Alessia Piperno: chi è la travel blogger romana liberata dal carcere in Iran

Redazione:

Alessia Piperno ha 30 anni, è nata a Roma e per circa 2 mesi è stata rinchiusa in un carcere in Iran. Un periodo di profonda angoscia e paura per la famiglia – visto anche quanto sta accadendo nel Paese iraniano -, fino al 10 novembre 2022, quando è stata ufficializzata la notizia della sua liberazione. Ripercorriamo la sua storia.

Chi è Alessia Piperno?

Alessia Piperno è una travel blogger romana con un enorme seguito sui propri social. Figlia di genitori proprietari della libreria “Di Libro in Libro” ai Colli Albani, da circa 7 anni la giovane racconta i suoi viaggi in giro per il mondo. La “viaggiatrice solitaria” da oltre 67mila follower, come si descrive online, si trovava da luglio 2022 in Iran, prima di essere arrestata.

Non riesco ad andarmene da qui, ora più che mai – ha scritto in uno dei suoi ultimi post in riferimento all’Iran -. E non lo faccio per sfidare la sorte, ma perché anche io ora, sono parte di tutto questo. Questa terra mi ha accolta a braccia aperte, è vero, non è stato sempre facile, ma dopo due mesi e mezzo, mi è entrata dritta, dentro e profonda nel cuore”.

“Noi europei – ha poi aggiunto – non sappiamo nulla di questa gente, le notizie che ci arrivano sono ritoccate, e siamo stati abituati troppo bene a marciare come burattini, credendo a tutto ciò che ci viene raccontato. Qui invece, la gente è stufa di essere un burattino, ecco perché migliaia di persone stanno scendendo nelle piazze a protestare. Stanno manifestando per la loro libertà“.

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La storia di Alessia Piperno in un carcere in Iran: cos’è successo?

Tutto è cominciato il 2 ottobre 2022, quando i genitori Alberto e Manuela ebbero l’ultimo contatto diretto con la figlia poco dopo che fu arrestata alla fine di settembre dalla polizia iraniana per motivi non meglio precisati: si è parlato di un fermo avvenuto durante una manifestazione di protesta per la morte di Mahsa Amini, ma ancora oggi non ci sono versioni ufficiali sulla vicenda. La storia venne a galla a seguito di un post pubblicato sui social, in seguito rimosso, dal padre di Alessia.

La giovane travel blogger si trovava in Iran assieme ad altri turisti. Secondo le ricostruzioni di ANSA, Piperno era insieme a un altro italiano, un francese e un polacco a Rasht, per poi raggiungere le zone del Kurdistan iraniano assieme al francese e al polacco. Dopo di che, Alessia sarebbe tornata a Teheran per festeggiare il suo compleanno, salvo poi essere arrestata e portata nel carcere di Evin, prigione famosa in quanto rinchiude prigionieri politici e oppositori.

Fin dall’inizio la Farnesina, la famiglia e gli amici hanno formato un muro corazzato attorno a sé, evitando di rilasciare dichiarazioni sulla vicenda. Fino allo scorso 10 novembre, quando è stata resa pubblica la notizia della sua liberazione. “Dopo un intenso lavoro diplomatico, oggi la nostra connazionale Alessia Piperno è stata rilasciata dalle autorità iraniane e si appresta a tornare in Italia – comunicò la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni sui social -. Voglio ringraziare tutti coloro che hanno contribuito a riportare Alessia dai suoi familiari”.

All’arrivo all’aeroporto di Ciampino, a Roma, Alessia ha parlato con il sindaco della Capitale Roberto Gualtieri: “Sono stati 45 giorni duri, poi questa mattina la sorpresa. Ho trascorso la mia detenzione in una cella con sei persone, è stato difficile ma non sono stata maltrattata. Il carcere di Evin era proprio brutto – ha poi continuato la donna -, così ieri ho pensato che mi stessero trasferendo in un altro carcere. Ma non sapevo proprio dove mi stessero portando”.

“Era quasi contenta – ha affermato il papà Alberto all’ANSA – che la portassero in un’altra prigione. È ritornata piccola stanotte, ha dormito tra me e mia moglie. Però abbiamo dormito poco perché siamo andati a letto tardissimo. Non è stata toccata a livello fisico, a livello emotivo e psicologico è stata pesante, ma non mi va di parlare dei suoi racconti. Non sapeva quando sarebbe uscita, se sarebbe uscita, lei si preoccupava per noi, per la famiglia, aveva paura che tornando io e la madre non ci saremmo stati più, non per lei perché sapeva come stava. Lei è una ragazza forte, l’ho scoperto adesso”.

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Angelo Andrea Vegliante
Da diversi anni realizza articoli, inchieste e videostorie nel campo della disabilità, con uno sguardo diretto sul concetto che prima viene la persona e poi la sua disabilità. Grazie alla sua esperienza nel mondo associazionistico italiano e internazionale, Angelo Andrea Vegliante ha potuto allargare le proprie competenze, ottenendo capacità eclettiche che gli permettono di spaziare tra giornalismo, videogiornalismo e speakeraggio radiofonico. La sua impronta stilistica è da sempre al servizio dei temi sociali: si fa portavoce delle fasce più deboli della società, spinto dall'irrefrenabile curiosità. L’immancabile sete di verità lo contraddistingue per la dedizione al fact checking in campo giornalistico e come capo redattore del nostro magazine online.

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