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Manovra 2025 e pensioni: cosa cambia con la nuova Legge di Bilancio

Redazione:

La Manovra finanziaria 2025 entra nel vivo. La prossima Legge di Bilancio inizia il suo iter verso l’approvazione definitiva, che dovrà avvenire entro il 31 dicembre 2024, visto che poi deve entrare in vigore dal 1° gennaio 2025. La prima tappa di questo lungo ciclo riguarda il Piano strutturale di bilancio a medio termine, che entro il 20 settembre 2024 deve essere inviato a Parlamento e Commissione Europea.

Tra le varie misure ipotizzate da inserire all’interno del testo, il tema delle pensioni è quello più caldo. Da una parte, ci sono le dichiarazioni politiche, che affermano di voler ritoccare al rialzo gli importi; dall’altra ci sono i sindacati, che paventano invece dei considerevoli tagli, con danni alla qualità della vita delle persone non più in attività lavorativa. Facciamo il punto della situazione.

Manovra 2025: come potrebbero cambiare le pensioni?

Da qualche tempo le ipotesi di riforme o iniziative da inserire nella Manovra 2025 in tema di pensioni riguarda due aspetti. Il primo è la probabile scomparsa della famosa Quota 41, a causa dei costi elevati, che potrebbero permette invece di rafforzare Quota 103, che permetterebbe al lavoratore di andare in pensione a 62 anni con 41 di contributi. Tuttavia questa misura introdotta lo scorso anno non ha convinto, e ora si pensa a Quota 104. Un altro aspetto invece, come riporta Skytg24, riguarderebbe l’aumento delle pensioni minime, da 614,77 a 625,83 euro.

Tutto ciò però non convince la CGIL, che invece accusa il governo di voler colpire le pensioni “per fare cassa”, ha detto la segretaria confederale Lara Ghiglione, come si legge in una nota. “I nuovi tagli che si profilano per il 2025 produrranno una perdita economica per i pensionati e le pensionate di migliaia di euro, è inaccettabile”.In base all’analisi del Dipartimento Previdenza della CGIL e dello SPI, con la prossima Legge di Bilancio alcune pensioni potrebbero subire tagli importanti.

“Nell’arco del triennio 2023-2025 – si legge -, una pensione che nel 2022 ammontava a 1.732 euro nette subirà un taglio complessivo di 968 euro; per una pensione netta di 2.029 euro la perdita sarà di 3.571 euro, e per una di 2.337 euro si arriverà a una perdita di 4.487 euro. Chi percepisce una pensione netta di 2.646 euro, perderà complessivamente 4.534 euro”. E non è tutto, in quanto questo report evidenza altre cifre importanti: “Da 8.772 euro per un pensionato con 1.732 euro netti, fino a 44.462 euro per chi percepisce 2.646 euro netti”.

In base a quanto riporta SKTG24, la CGIL si sta opponendo con forza all’ipotesi di tagliare la rivalutazione delle pensioni in Manovra 2025 rispetto all’inflazione, in base a quanto già abbiamo visto nel 2023-2024.

Quando viene approvata la Legge di Bilancio?

Dopo il 20 settembre 2024, ci sono altre date da tenere in considerazione. La prima è quella del 27 settembre 2024 per l’aggiornamento al Documento di economia e finanza, noto anche come Nadef.

Poi il 15 ottobre 2024 la Commissione europea dovrà ricevere il Documento programmatico di bilancio, con le indicazioni sui saldi e le misure previste per la prossima Manovra. Invece il 20 ottobre 2024, il disegno della Legge di Bilancio dovrà arrivare al Parlamento.

Nel mentre, il 30 novembre 2024 dovrebbe arrivare il parere dell’Europa in merito alla Manovra 2025, prima dell’approvazione definitiva e della sua entrata in vigore.

Leggi anche: Manovra 2025, quali sono i bonus a rischio con la Legge di Bilancio?

Angelo Andrea Vegliante
Da diversi anni realizza articoli, inchieste e videostorie nel campo della disabilità, con uno sguardo diretto sul concetto che prima viene la persona e poi la sua disabilità. Grazie alla sua esperienza nel mondo associazionistico italiano e internazionale, Angelo Andrea Vegliante ha potuto allargare le proprie competenze, ottenendo capacità eclettiche che gli permettono di spaziare tra giornalismo, videogiornalismo e speakeraggio radiofonico. La sua impronta stilistica è da sempre al servizio dei temi sociali: si fa portavoce delle fasce più deboli della società, spinto dall'irrefrenabile curiosità. L’immancabile sete di verità lo contraddistingue per la dedizione al fact checking in campo giornalistico e come capo redattore del nostro magazine online.

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