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Ciclismo paralimpico su strada (o Para cycling Road)

Il ciclismo paralimpico su strada è la prima disciplina di ciclismo apparsa ai Giochi paralimpici. Successivamente venne introdotto il ciclismo paralimpico su pista. Questa disciplina, inizialmente pensata per le persone con disabilità visiva, è stata ampliata per integrare anche persone con disabilità fisiche e non solo. Presente delle classificazioni funzionali specifiche e variegate.

Il Ciclismo paralimpico su strada (noto anche come Para Cycling Road) ha una storia molto lontana del tempo: addirittura alcuni cenni storici arrivano fino al 1980. Rispetto alla sua longeva età però, il paraciclismo su strada è stato introdotto alle Paralimpiadi solamente dal 1984.

All’interno di questa guida, scopriamo la storia completa del ciclismo paralimpico su strada, quali sono le regole, quali persone con disabilità possono praticare tale disciplina, le classificazioni funzionali e dove si può praticare in Italia.

Storia del paraciclismo su strada

La storia del paraciclismo affonda le sue radici addirittura negli anni Ottanta del 900, quando venne sviluppato questo sport aperto inizialmente solo agli atleti ipovedenti che gareggiavano in tandem con un pilota vedente. Oggi atleti con varie disabilità possono gareggiare non solo in tandem, ma anche con biciclette, tricicli e handbike.

Il paraciclismo su strada ha esordito alle Paralimpiadi di Stoke Mandeville – New York 1984, quando ancora i Giochi olimpici e paralimpici non erano organizzati nella stessa città ed erano aperti unicamente ad atleti con paralisi cerebrale. All’epoca, furono messi in scena 7 eventi per 22 ciclisti paralimpici provenienti da 8 paesi diversi. Le gare furono aperte fin da subito anche alle donne, però furono presenti solo 2 atlete. Alle Paralimpiadi di Atlanta 1996 furono introdotti atleti con altre disabilità.

Alle Paralimpiadi di Seul 1980 invece nessuna atleta donna era presente, ma il numero di partecipanti aumentò a 40 ciclisti paralimpici. Successivamente, alle Paralimpiadi di Barcellona 1992, gareggiarono 17 donne, poco più del 10% del totale dei ciclisti partecipanti.

Il ciclismo su strada crebbe particolarmente durante quegli anni, tanto che le Paralimpiadi decisero di aprire le proprie porte anche a un altro sport dedicato al ciclismo: il paraciclismo su pista, che fu introdotto ai Giochi paralimpici di Atlanta 1996.

L’attenzione per il ciclismo paralimpico continuò ad aumentare esponenzialmente, tanto che alle Paralimpiadi di Atene 2004 debuttarono le gare in handbike: fu una svolta importante, segnato anche da una presenza sempre maggiore di atlete donne (il 20% del totale dei partecipanti).

Al di là dei Giochi paralimpici, oggi vanno in scena anche i Campionati del mondo di ciclismo paralimpico su strada, il primo dei quali venne organizzato nel 2010. Attualmente questa disciplina sportiva è gestita dall’Unione Ciclistica Internazionale (UCI).

Regole del paraciclismo su strada

In linea generale il ciclismo paralimpico su strada è suddiviso in 3 discipline:

  • corsa su strada (uomini e donne): le distanze di gara sono tra i 78 e i 125 chilometri per i ciclisti paralimpici in tandem, tra 37 e 80 chilometri per i ciclisti paralimpici in handbike, tra i 48 e 100 per i ciclisti paralimpici in bicicletta e tra 26 e 40 chilometri per i ciclisti paralimpici in triciclo.
  • cronometro (uomini e donne): le gare si disputano in un percorso compreso tra i 10 e i 40 chilometri in base alla categoria funzionale dell’atleta
  • staffetta (uomini e donne, misto): in occasione delle gare miste, abbiamo 3 atleti che devono completare 2/3 giri ciascuno

Classificazioni funzionali del ciclismo paralimpico su strada

In linea generale le classificazioni funzionali del paraciclismo su strada identificano 4 categorie: disabilità visiva, paralisi della parte inferiore del corpo, paralisi cerebrale e disabilità motorie. Più nello specifico poi, vi sono lettere e numeri che ci aiutano a identificare la categoria specifica a cui gli atleti appartengono:

  • B (o VI): sono atleti con disabilità visiva (ciechi o ipovedenti) che gareggiano in tandem insieme a una guida vedente
  • T1-T2: sono atleti con disabilità fisica a livello del busto che influisce sul loro equilibrio e sulla capacità di coordinazione. Gareggiano utilizzando un triciclo
    • gli atleti di questa classificazione presentano una paresi celebrale, una condizione neurologica o una menomazione che influisce sulla loro capacità di guidare una bicicletta standard. La classe 1 indica la disabilità più grave
  • H1-H5: atleti con disabilità che colpisce gli arti inferiori (può essere anche un’amputazione) e gareggiano su una handbike
    • sono atleti con paraplegia, tetraplegia o amputazione. La categoria 1 indica una disabilità grave, mentre la 5 una disabilità lieve. Le categorie 1, 2, 3 e 4 gareggiano in posizione sdraiata, mentre la categoria 5 gareggia in posizione inginocchiata
  • C1-C5: atleti con una disabilità alle braccia, alle gambe o/e al tronco e usano le biciclette standard usate dalle persone normodotate
    • gli atleti di questa classificazione possono guidare una bicicletta standard. Il livello 1 indica la disabilità più grave, come un alto livello di compromissione neurologica o amputazioni multiple; il livello 5 invece indica una disabilità più lieve e può riguardare atleti con una compromissione lieve a livello neurologico o l’amputazione di un singolo braccio.

Chi può praticare il paraciclismo su strada?

Alle Paralimpiadi di Parigi 2024 sono ammessi atleti con disturbi della vista, amputazione degli arti superiori o inferiori ed equivalenti e disabilità fisiche che limitano il movimento degli arti superiori o inferiori come paralisi cerebrale o emiplegia.

Medagliare ciclismo paralimpico su strada alle Paralimpiadi

L’Italia è una delle nazioni più floride nel medagliere del ciclismo paralimpico su strada, attualmente piazzata all’ottavo posto della classifica generale con 12 ori (scopri in questa guida in quali sport gli Azzurri hanno vinto le medaglie). Di seguito i risultati complessivi aggiornati alle Paralimpiadi di Tokyo 2020:

SCOPRI IL MEDAGLIERE COMPLESSIVO DELLE PARALIMPIADI

POSIZIONEPAESEOROARGENTOBRONZOTOTALE
1Germania21201556
2Stati Uniti19282067
3Gran Bretagna1712736
4Australia14151544
5Francia1461434
6Spagna13152149
7Paesi Bassi13101134
8Italia1213833
9Canada98926
10Austria79723
11Irlanda62311
12Polonia56213
13Repubblica Ceca53513
14Svizzera46717
15Belgio45716
16Cina36514
17Corea del Sud35513
18Slovacchia3328
19Giappone32611
20Sud Africa3227
21Ucraina3205
22Norvegia3137
23Bielorussia3104
24RPC2002
25Danimarca1001
26Svezia0224
27Cecoslovacchia0202
Finlandia0202
Romania0202
30Nuova Zelanda0145
31Germania Ovest0123
32Brasile0112
Portogallo0112
34Israele0101
35Colombia0022
Libano0022
37Argentina0011
Russia0011

Atleti Italia del ciclismo paralimpico su strada e su pista alle Paralimpiadi

Alle Paralimpiadi di Parigi 2024 l’Italia del ciclismo paralimpico su strada e su pista sarà rappresentata dai seguenti atleti:

  • Katia Aere
  • Federico Andreoli
  • Lorenzo Bernard
  • Fabrizio Cornegliani
  • Claudia Cretti
  • Giorgio Farroni
  • Luca Mazzone
  • Eleonora Mele
  • Federico Mestroni
  • Martino Pini
  • Davide Plebani (pilota)
  • Francesca Porcellato
  • Giulia Ruffato
  • Mirko Testa
  • Paolo Totò (pilota)
  • Ana Maria Vitelaru

Dove e come praticare ciclismo paralimpico in Italia

A gestire l’attività sportiva del paraciclismo (compresi i Campionati del Mondo di
paraciclismo) è l’Unione Ciclistica Internazionale. La FCI, Federazione Ciclistica Italiana, governa e gestisce la disciplina a livello nazionale (Campionato Italiano paralimpico, Campionato Italiano Strada e Crono Giro d’Italia Handbike). È possibile contattare gli uffici ai seguenti recapiti:

  • Settore Paralimpico e Squadre Nazionali
    • paralimpico@federciclismo.it  
    • Mariano Mambro – m.mambro@federciclismo.it – 06/87975846347/9366179
    • Federica Simeoni – f.simeoni@federciclismo.it – 06/87975846347/1365400