scherma in carrozzina paralimpica

Scherma in carrozzina (o paralimpica)

La prima apparizione paralimpica della scherma in carrozzina risale alle Paralimpiadi di Roma 1960, ma la sua prima introduzione all’interno di una kermesse sportiva fu ai Giochi di Stoke Mandeville 1954 del del professor Ludwig Guttmann, il medico che utilizzò questa (e altre) discipline sportive come tecnica di riabilitazione per i reduci della Seconda Guerra Mondiale. Oggi è un sport di punta in Italia e può essere praticato da persone con varie disabilità.

Sport che puoi praticare con queste disabilità: Albinismo, Amputazione arti inferiori, Amputazione arti superiori, Diplegia spastica, Paraplegia, Spina bifida

Storia della scherma in carrozzina

La scherma in carrozzina è una delle prime discipline sportive pensate dal professor Ludwig Guttmann nel 1948 come pratica riabilitativa per i reduci dalla Seconda Guerra Mondiale. Verrà poi inserita all’interno della rassegna dei Giochi di Stoke Mandeville, precursori delle Paralimpiadi.

In Italia arriverà solo nel 1953, e farà fin da subito parte della rassegna paralimpica a Roma 1960. Come riporta l’International Wheelchair Fencing, l’organo globale che disciplina questa pratica sportiva, nel 1960 gareggiarono 9 schermidori italiani in carrozzina (6 uomini e 3 donne): i vincitori furono “Tedone” per la sciabola maschile e Anna Maria Toso nel fioretto femminile, mentre Giovanni Ferraris e “Tedone” vinsero la sciabola a squadre maschile. All’epoca gli atleti non gareggiavano con gli strumenti di oggi, bensì con delle sedie travaux, che erano più pesanti e venivano concesse dal Ministero delle Pensioni.

Insomma, nel 1960 l’Italia fu l’unico paese a partecipare, ma 4 anni dopo il numero complessivo arriverà a 6: oltre al Bel paese, entrarono nella rassegna paralimpica Francia, Gran Bretagna, Australia, Giappone e Stati Uniti.

A Tokyo 1964 ci fu anche l’introduzione di nuove gare a medaglia: la spada individuale e a squadre maschile, il fioretto individuale e il fioretto a squadre femminile. Nel corso degli anni la rassegna paralimpica toglierà e aggiungerà spesso gli sport in gara. Le prime classificazioni funzionali di questo sport sono state introdotte solo con le Paralimpiadi di Atlanta 1996.

In Italia la scherma in carrozzina è gestita dalla Federazione italiana Scherma, mentre a livello globale dall’International Wheelchair Fencing.

Regole scherma in carrozzina

Il regolamento della scherma paralimpica è pressocché identico a quello della scherma per normodotati (sia che sia fioretto, spada o sciabola). La differenza principale sta nelle carrozzine, che vengono poste a un’angolazione di 110 gradi rispetto all’asse centrale e fissate a un telaio sulla pedana. Ogni partita si conclude quando uno degli atleti raggiunge le 15 stoccate.

Le classificazioni degli atleti di scherma sono A (atleti con il movimento del tronco pieno e buon equilibrio), B (ridotta funzionalità del tronco e scarso equilibrio) e C (disabilità in tutti gli arti).

Atleti Nazionale italiana scherma in carrozzina

Di seguito l’elenco degli atleti facenti parte dell’Italia paralimpica:

  • Matteo Betti
  • Marco Cima
  • Edoardo Giordan
  • Emanuele Lambertini
  • Andreea Ionela Mogos
  • Rossana Pasquino
  • Loredana Trigilia
  • Beatrice Maria Vio