La FISH Lazio agli Stati Popolari: intervista al vicepresidente Barlaam

Cosa sono gli Stati Popolari? Andata in scena lo scorso 5 luglio, Stati Popolari è stata una manifestazione indetta dal sindacalista Aboubakar Soumahoro, in risposta agli Stati Generali che non hanno pienamente convinto alcune categorie sociali.

In quell’occasione, la FISH si è presentata per mettere sul piatto i principali consigli all’attuale politica per ridefinire e migliore l’inclusione lavorativa delle persone disabili. Anche all’iniziativa di Piazza San Giovanni di Roma era presente una delegazione.

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Stati Popolari, quali sono i punti della FISH Lazio per l’inclusione lavorativa?

A margine di un loro intervento sul palco degli Stati Popolari, abbiamo incontrato il Vicepresidente Vicario della FISH Lazio Dino Barlaam, il quale ci ha delineato le proprie riflessioni volte a una maggiore tutela per l’accesso e l’inserimento delle persone con disabilità nel mondo del lavoro.

In particolare, Barlaam ha sottolineato l’esigenza di “lavorare maggiormente con le imprese”, un contesto che potrebbe essere agevolato dal disability manager, in grado di sponsorizzare questa cultura “all’interno delle aziende”, magari “partendo dalle sperimentazioni con gli enti pubblici”.

In linea generale, secondo il Vicepresidente della FISH Lazio, i lavoratori con disabilità non dovrebbero essere considerati come “marziani che entrano in un circuito produttivo”. Per fare ciò, sarebbe necessario “rivedere la Legge 68/99” sulle Categorie Protette, in quanto “l’accesso al mondo del lavoro per chi ha un 46% (di invalidità, ndr) è molto basso”.

Infine, secondo Barlaam, è necessario un maggiore “controllo del rispetto delle attuali quote e delle aziende”, anche se sono palesi le evidenti difficoltà da parte degli organi preposti.

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Angelo Andrea Vegliante
Da diversi anni realizza articoli, inchieste e videostorie nel campo della disabilità, con uno sguardo diretto sul concetto che prima viene la persona e poi la sua disabilità. Grazie alla sua esperienza nel mondo associazionistico italiano e internazionale, Angelo Andrea Vegliante ha potuto allargare le proprie competenze, ottenendo capacità eclettiche che gli permettono di spaziare tra giornalismo, videogiornalismo e speakeraggio radiofonico. La sua impronta stilistica è da sempre al servizio dei temi sociali: si fa portavoce delle fasce più deboli della società, spinto dall'irrefrenabile curiosità. L’immancabile sete di verità lo contraddistingue per la dedizione al fact checking in campo giornalistico e come capo redattore del nostro magazine online.

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