Quali sono i sintomi della pazzia, le cause e i trattamenti

Redazione:

Tutti l’abbiamo pensato almeno una volta di avere i sintomi della pazzia: è un pensiero che il nostro cervello fa quando facciamo o ci comportiamo in modo diverso da quello che l’immaginario collettivo prevedrebbe. Nulla di preoccupante insomma, perché i sintomi della pazzia non sono questi. La pazzia (detta psicosi dal punto di vista medico) è invece un grave disturbo mentale che altera la capacità di pensiero e porta la persona a perdere qualsiasi contatto con la realtà.

Le cause della pazzia

Pensare di essere pazzi solo perché si ha avuto un comportamento poco incline all’uso comune non ha nulla a che fare con la pazzia. Il pazzo (meglio psicotico) soffre di illusioni e allucinazioni. La sua concezione della realtà è distorta (crede a cose che non hanno logica) e si convince di vedere cose che sono semplici visioni distorte della sua immaginazione ormai alterata

Le cause della psicosi sono davvero infinite e solo un’analisi profonda del quadro emotivo può restituirci un quadro clinico affidabile. La psicosi può derivare da una malattia psichiatrica (schizofrenia, disturbo bipolare, ecc…), ma allo stesso modo può essere il frutto di un trauma alla testa avvenuto in giovane età. Non si può escludere che la psicosi possa nascere da una condizione fisica (AIDS, sclerosi multipla, tumori al cervello, ecc…) o dall’abuso di sostanze psicotrope. Definire il quadro non è semplice: bisogna fare un accurato esame obiettivo, un’analisi completa e una profonda e meticolosa indagine a livello psicologico. 

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Tipi di psicosi e cause

Le malattie psichiatriche che possono provocare psicosi sono schizofrenia, disturbo delirante (persistente), il disturbo psicotico breve, il disturbo schizoaffettivo, disturbi dell’umore e la psicosi allucinatoria cronica. Più lungo invece l’elenco della condizioni di salute che possono portare un soggetto a sviluppare forme di psicosi. Eccolo:

  • Morbo di Alzheimer;
  • Demenza a corpi di Lewy;
  • Malattia di Huntington;
  • Morbo di Parkinson;
  • Ictus;
  • Tumore al cervello;
  • Sclerosi multipla;
  • Sindrome di George;
  • Forme di Epilessia;
  • Anomalie cromosimiche;
  • Patologie dell’apparato endocrino;
  • Malattie infettive (Aids, malaria, Malattia di Lyme, sifilide);
  • Carenza di Vitamina B12;
  • Porfiria;
  • Leucodistrofia;
  • Patologie legate al metabolismo;
  • Malattie autoimmuni come lupus eritematoso sistemico, sarcoidosi e l’encefalopatia di Hashimoto;
  • Disturbi del sonno e narcolessia.

Una causa importante di psicosi è il consumo (o l’abuso) di sostanze psicotrope (droghe o affini). Per sostanza psicoattiva, si intende qualsiasi sostanza in grado di alterare le funzioni cerebrali, la percezione della realtà, il comportamento e lo stato di coscienza di un individuo. Il primo gradino di questa scala sono gli alcolici: almeno il 3% degli alcolizzati ammette di avere avuto episodi di psicosi.

Poi ci sono la marijuana, la cocaina, le sostanze allucinogene, le anfetamine, gli oppiacei e i recettori come la ketamina. Altre cause sono da cercare in avvenimenti specifici come la psicosi mestruale, la psicosi post-parto o la psicosi occupazionale (quella legata alla condizione lavorativa). 

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Psicosi e genetica

Alcune studi di natura scientifica hanno fatto emergere che alcune forme di psicosi potrebbero nascere da un legame genetico. Il gemello di un individuo con psicosi ha il 50% di possibilità di sviluppare lo stesso problema di salute mentale. Inoltre chi ha un fratello o un parente stretto affetto da psicosi significa che è geneticamente predisposto a manifestare questa patologia. La pazzia (psicosi) è legata anche a una malattia genetica nota come Sindrome da Delezione 22q11: tutti i bambini che nascono con questa sindrome potrebbero sviluppare forme di psicosi e di schizofrenia.

I sintomi della pazzia

Il quadro clinico dei pazienti affetti da psicosi può variare da individuo a individuo. Ad ogni modo ci sono 4 sintomi che certificano la presenza di una forma di psicosi: allucinazioni, illusioni, confusione, disturbi del pensiero e mancanza di comprensione e consapevolezza del proprio essere. Le allucinazioni possono riguardare tutti i sensi (udito, vista, tatto, gusto e olfatto). 

Ai sintomi della psicosi possono essere abbinati (in concomitanza o alternati) sintomi più generici come la difficoltà nel concentrarsi, un umore basso, ansia, stato di agitazione e comportamenti violenti, voglia di emarginazione sociale e disturbi del sonno. Questa condizione borderline, se non adeguatamente curata, potrebbe portare l’individuo a praticare atti di autolesionismo o addirittura tentare il suicidio. 

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Come si esegue la diagnosi della pazzia

Esame obiettivo, anamnesi e valutazione psichiatrica. Questi gli esami attraverso cui si può diagnosticare la psicosi. Esami del sangue e diagnostica per immagini possono inoltre chiarire gli ultimi dubbi in merito alla diagnosi. Sia chiaro: ad oggi non esiste un test diagnostico specifico ed è sempre il medico a stilare la diagnosi. Per individuare una forma di psicosi è necessario l’intervento di psicologo, psichiatra e un infermiere con competenze specifiche in salute mentale. La diagnosi precoce aumenta in modo considerevole le possibilità di successo della terapia. 

Come si curano i sintomi della pazzia

Per curare i sintomi della pazzia (meglio psicosi) bisogna seguire una terapia focalizzata alla cura delle cause (terapia causale), abbinare un’adeguata terapia farmacologica e applicare azioni di psicoterapia. Per aiutare il paziente nel pieno recupero della propria identità, si consiglia anche di frequentare gruppi di supporto. 

Se la causa è derivante da un fattore scatenante, per risolvere la psicosi è necessario intervenire sulla causa (come la disintossicazione da alcol o droghe o l’integrazione vitaminica nel caso di carenza di una vitamina, per esempio B12). In alcuni casi, il medico può scegliere di ricorrere a farmaci antipsicotici o neurolettici che hanno un effetto calmante e stabilizzatore dell’umore.

Questi farmaci sono a lento rilascio e agiscono in maniera graduale. Non bisogna mai prenderli in autonomia o senza seguire la ricetta del medico: lo specialista è fondamentale e deve seguire tutto il percorso e valutare i miglioramenti settimana dopo settimana.

Oltre alla terapia causale e farmacologica, come dicevamo, c’è anche la psicoterapia che ha lo scopo di insegnare al paziente come riconoscere e dominare i comportamenti problematici. L’obiettivo qui è educare il soggetto affetto da psicosi a controllare le crisi d’ansia, i comportamenti violenti, l’agitazione e il malessere psicologico dovuto alle allucinazioni e illusioni.

Angelo Dino Surano
Giornalista, addetto stampa e web copywriter con una passione particolare per le storie di successo. Esperto in scrittura vincente e comunicazione digitale, è innamorato della parola e delle sue innumerevoli sfaccettature dal 1983. La vita gli ha messo davanti sfide titaniche e lui ha risposto con le sue armi più potenti: resilienza e spirito di abnegazione. Secondo la sua forma mentis, il contenuto migliore è quello che deve ancora scrivere.

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