tipo 2
I bambini affetti da questa forma, diagnosticata in genere nei primi due anni di età (più spesso dopo il compimento di un anno), riescono a mantenere la posizione seduta senza sostegno e, con l’aiuto di appositi tutori, possono essere in grado di mantenere la stazione eretta.
Sebbene i problemi di deglutizione non siano caratteristici della forma 2, questi bambini presentano comunque difficoltà nel tossire e a respirare profondamente. Il decorso è generalmente cronico con un’aspettativa di vita che, in alcuni casi, può superare l’età adulta.
SMA di Tipo 3
La forma tre della SMA, detta anche malattia di Kugelberg-Welander o Atrofia muscolare spinale giovanile, è la più lieve delle tre, diagnosticata in genere dopo i 18 mesi di età. Questi pazienti possono stare in piedi da soli e camminare, facoltà che in qualche caso non viene persa nemmeno con il tempo. Al fine di mantenere queste capacità è importante che il bambino pratichi un’attività fisica regolare ed equilibrata come può essere il nuoto, accompagnata da uno specifico percorso fisioterapico.
SMA di Tipo 4
La SMA di tipo 4 è la forma tipica dell’età adulta, che si manifesta in genere dopo i 35 anni e più di rado tra i 18 ed i 30 anni. Caratterizzata da un’evoluzione lenta e progressiva, questa forma, a differenza delle altre, nella quasi totalità dei casi non vede interessati i muscoli coinvolti nella respirazione e nella deglutizione.
SMA legata al cromosoma X
Conosciuta anche con il nome di Atrofia muscolare bulbo-spinale o Sindrome di Kennedy, questo tipo di SMA è associato ad una mutazione del gene che codifica una parte del recettore androgeno, l’ormone maschile per eccellenza. Perciò, la Sindrome di Kennedy si manifesta solo nei maschi che spesso presentano alterazioni ormonali con conseguenze importanti come la ginecomastia (ingrossamento delle mammelle). Ad essere interessati sono, inoltre, i muscoli facciali e linguali e la progressione della malattia è, nella maggior parte dei casi, minima o molto lenta.
Terapia per la SMA
Anche se ad oggi ancora non esiste una cura risolutiva per la SMA, la ricerca medico-scientifica nel settore non si è arrestata. Così, dopo aver reso disponibili alcuni farmaci mirati al controllo della sintomatologia con un conseguente miglioramento della qualità di vita, ad oggi diversi studi hanno come obiettivo quello di trovare una terapia che sia, in qualche modo, definitiva. Sostenere la ricerca è importante, ognuno di noi può farlo. E non esiste un investimento migliore, come ci ricorda il comico Checco Zalone.
La terapia genica
La terapia genica ha dato recentemente importanti risultati negli Stati Uniti. I bambini trattati, a distanza di tempo, hanno mostrato un miglioramento importante. Si basa su un principio apparentemente elementare, quello della sostituzione del gene SMN1 malato con uno sano. A breve anche in Italia saranno avviati i trial in diversi ospedali.
Lo Spinraza (Nusinersen)
Da diverso tempo, ormai, sono in fase sperimentale alcuni farmaci la cui azione è mirata al difetto genico che causa la SMA. Un esempio di questi è Nusinersen, una molecola che va ad agire sulla sintesi del gene SMN2 convertendolo in un gene SMN1 senza alcuna mutazione e perfettamente funzionante. Nell’agosto 2016 è stato concluso lo studio di fase III che ha evidenziato un miglioramento statisticamente importante della capacità di movimento di bambini affetti dalla forma più grave di SMA, la SMA 1. Per questo motivo è stata chiesta alla FDA l’autorizzazione all’immissione della molecola sul mercato.
Nel dicembre 2016 il Nusinersen è diventato lo Spinraza, il primo farmaco approvato utilizzato nel trattamento di Sma con designazione di farmaco orfano negli Stati Uniti e nell’Unione europea. Lo Spinraza viene utilizzato nei trattamenti di Atrofia Muscolare Spinale associata a una mutazione nel gene SMN1 mediante una somministrazione per via intratecale direttamente nel sistema nervoso centrale (SNC).
Negli studi clinici, il farmaco ha arrestato la progressione della malattia. In circa il 60% dei bambini affetti da atrofia muscolare spinale di tipo 1, il farmaco ha anche migliorato significativamente la funzione motoria.
Ma la ricerca guarda avanti, con un obiettivo ben preciso: trovare una cura risolutiva per l’Atrofia Muscolare Spinale. La risposta potrebbe arrivare dalla terapia genica, che prevede la sostituzione del Dna mutato con geni perfettamente funzionanti.
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Il ruolo dello Screening Neonatale
In Italia, attualmente, lo Screening Neonatale non è obbligatorio per la SMA. Tuttavia, verso la fine del 2018, l’emendamento Volpi ha esteso tale medicina preventiva anche all’atrofia muscolare. Per questo motivo, durante il 2019, in Lazio e Toscana sono partiti diversi progetti pilota in merito. Abbiamo parlato del binomio SMA e Screening Neonatale con Famiglie SMA e OMAR.
Tommaso e la passione per l’informatica
Approfondire la situazione attuale di questa patologia è anche un’occasione per conoscere tante persone animate da sogni e passioni, come Tommaso.