Il Paracanoa, o la canoa paralimpica, presenta gare che possono essere disputate con due tipologie di imbarcazione: kayak (K) e va’a (V). A livello internazionale, tutte le competizioni sono individuali e si svolgono su una distanza di 200 metri.
L’introduzione di questo sport alle Paralimpiadi è stata graduale, e nel corso del tempo le gare sono state equiparate tra uomini e donne in entrambe le discipline. La sua crescita è stata esponenziale, tanto che oggi ai Campionati Mondiali partecipano oltre 40 nazioni. Oltre alla canoa paralimpica, ai Giochi è presente anche il paracanottaggio (noto anche come Para Rowing).
All’interno di questa guida, scopriamo la storia completa della Paracanoa, quali sono le regole, quali persone con disabilità possono praticare tale disciplina, le classificazioni funzionali e dove si può praticare in Italia.
Storia della Paracanoa
La Paracanoa (in inglese Paracanoe) nasce su iniziativa della International Canoe Federation (ICF), che voleva aprire le porte di questo sport alle persone con disabilità. La prima apparizione della disciplina fu nel 2009 come sport d’esibizione ai Canoe Sprint World Championships a Dartmouth, Canada. L’anno dopo nell’edizione di Poznan (Polonia) ottenne lo status ufficiale di Paracanoa.
La svolta si concretizzò nel 2010, quando il Comitato paralimpico internazionale (International Paralympic Committe), durante un meeting a Guangzhou (Cina), decise di introdurre la disciplina sportiva nel programma paralimpico. Così la Paracanoa fece il suo debutto alle Paralimpiadi di Rio 2016: ci furono 6 eventi a medaglia (sia in gare maschile che femminili), ma solo nella categoria kayak.
Successivamente alle Paralimpiadi di Tokyo 2020 debuttò la disciplina va’a, con 3 eventi a medaglia, 2 per gli uomini, una per le donne. Alle Paralimpiadi di Parigi 2024 poi ci sarà il debutto della categoria VL3 femminile, consentendo un numero equo di eventi tra uomini e donne. La gestione internazionale della canoa paralimpica è della Federazione Internazionale di Canoa (ICF).
Regole della Paracanoa
Le regole della Canoa paralimpica sono le stesse della Canoa olimpica. Durante le gare possono essere utilizzate due tipi di imbarcazioni: il Kayak, che richiede l’utilizzo di una pagaia a doppia pala; il va’a, che dispone di una pagaia a pala singola. Tutte le competizioni internazionali si svolgono su 200 metri in kayak singoli o barche va’a.
Le va’a (che in polinesiano significa “piccola barca”) sono imbarcazioni molto particolari: si usano tradizionalmente in Oceania e presentano un secondo scafo laterale come galleggiante di supporto.
Classificazioni funzionali della Paracanoa
Le principali categorie della canoa paralimpica sono determinate dalla tipologia di imbarcazione: kayak e va’a. Nelle Paralimpiadi però esistono le classificazioni funzionali, che categorizzano gli atleti in base alla tipologia della disabilità. Per il Kayak, si usa la classificazione KL, mentre per il Va’a si usa VL. Poi ci sono i numeri, da 1 a 3, che vanno da una disabilità più grave a una più leggera. Più nel dettaglio:
- KL1 – VL1: gli atleti possono spingere la barca solo con le braccia. Non hanno la funzionalità del tronco (o comunque è fortemente limitata) e non hanno mobilità alle gambe. Un canoista di classe KL1 è in grado di applicare la forza prevalentemente usando le braccia e/o le spalle.
- KL2 – VL2: gli atleti possono spingere la barca usando le braccia e il busto. Hanno una limitazione nell’uso delle gambe e del tronco. Non sono in grado di applicare forza continua e controllata alla pediera o al sedile per muovere la barca.
- KL3 – VL3: gli atleti possono spingere la barca con la piena mobilità del busto e delle braccia. Hanno anche una parziale funzionalità delle gambe. Inoltre possono applicare la forza sulla pedana o sul sedile per muovere la barca.
Fin qui abbiamo visto come le categorie funzionali sono destinate peculiarmente agli atleti con disabilità fisica, gli unici a poter partecipare alle Paralimpiadi (di fatto sono inserite nel programma di Parigi 2024). Nella pratica però esistono anche altre classificazioni. Ad esempio, c’è una classificazione a parte nota come DIR per le persone con disabilità intellettiva e relazionale, mentre per le persone cieche e ipovedente abbiamo:
- B1: gli atleti sono ciechi totali o quasi totali. Non devono essere in grado di percepire la luce oppure possono percepirla ma non devono riconoscere la forma di una mano
- B2: gli atleti sono ipovedenti. Possono riconoscere la forma di una mano fino a un’acuità visiva di 2/50 o un campo visivo inferiore a 5 gradi
- B3: gli atleti sono ipovedenti. Possono avere un’acuità visiva da 2/60 a 6/60 o un campo visivo da 5 a 20 gradi.
Chi può praticare la Paracanoa?
Alle Paralimpiadi di Parigi 2024 sono ammessi gli atleti con disabilità fisica, in particolare con potenza muscolare ridotta, deficit degli arti e range di movimento passivo ridotto. Fuori i Giochi, questa disciplina sportiva apre le proprie porte anche a persone con disabilità visiva, intellettiva e relazionale.
Classifica medaglie Paracanoa alle Paralimpiadi
A oggi l’Italia ha vinto un’unica medaglia nella Canoa paralimpica, quella di bronzo. La più titolata resta la Gran Bretagna, seguita da Ucraina e Australia. Di seguito il medagliere complessivo della disciplina sportiva (aggiornato alle Paralimpiadi di Tokyo 2020):
POSIZIONE | PAESE | ORO | ARGENTO | BRONZO | TOTALE |
---|---|---|---|---|---|
1 | Gran Bretagna | 6 | 1 | 5 | 12 |
2 | Ucraina | 3 | 3 | 0 | 6 |
3 | Australia | 3 | 2 | 1 | 6 |
4 | Brasile | 1 | 2 | 1 | 4 |
5 | Germania | 1 | 2 | 1 | 4 |
6 | Ungheria | 1 | 1 | 1 | 3 |
7 | Polonia | 1 | 0 | 1 | 2 |
8 | Francia | 0 | 1 | 2 | 3 |
9 | Austria | 0 | 1 | 0 | 1 |
10 | RPC | 0 | 1 | 0 | 1 |
11 | Stati Uniti | 0 | 1 | 0 | 1 |
12 | Cile | 0 | 0 | 1 | 1 |
13 | Italia | 0 | 0 | 1 | 1 |
14 | Portogallo | 0 | 0 | 1 | 1 |
Paracanoa in Italia e atleti della Nazionale italiana paralimpica
In Italia la canoa paralimpica è gestita dalla Federazione Italiana Canoa e Kayak (FICK). La squadra italiana di Canoa paralimpica ai Giochi di Parigi 2024 è composta dai seguenti atleti:
- Veronica Silvia Biglia
- Marius Bogdan Ciustea
- Eleonora De Paolis
- Amanda Embriaco
- Esteban Gabriel Farias
- Kwadzo Klokpah
- Mirko Nicoli
- Christian Volpi
Come e dove praticare la Paracanoa in Italia
La paracanoa è di competenza FICK, Federazione Italiana Canoa e Kayak, la sola che ad oggi può disciplinare attività a livello nazionale e che rappresenta questa disciplina a livello internazionale. La FICK è autonoma nell’attività organizzativa e gestionale. Per maggiori informazioni, è possibile consultare la sezione contatti e trovare il seguente recapito:
- Francesco IACOBELLI
- Ufficio: 06 83702505
- paracanoa@federcanoa.it