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scherma in carrozzina paralimpica

Scherma in carrozzina o paralimpica

La scherma in carrozzina è uno dei principali sport utilizzati negli anni Quaranta allo scopo riabilitativo, per poi essere trasformata in una disciplina sportiva vera e propria. Ogni gara prevede che gli atleti siano saldati con tutta la carrozzina al pavimento. Il contatto molto ravvicinato tra i concorrenti permette di avere sempre gare ad alta intensità.

Sport che puoi praticare con queste disabilità: Albinismo, Amputazione arti inferiori, Amputazione arti superiori, Diplegia spastica, Paraplegia, Spina bifida

La scherma in carrozzina, conosciuta a livello internazionale come scherma paralimpica o Wheelchair Fencing, è uno degli otto sport che debuttò alle Paralimpiadi di Roma 1960.

La sua introduzione nella rassegna, voluta dal dottor Antonio Maglio, fu permessa anche grazie al lavoro del professor Ludwig Guttmann, il quale vide in questa pratica sportiva una possibilità di riabilitazione per i veterani della Seconda Guerra Mondiale, principalmente persone che presentavano lesioni al midollo spinale.

Ma il lavoro di Guttmann non si fermò qui, in quanto da sport riabilitativo la scherma in carrozzina divenne una delle discipline inserite nei Giochi di Stoke Mandeville 1954. Da allora, la scherma paralimpica è sempre stata presente nella rassegna dei Giochi paralimpici, diventando uno sport molto popolare nel mondo, e anche in Italia.

All’interno di questa guida, scopriamo la storia completa della scherma in carrozzina, quali sono le regole, quali persone con disabilità possono praticare tale disciplina, le classificazioni funzionali e dove si può praticare in Italia.

Storia della scherma in carrozzina

La scherma in carrozzina è una delle prime discipline sportive pensate dal professor Ludwig Guttmann nel 1948 come pratica riabilitativa allo Stoke Mandeville Hospital vicino Londra per i reduci dalla Seconda Guerra Mondiale, in particolare rivolta a persone che presentavano lesioni al midollo spinale. Sarà poi inserita all’interno della rassegna dei Giochi di Stoke Mandeville del 1954, precursori delle Paralimpiadi.

In Italia questa disciplina sportiva arriverà solo nel 1953, e farà fin da subito parte della rassegna paralimpica a Roma 1960. All’epoca gareggiarono solamente 9 schermidori italiani in carrozzina (6 uomini e 3 donne): i vincitori furono “Tedone” per la sciabola maschile e Anna Maria Toso nel fioretto femminile, mentre Giovanni Ferraris e sempre “Tedone” vinsero la sciabola a squadre maschile. All’epoca gli atleti non gareggiavano con la strumentazione odierna, bensì con delle sedie travaux, che erano più pesanti e venivano concesse dal Ministero delle Pensioni.

Se nel 1960 l’Italia fu l’unico paese a partecipare nella scherma paralimpica, ben quattro anni dopo il numero complessivo di nazioni arriverà a 6: oltre al Bel paese, alle Paralimpiadi di Tokyo 1964 entrarono nella rassegna Francia, Gran Bretagna, Australia, Giappone e Stati Uniti. Inoltre ci fu anche l’introduzione di nuove gare a medaglia: la spada individuale e a squadre maschile, il fioretto individuale e il fioretto a squadre femminile.

Nel corso degli anni la rassegna paralimpica toglierà e aggiungerà spesso gli sport in gara, e aumenterà anche il numero di partecipanti: ad esempio, alle Paralimpiadi di Barcellona 1992 vennero richiesti più arbitri specializzati per arbitrare le varie competizioni. Invece, le prime classificazioni funzionali di questo sport furono introdotte solamente con le Paralimpiadi di Atlanta 1996.

Come detto precedentemente però, anche la scherma paralimpica subì alcune fluttuazioni di programma: alle Paralimpiadi di Pechino 2008, il Comitato Paralimpico Internazionale rimosse i 5 eventi a squadre, ma la squadra femminile di spada e quella maschile di fioretto furono reintrodotti nelle Paralimpiadi di Londra 2012. Infine alle Paralimpiadi di Tokyo 2021 sono state aggiunte le categorie A e B di sciabola femminile.

In Italia la scherma in carrozzina è gestita dalla Federazione italiana Scherma, mentre a livello globale dall’International Wheelchair Fencing, nota anche come IWAS Wheelchair Fencing.

Regole della scherma in carrozzina

La scherma paralimpica è l’equivalente della scherma olimpica, per cui le regole delle due discipline sportive sono pressoché simili. La più grande differenza riguarda l’uso del corpo: gli atleti paralimpici devono utilizzare solo la meta superiore durante ogni attacco.

Anche nella scherma in carrozzina sono previste tre tipologie di gare: fioretto, spada e sciabola. Alle Paralimpiadi di Tokyo 2020 erano previste le seguenti gare a medaglia: squadra maschile e femminile di fioretto e spada e gare individuali di sciabola. Per ogni categoria, sono previste alcune specifiche regole:

  • nel fioretto: l’area da colpire è solo il busto dell’avversario.
  • nella sciabola: l’area da colpire è qualsiasi parte del corpo sopra una linea orizzontale tracciata tra la parte superiore delle pieghe formate dalle cosce e dal tronco dell’avversario.
  • nella spada: l’area da colpire è tutto il corpo sopra i fianchi.

Come detto precedentemente, le carrozzine vengono fissate al terreno per impedire che gli atleti si ribaltino. Tali sedie vengono posizionate a un’angolazione di 110 gradi rispetto all’asse centrale e fissate a un telaio sulla pedana. Durante la fase a gironi, le gare possono essere vinte raggiungendo 5 stoccate, mentre nelle fasi successive il conto sale a 15. In generale, ogni gara dura 4 minuti.

Classificazioni funzionali della scherma in carrozzina

Le classificazioni funzionali della scherma in carrozzina sono 3:

  • A: atleti con il movimento del tronco pieno e buon equilibrio. La disabilità deve riguardare almeno un arto inferiore.
  • B: ridotta funzionalità del tronco e scarso equilibrio. In sostanza, la disabilità non consente la mobilità volontaria del tronco.
  • C:disabilità in tutti gli arti. Attualmente questa categoria non è inclusa nelle Paralimpiadi.

Chi può praticare la scherma in carrozzina

La scherma in carrozzina può essere praticata da chiunque sieda su carrozzina (in considerazione della gravità della disabilità) e abbia una disabilità che influisca sulla capacità motoria. In particolare: disfunzioni ortopediche, paraplegia, quadriplegia, emiplegia, paralisi cerebrale, disturbi neurologici degenerativi e disabilità neurologiche.

Medaglie alle Paralimpiadi della scherma in carrozzina

Dal 1960 al 1972 l’Italia ha sempre vinto il medagliere paralimpico come miglior nazione di categoria. Di seguito ecco il medagliere complessivo del numero di medaglie conquistate dai vari Paesi che hanno preso parte ai Giochi paralimpici finora (aggiornato alle Paralimpiadi di Tokyo 2021):

POSIZIONENAZIONEOROARGENTOBRONZOTOTALE
1Francia644338145
2Cina34181264
3Italia26312582
4Hong Kong22181656
5Germania12241955
6Gran Bretagna11122346
7Polonia10131033
8Ungheria4121127
9Israele35614
10Ucraina35614
11Corea del Sud3115
12RPC2235
13Thailandia1124
14Bielorussia1102
15Brasile1102
16Spagna1045
17Belgio0145
18Kuwait0123
19Paesi Bassi0123
20Stati Uniti d’America0123
21Australia0112
22Grecia0112
23Georgia0101
24Iraq0101
25Giappone0101

Storia della scherma in carrozzina in Italia

In Italia la scherma in carrozzina è arrivata grazie al lavoro del dottor Antonio Maglio, che inserì questa disciplina sportiva nella prima storica Paralimpiade, quella di Roma 1960. Da allora questo sport è rimasto uno degli appuntamenti più importanti della kermesse, tanto che la sua evoluzione è stata molto repentina.

Dal 2011 nel Bel paese la scherma paralimpica è considerata “la quarta arma” della Federazione Italia Scherma, grazie soprattutto all’esponenziale avanzamento percorso da questa disciplina. Attualmente è regolamentata proprio dalla FIS, in accordo con il Comitato Italiano Paralimpico.

Atleti Nazionale italiana scherma in carrozzina

Di seguito l’elenco degli atleti facenti parte dell’Italia paralimpica:

  • Matteo Betti
  • Marco Cima
  • Edoardo Giordan
  • Emanuele Lambertini
  • Andreea Ionela Mogos
  • Rossana Pasquino
  • Loredana Trigilia
  • Beatrice Maria Vio

Dove e come praticare scherma in carrozzina in Italia

Come detto precedentemente, la scherma in carrozzina è sotto la gestione della Federazione Italia Scherma, più comunemente nota come Federscherma. Per avere maggiori informazioni su come avviare la pratica sportiva all’interno di questa disciplina sportiva, è possibile consultare uno dei seguenti contatti: 0632659150 e paralimpico@federscherma.it.