Boccia paralimpica
federazione italiana bocce

Boccia paralimpica

La boccia paralimpica permette anche a presone con disabilità gravi o gravissime di poter giocare. Parliamo di patologie come cerebrolesione, tetraplegia, patologie neurologiche, disabilità fisiche, ma anche intellettivo-relazionali e sensoriali. Questo sport aumenta l’autostima, l’autocontrollo e permette di socializzare, di fronteggiarsi con altri atleti ed arrivare a grandi risultati agonistici.

Lo scopo del gioco è avvicinare il più possibile le bocce ad una pallina più piccola chiamata “jack”, il famoso boccino. Si può inoltre praticare in modo autonomo o attraverso l’aiuto di appositi ausili e scivoli tecnici.

Sport che puoi praticare con queste disabilità: Atrofia muscolare spinale (SMA), Cerebrolesioni, Diplegia spastica, Distrofia muscolare, Malattia di charcot-marie-tooth, Paralisi cerebrale, Paraplegia, Poliomielite, Sclerosi laterale amiotrofica (SLA), Tetraplegia

Storia

Comparve per la prima volta nel 1984 durante le Paralimpiadi di New York, da allora la pratica della boccia paralimpica è cresciuta in modo esponenziale. I Giochi Paralimpici di Londra 2012 hanno visto la partecipazione di ben 104 atleti in questa disciplina. Nello stesso anno e dopo una fase sperimentale, la boccia paralimpica viene riconosciuta ufficialmente anche in Italia ed entra a far parte della FISPES, Federazione Italiana Sport Paralimpici e Sperimentali.

L’attività sportiva della Boccia Paralimpica è poi passata dalla FISPES alla FIB, Federazione Italiana Bocce, all’inizio del 2018. Il presidente della FIB Marco Giunio De Sanctis, nel corso del suo mandato, al fine di allargare la pletora di nuovi atleti, ha firmato diversi protocolli d’intesa: una serie di collaborazioni che testimoniano l’apertura del mondo delle bocce ad enti, federazioni e associazioni dedite alle persone con disabilità. In particolare, con la Federazione Italiana Sport Paralimpici degli intellettivo-relazionali (FISDIR) per gli atleti con disabilità intellettiva (categoria dei DIR), la Fondazione ‘Don Carlo Gnocchi’, l’Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare (UILDM), la Federazione Italiana Sport Paralimpici e Sperimentali (FISPES), la Federazione Italiana Wheelchair Hockey (FIWH) e l’Associazione Nazionale tra Lavoratori Mutilati e Invalidi del Lavoro (ANMIL). Altre intese sono state sottoscritte con la Federazione Sport Sordi Italiani (FSSI) e Special Olympics, i cui atleti con disabilità, pur tesserati alla Federbocce, hanno conservato la propria autonomia.

Regole della boccia paralimpica

Si gioca in palestra su un campo di 12,5 metri per 6 metri. Lo strumento principale e necessario alla pratica della boccia è una palla di cuoio. Lo scopo è quello di lanciare questo tipo di palla più vicino possibile al “jack”, la pallina bianca che è il bersaglio anche nel tradizionale gioco delle bocce. Le bocce possono essere lanciate manualmente, spinte con piedi o rilasciate attraverso uno scivolo , gli atleti possono anche essere aiutati da un tecnico che non può però dare nessuna indicazione all’atleta.

Le competizioni sono “open”, aperte a uomini e donne. Al meglio di quattro set, con sei palle, in coppia con tre palle ciascuno (sempre al meglio di quattro set) e a squadre, tre atleti a squadra con due sfere a set di sei set totali: queste sono i tre modi per gareggiare nella boccia paralimpica.

Classificazione

Nella boccia le gare si svolgono in base ad una classificazione degli atleti con disabilità simili che li  raggruppa e divide in cinque classi differenti:

  • BC1 – Atleti con lesioni al sistema nervoso centrale e disabilità neurologiche gravi non progressive, con possibilità ricevere aiuto da parte di un Assistente
  • BC2 – Atleti con lesioni al sistema nervoso centrale e disabilità neurologiche gravi non progressive, senza possibilità ricevere aiuto da parte di un Assistente
  • BC3 – Atleti che usano un dispositivo di assistenza, rampa e aiuto da parte di un Assistente
  • BC4 – Origine non cerebrale e giocatori di piede

La classificazione con atleti con disabilità più gravi è la BC3.

Molti di questi atleti necessitano di uno scivolo o altri mezzi specifici per poter gareggiare, questo perché purtroppo non possono tenere in mano la boccia e vanno ad indicare al proprio assistente dove posizionarsi.

Come e dove praticare

A gestire ed organizzare le attività della boccia paralimpica è la Federazione Italiana Bocce, la FIB, che ha inoltre il compito di promuovere la pratica di questo sport livello dilettantistico ed agonistico in tutta Italia. A tal proposito, al momento sono stati sviluppate venti società bocciofile riconosciute come CAB, Centri Avviamento Bocce: circoli finalizzati alla promozione che hanno tra i propri tesserati almeno cinque donne, cinque giovani e cinque persone con disabilità che garantiscono la totale accessibilità dell’impianto.

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