La tangoterapia come metodo abilitativo e riabilitativo: “Ma ci sono poche scuole”

La tangoterapia come scopo abilitativo e riabilitativo per le persone con disabilità, un concetto non lontano dalla realtà. Anzi si tratta di una progettualità solida e ben definita, che trova nel tango argentino elementi tali da renderla tangibile, con alti benefici per la salute.

In un articolo del luglio 2022, rilanciando un’iniziativa di tangoterapia, l’Ansa esaltava le proprietà benefiche di questo sport per la salute delle persone: “Il tango argentino migliora equilibrio, postura, controllo e qualità del movimento oltre al tono dell’umore”.

L’esempio di Oltre Tango di Roberto Nicchiotti

Sempre citando l’Ansa, con il termine Tangoterapia viene definitiva, appunto, una terapia indicata “per le persone con problemi di equilibrio e controllo del movimento, come nel Morbo di Parkinson, con esiti di ictus, sclerosi multipla ma anche bisognose di un esercizio moderato di ri-allineamento graduale allo sforzo (ad es. patologie respiratorie). Recenti studi hanno riscontrato un beneficio significativo anche nei pazienti affetti da demenze come ad esempio il morbo di Alzheimer“.

Tutti concetti sottolineati anche da Silvia Campanelli, psicologa, psicoterapeuta e tangoterapeuta, ad Ability Channel: “Ci sono metodi di tangoterapia che vanno a lavorare sulla psicologica oppure sulle malattie croniche degenerative come il Parkinson, l’Alzheimer e la demenza senile”.

Diverso invece l’approccio diffuso dal metodo Oltre Tango, ideato dal maestro di tango argentino Roberto Nicchiotti, in cui – come ci spiega sempre la dottoressa – vengono utilizzati dettagli specifici di questo sport “per poter lavorare su delle aree specifiche della persona, quindi andiamo a lavorare sulla parte motorioprassica e soprattutto sulla loro autonomia“.

In Italia la Tangoterapia è ancora poco diffusa

Roberto Nicchiotti è un maestro di tango argentino di 58 anni che, per via di una storia personale, ha voluto ideare un proprio approccio di tangoterapia: “La mia storia nasce un giorno perché, avendo un figlio disabile, cercavo un’associazione che facesse per lui dei laboratori. Sono stato in questa associazione in un giorno di festa e una ragazza Down di nome Elisa mi chiese di ballare un tango con lei. Da lì nasce la nostra idea”.

Un’iniziativa, l’Oltre Tango, che ha permesso di accogliere tante ragazze e tanti ragazzi con disabilità desiderosi di provare questa disciplina sportiva. “Il tango è un ballo argentino, quindi mi piace, è incredibile”, afferma ai nostri microfoni Lorenzo, uno degli allievi del corso di Nicchiotti.

Purtroppo però, come ci racconta il maestro di tango argentino, non ci sono molte strutture che accolgono lezioni per persone con disabilità (caso analogo a quanto accaduto alla danzatrice in carrozzina Giusy Barraco): “Ci sono poche scuole che possono ospitare una carrozzina che fa sport, come ci sono pochi teatri che ospitano artisti in carrozzina”. Un teatro però Nicchiotti l’ha trovato, esibendo i suoi allivelo a Ghione di Roma. E proprio nella Capitale presto inaugurerà anche un corso di tangoterapia (precisamente al parco Schuster), oltre a quelli già gestiti a Pomezia e Latina.

Angelo Andrea Vegliante
Da diversi anni realizza articoli, inchieste e videostorie nel campo della disabilità, con uno sguardo diretto sul concetto che prima viene la persona e poi la sua disabilità. Grazie alla sua esperienza nel mondo associazionistico italiano e internazionale, Angelo Andrea Vegliante ha potuto allargare le proprie competenze, ottenendo capacità eclettiche che gli permettono di spaziare tra giornalismo, videogiornalismo e speakeraggio radiofonico. La sua impronta stilistica è da sempre al servizio dei temi sociali: si fa portavoce delle fasce più deboli della società, spinto dall'irrefrenabile curiosità. L’immancabile sete di verità lo contraddistingue per la dedizione al fact checking in campo giornalistico e come capo redattore del nostro magazine online.

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