Astensionismo al voto alle elezioni politiche 2022: quali sono le cause?

Redazione:

Alle elezioni politiche 2022 ci sarà anche il partito del non voto, cioè l’astensionismo. Negli ultimi anni infatti il tema delle persone che non vanno (o non riescono) a votare sembra essere sempre più in aumento, e il motivo non riguarda solamente l’eventuale sfiducia nei confronti degli organi politici.

Significato di astensionismo

In base alla definizione data dalla Treccani, il termine “astensionismo” indica “l’astenersi di proposito, per ostentazione di indifferenza o di protesta, dal partecipare alla vita politica o da un determinato atto politico”. Nel nostro caso, riguarda l’astenersi dall’esercitare il proprio diritto di voto, un dovere civico protetto dall’articolo 48 Costituzione Italiana:

“Sono elettori tutti i cittadini, uomini e donne, che hanno raggiunto la maggiore età. Il voto è personale ed eguale, libero e segreto. Il suo esercizio è dovere civico. La legge stabilisce requisiti e modalità per l’esercizio del diritto di voto dei cittadini residenti all’estero e ne assicura l’effettività. A tale fine è istituita una circoscrizione Estero per l’elezione delle Camere, alla quale sono assegnati seggi nel numero stabilito da norma costituzionale e secondo criteri determinati dalla legge. Il diritto di voto non può essere limitato se non per incapacità civile o per effetto di sentenza penale irrevocabile o nei casi di indegnità morale indicati dalla legge”.

In linea generale, possiamo riconoscere anche una particolare forma di astensionismo, nota come attivo: l’elettore si reca alle urne ma vota in misura tale che la sua scheda elettorale risulti nulla.

Da cosa dipende l’astensionismo?

Al momento è difficile ipotizzare quanti saranno gli astenuti dal voto alle elezioni politiche 2022, e soprattutto i motivi che porteranno gli italiani a non recarsi alle urne, tra cui possiamo fin da subito citarne uno: in Italia votare non è un obbligo, ma un diritto e un dovere. Tuttavia possiamo comprendere il fenomeno analizzando il trend vissuto nel Belpaese in questi ultimi anni, così da comprendere perché e con quali motivazioni esistono gli astensionisti al voto.

In base a quanto elaborato da Openpolis, nel corso degli anni la partecipazione elettorale è “diminuita in maniera sostanziale“, cioè è andata a calare sempre più senza mai fermarsi veramente. Basti pensare che alle prime elezioni della Camera dei Deputati del 1948 la percentuale dei votanti fu del 92,23%, mentre nelle elezioni politiche del 2013 divenne del 75,20%.

Un calo progressivo che recentemente ha conosciuto nuovi sprofondi: ad esempio nelle elezioni amministrative del 2016, al primo turno venne registrata un’affluenza del 67,42%, al secondo del 50,52%, meno rispetto alla tornata amministrativa del 2011 (rispettivamente 71,04% e 60,21%).

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dati astensionismo in italia

Ma come mai l’affluenza alle urne scende di volta in volta? Una delle idee più diffuse riguarda la sfiducia nei confronti dei partiti politici, un sentimento mappato dalla terza edizione del Rapporto sul benessere equo e sostenibile dell’Istat, in cui appunto viene mostrato un generale scetticismo nei confronti della classe politica italiana rispetto ad altre istituzioni.

fiducia partiti astensionismo in italia

Anche LaVoce.info ha cercato le motivazioni della crescita del partito del non voto (confermato dal grafico seguente). In base a quanto riporta il sito, le motivazioni sarebbero da ricercare nell’astensionismo giovanile, fascia d’età che spesso ha denunciato a più riprese l’assenza di politiche adeguate all’esigenze delle nuove generazioni.

A questo dato andrebbe legata la questione della povertà giovanile, molto profonda rispetto a quella vissuta dalle generazioni passate: tra crisi economiche e climatiche, la guerra in Ucraina, la pandemia di Coronavirus e contratti di lavoro con basse prospettive sul lungo termine, è lampante a tutti ormai che le condizioni sociali delle nuove generazioni in Italia sono sempre più rarefatte. Nei giovanissimi, questo si può riflettere nella povertà educativa.

Tutto ciò si traduce in un forte scoraggiamenti nei confronti dei partiti politici, tanto da giustificare il trend che abbiamo analizzato poco sopra e a diffondere scoraggiamento tra gli elettori.

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astensionismo elezioni politiche 2022

Ma non è tutto qui, in quanto fin qui abbiamo presentato alcuni dei motivi che potrebbero portare gli elettori a evitare le urne. Ma le motivazioni possono essere le più disparate e coinvolgere aspetti sociali diversi. Proviamo a fare un riepilogo:

  • sfiducia nella classe politica;
  • partiti politici che non riescono ad ascoltare le esigenze delle nuove generazioni, di conseguenza producendo nei giovani e nei giovanissimi disinteresse per la politica;
  • tendenza dell’elettorale a partecipare di più alle elezioni politiche invece che alle amministrative;
  • una legge elettorale, il Rosatellum, grazie alla quale sono i segretari di partito a scegliere i candidati, su cui l’elettorale non ha voce in capitolo;
  • crisi dei partiti;
  • poco tempo per votare: nel 2011 si votò in un giorno e mezzo, nel 2022 si voterà in un’unica giornata, il 25 settembre dalle 7:00 alle 23:00;
  • difficoltà per gli studenti e i lavoratori fuori sede a tornare nella propria città di origine, a fronte dei costi molto ampi da sostenere per rispondere al diritto di voto;
  • numerose crisi di governo vissute dagli elettori come espedienti per interessi puramente politici e non sociali, cioè con motivazioni fine a se stesse invece che al progresso sociale;
  • proposte elettorali molto simili tra i vari partiti, tanto da incentivare un forte distacco tra classe politica ed elettorato, causando una difficoltà dei politici di invogliare le persone a recarsi alle urne.

A fronte di questo nutrito elenco, qual è sarà la percentuale di astensionisti al voto alle elezioni politiche 2022? Difficile al momento prevederlo, in quanto ogni variabile potrebbe determinare un aumento o una diminuzione del valore. Nell’agosto 2022 YouTrend per SkyTg24 ha stimato che il dato potrebbe attestarsi al 35%.

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A chi va il voto in caso di astensionismo?

Si tratta di una domanda molto gettonata, poiché c’è la credenza che evitare il voto sia comunque un modo di esprimere una preferenza per chi vincerà le elezioni. In realtà, astenersi non sposta il voto da nessuna parte: non andare alle urne non darà automaticamente il voto a qualcuno. L’unica differenza avviene in caso di quorum, cioè quand’è richiesta una specifica soglia di partecipazione per la validità dell’esito di una votazione.

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Angelo Andrea Vegliante
Da diversi anni realizza articoli, inchieste e videostorie nel campo della disabilità, con uno sguardo diretto sul concetto che prima viene la persona e poi la sua disabilità. Grazie alla sua esperienza nel mondo associazionistico italiano e internazionale, Angelo Andrea Vegliante ha potuto allargare le proprie competenze, ottenendo capacità eclettiche che gli permettono di spaziare tra giornalismo, videogiornalismo e speakeraggio radiofonico. La sua impronta stilistica è da sempre al servizio dei temi sociali: si fa portavoce delle fasce più deboli della società, spinto dall'irrefrenabile curiosità. L’immancabile sete di verità lo contraddistingue per la dedizione al fact checking in campo giornalistico e come capo redattore del nostro magazine online.

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