Rugby in carrozzina, Italia rinuncia agli Europei: “Difficoltà logistiche insormontabili”

Redazione:

La Nazionale Italiana di rugby in carrozzina è stata costretta a rinunciare al 2022 WWR European Qualification Championship, gli Europei di categoria in programma a Skien (Norvegia) dal 4 all’11 settembre 2022, per i quali gli Azzurri si stavano preparando al massimo. In base a quanto si legge in una nota FISPES, l’Italia ha comunicato ufficialmente alla Federazione internazionale di Rugby in carrozzina (WWR) che non prenderà parte alla prossima competizione internazionale.

Il motivo? Presto detto: “Insormontabili difficoltà logistiche nel trasferire l’intera squadra in Norvegia in aeroporti e con compagnie aeree che non forniscono la necessaria assistenza agli atleti in carrozzina ed il trasbordo delle carrozzine da gioco”, che la stessa Federazione Italiana Sport Paralimpici e Sperimentali ha denunciato alla WWR e al Comitato Organizzatore.

Rubgy in carrozzina, staff e atleti: “Delusione e rammarico”

Ed è sempre nella nota che possiamo trovare l’amarezza espressa dal presidente FISPES Sandrino Porru: “Questa difficile scelta è dovuta alla oggettiva impossibilità di garantire, a tutti i convocati, gli adeguati livelli di tutela e sicurezza nonché le dignitose condizioni di viaggio che necessitano ad una Nazionale per la partecipazione ad eventi di elevata importanza internazionale, come questa manifestazione europea, ancor di più se i componenti delle rappresentative vivono una condizione di tetraplegia. Nonostante gli instancabili sforzi dello staff federale, compiuti quotidianamente, non si è potuto optare per delle condizioni che ci permettessero di raggiungere agevolmente la località di missione. L’aver dovuto prendere questa decisione mi ha profondamente amareggiato perché, da atleta, tecnico e dirigente, conosco perfettamente gli sforzi, i sacrifici e la determinazione di tutti i giocatori e dello staff tecnico per raggiungere l’obiettivo di rappresentare la nostra nazione ad un Europeo”.

Anche il capitano della Nazionale Davide Giozet ha voluto commentare la vicenda: “Stavamo preparando questi Europei da tempo e ci siamo impegnati duramente per arrivare pronti all’appuntamento. Abbiamo rinunciato anche alle ferie per allenarci tutta l’estate, ma il problema di natura logistico è stato davvero insormontabile. La Federazione ha fatto di tutto per permetterci di andare in Norvegia sia dal punto di vista organizzativo che economico. Ovviamente c’è tanta delusione legata al momento e, anche se sembra di essere tornati indietro di 30 anni in termini di accessibilità, come squadra dobbiamo dare prova di maturità e saper affrontare anche situazioni negative come questa. Da qui si riparte perché abbiamo la volontà di tenerci pronti e preparati per nuovi stimoli e nuove avventure”.

Infine parola al direttore tecnico Franco Tessari: “C’è molta delusione e rammarico per aver lavorato tanto con molti raduni impegnativi senza poi finalizzare. Adesso il problema è ritrovare motivazioni e guardare avanti verso un nuovo obiettivo che non è ancora visibile. Dovremo riprogrammare tutta l’attività del gruppo nazionale e dare ai ragazzi nuovi incentivi”.

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Breve storia del rugby in carrozzina

Il rugby in carrozzina (o Wheelchair Rugby) è una disciplina sportiva per persone con disabilità nata nel 1977 in Canada, dove alcuni individui con tetraplegia cercavano un’alternativa al basket. Nel 1996 è diventato sport dimostrativo alle Paralimpiadi di Atlanta, mentre alle Paralimpiadi di Sydney 2000 è entrato di diritto nella rassegna internazionale come sport paralimpico. Attualmente in Italia la compagine locale con più trofei è il Padova Rugby.

Angelo Andrea Vegliante
Da diversi anni realizza articoli, inchieste e videostorie nel campo della disabilità, con uno sguardo diretto sul concetto che prima viene la persona e poi la sua disabilità. Grazie alla sua esperienza nel mondo associazionistico italiano e internazionale, Angelo Andrea Vegliante ha potuto allargare le proprie competenze, ottenendo capacità eclettiche che gli permettono di spaziare tra giornalismo, videogiornalismo e speakeraggio radiofonico. La sua impronta stilistica è da sempre al servizio dei temi sociali: si fa portavoce delle fasce più deboli della società, spinto dall'irrefrenabile curiosità. L’immancabile sete di verità lo contraddistingue per la dedizione al fact checking in campo giornalistico e come capo redattore del nostro magazine online.

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