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tiro con l'arco paralimpico

Tiro con l’arco paralimpico

Il tiro con l’arco paralimpico rappresenta uno degli sport più emblematici e affascinanti all’interno del panorama paralimpico, unendo abilità, precisione e determinazione. Tale disciplina sportiva, una delle prime create per persone disabili, permette agli atleti normodotati e con disabilità di gareggiare assieme.

Sport che puoi praticare con queste disabilità: Amputazione arti inferiori, Amputazione arti superiori, Artrogriposi, Disabilità visiva, Paraplegia, Poliomielite, Sordità, Spina bifida

Il tiro con l’arco paralimpico, noto anche come Para Archery, è uno dei più antichi sport per le persone disabili, in quanto fu pensato inizialmente come attività di riabilitazione per i veterani della Seconda Guerra Mondiale. Successivamente, fu introdotto nei primi Giochi di Stoke Mandeville (considerati i predecessori dei Giochi paralimpici) e poi alle Paralimpiadi di Roma 1960.

Le attuali regole non sono tanto diverse da quelle della disciplina olimpica, ma differiscono solo per alcuni aspetti riguardanti la disabilità: di fatto gli atleti possono gareggiare in piedi, sulla carrozzina o appoggiato a uno sgabello.

All’interno di questa guida, scopriamo la storia completa del tiro con l’arco paralimpico, quali sono le regole, quali persone con disabilità possono praticare tale disciplina, le classificazioni funzionali e dove si può praticare in Italia.

Storia del tiro con l’arco paralimpico

Il tiro con l’arco paralimpico viene considerato il primo sport mai inventato dalle Paralimpiadi. Originariamente è stato introdotto nei Giochi di Stoke Mandeville nel 1948 dal dottor Ludwig Guttmann, un evento sportivo precursore delle Paralimpiadi per i veterani della Seconda Guerra Mondiale con lesioni alla colonna vertebrale.

Prima ancora, negli anni Quaranta, Guttmann aveva visto le potenzialità di queste future discipline sportive come strumenti di riabilitazione da usare nel centro riabilitativo della città.

Successivamente, grazie al lavoro del dottor Antonio Maglio, furono organizzate le prime Paralimpiadi estive della storia, quelle di Roma 1960, nelle quali il tiro con l’arco venne inserito come uno degli otto sport nella rassegna paralimpica. Ancora oggi tale disciplina fa parte della rassegna paralimpica.

Da allora, la disciplina ha continuato a crescere sia in popolarità che in competitività, accogliendo atleti con varie disabilità fisiche, tanto che nel 2009 questo sport fu regolamento dalla World Archery Federation.

Regole del tiro con l’arco paralimpico

Le regole del tiro con l’arco paralimpico sono molto simili a quelle dell’arco olimpico, sebbene esistano delle differenze date dalle caratteristiche peculiari dello sport per le persone disabili.

Ogni arciere ha a propria disposizione ben 72 frecce. Durante una partita, ogni atleta potrà scagliare 6 frecce per ogni round, che in totale sono 12. Le distanze in cui è possibile scoccare le frecce possono essere 50 o 70 metri. Ogni concorrente ha 6 minuti di tempo per round al fine di scagliare le frecce disponibili. Invece per quanto riguarda le classi di gioco abbiamo:

  • W1, aperto agli atleti che gareggiano in carrozzina e le cui braccia hanno una perdita di forza muscolare, coordinazione o ampiezza di movimento. È possibile usare archi con un peso limitato a 45 libbre e senza mirini di ingrandimento.
  • Open: gli atleti possono gareggiare in carrozzina, in piedi o appoggiati a uno sgabello. Le limitazioni principali a livello fisico sono localizzate nel tronco e negli arti, ma non impediscono la normale funzionalità delle braccia. Questa classe può essere divisa in arco ricurvo e arco compound in base alla tipologia di classificazione funzionale.

Alcuni atleti presentano disabilità che potrebbero limitare l’utilizzo autonomo dell’arco, per questo motivo il regolamento prevede la possibilità di utilizzare alcuni dispositivi di assistenza. Ad esempio, chi presenta un disabilità visiva può usare un “mirino tattile“.

Classificazioni funzionali del tiro con l’arco paralimpico

Come abbiamo visto precedentemente, gli atleti possono gareggiare seduti su una carrozzina, in piedi oppure poggiati su uno sgabello. A oggi esistono le seguenti classificazioni funzionali:

  • W1: categoria rivolta agli arcieri quadriplegici con disabilità agli arti inferiori, al tronco e a un braccio. In questo contesto, gli atleti tirano da 50 metri su un bersaglio a 10 brande da 80 centimetri.
  • Classe Open – arco ricurvo: categoria in cui gli arcieri tirano da in piedi a una distanza di 70 metri. Il bersaglio da 122 centimetri è composto da 10 cerchi concentrici con un punteggio che va da 1 (esterno) fino a 10 (centro).
  • Classe Open – arco compound: categoria in cui gareggiano atleti con poca forza nelle braccia. Ogni gara viene disputata da posizione seduta da una distanza di 50 metri su un bersaglio a 5 anelli di 80 centimetri. In questo caso le fasce di punti vanno da 6 a 10.
  • Visually Impaired: categoria rivolta a chi presenta una disabilità visiva che non può essere corretta da nessuna lente. È consentito l’utilizzo del mirino tattilo per mirare le freccia e l’aiuto di un assistente per caricare le frecce e segnare il punteggio. Attualmente questa categoria non è inclusa nelle Paralimpiadi.

Chi può praticare il tiro con l’arco paralimpico?

Il tiro con l’arco ammette svariate disabilità all’interno dei propri tornei. Questo sport può essere praticato da persone paraplegiche, tetraplegiche, quadriplegiche, con amputazioni o compromissioni degli arti, con lesioni midollari, con paralisi celebrali o disabilità intellettiva. Sono ammesse anche le persone con disabilità visiva, sebbene non possano gareggiare alle Paralimpiadi.

Medaglie delle Paralimpiadi di tiro con l’arco paralimpico

In attesa di scoprire cosa accadrà alle Paralimpiadi di Parigi 2024, scopriamo il medagliere complessivo dei Giochi paralimpici del tiro con l’arco, nazione per nazione:

POSIZIONEPAESEOROARGENTOBRONZOTOTALE
1Gran Bretagna21242368
2Stati Uniti d’America2081644
3Sud Corea16111542
4Francia16111239
5Germania159832
6Cina149730
7Italia8131233
8Sud Africa64111
9Iran63312
10Giappone512926
11Svezia55313
12Belgio46212
13Finlandia45312
14Rodesia4004
15Australia39517
16Repubblica Ceca35311
17Norvegia3339
18Austria3216
19Canada3025
20Olanda29314
21Polonia2439
22Svizzera2349
23Germania2136
24Russia2125
25Danimarca2024
26Turchia1225
27Irlanda1102
28Nuova Zelanda1102
29Slovacchia1034
30RPC1023
31Messico1001
32Mongolia1001
33EUN1001
34Spagna0303
35Thailandia0303
36Cile0101
37Malesia0101
38Ucraina0101
39Chinese Taipei0022
40India0011

Il tiro con l’arco paralimpico in Italia e gli atleti

L’Italia ha una storia ricca e orgogliosa nel tiro con l’arco paralimpico, con molti atleti che hanno raggiunto successi a livello internazionale. Tra questi, spiccano nomi come Oscar De Pellegrin, medaglia d’oro a Londra 2012, ed Elisabetta Mijno, vincitrice di diverse medaglie in competizioni internazionali. Più recentemente invece Paolo Tonon ha conquistato il record mondiale ai Tricolori Indoor di Para-Archery.

Alle Paralimpiadi di Tokyo 2021 la delegazione azzurra era formata da Matteo Bonacina, Giampaolo Cancelli, Elisabetta Mijno, Asia Pellizzari, Vincenza Petrilli, Eleonora Sarti, Stefano Travisani e Andrea Maria Virgilio. Mentre la delegazione per le Paralimpiadi di Parigi 2024 sarà composta da: Stefano Travisani, Elisabetta Mijno, Veronica Floreno, Matteo Bonacina, Eleonora Sarti, Giulia Pesci, Paolo Tonon, Asia Pellizzari e Daila Dameno.

Dove e come praticare il tiro con l’arco paralimpico in Italia?

In Italia invece dal 2010 abbiamo la FITARCO, la Federazione Sportiva riconosciuta dal CIP che ne gestisce l’attività paralimpica. Come riportato dal sito ufficiale, per maggiori informazioni, è possibile contattare la Federazione attraverso:

  • Giulio Borzacchini
    • 06.91516922 – 340.7624342
    • settoreparalimpico@fitarco-italia.org