Anna Fusco: “All’inizio della carriera mi hanno fatto credere che la mia disabilità poteva essere un problema”

“Far capire alla società che prima c’è la persona e poi la disabilità dipende soprattutto da noi persone con disabilità”. Il messaggio di Anna Fusco è chiaro: se vogliamo migliorare il mondo circostante, i protagonisti dobbiamo essere noi – qualsiasi sia la battaglia sociale da rivendicare.

Anna Fusco è una cantante, una modella, un’attrice e una coach professionista, in passato nota alle cronache per le due finali regionali conquistate a Miss Italia, una nel 2014 e l’altra nel 2018. Ma la carriera della giovane artista non si è fermata qui.

Anna Fusco: “Finché mi vedevo una persona poverina, mi nascondevo”

Nel 2014 Miss Italia è stato uno spartiacque fondamentale per Anna Fusco, che ricorda quell’edizione, durante la quale partecipò con una protesi, come fondamentale per la sua vita e il suo lavoro.

“Ho avuto una grande conquista – afferma alle telecamere di Ability Channel – perché sono arrivata comunque in finale regionale. Da lì ho avuto anche un piccolo crollo. Ho detto ‘Sono riuscita a fare questo, a esibirmi come cantante con una protesi, a sfilare con la protesi, però perché indosso la protesi se io non la porto?‘. Mi sto nascondendo, questa è la verità”.

Così nel 2018 torna in gara, ma stavolta senza protesi. “Da lì ho completamente tolto la protesi, la indosso solo se mi chiedono di indossarla in determinati eventi, perché non è più una vergogna ma un fattore che in quel momento può essere utile. È assolutamente una grandissima invenzione, quello che dico io è che deve essere sempre una scelta personale, non deve essere imposta da nessuno”.

La carriera di Anna Fusco resta comunque piena di insidie a causa delle barriere sociali e mentali contro le quali si è dovuta scontrare. “All’inizio della mia carriera – ci racconta – ho incontrato situazioni difficili, dove appunto mi hanno fatto credere che potesse essere un problema la mia disabilità. Mi sono presentata a varie agenzie e mi hanno sempre detto ‘Anna, tu sei brava, però il fatto che tu non abbia una mano può essere un problema, può essere limitante, non è detto che tu lavori, qui in Italia è difficile, è molto più semplice all’estero'”.

Un contesto fortemente invalidante, caratterizzato anche da numerosi pregiudizi. “Ho sentito tante persone che mi hanno giudicato dicendomi, sempre nel mio campo parlo, ‘Ah che bella ragazza però peccato non ha una mano’. All’inizio questa cosa mi faceva stare male perché il loro poverina mi toccava, e quindi anche io nel momento mi sentivo poverina, ma ormai ero arrivato al punto che non mi toccavano più, perché il mio pensiero da che era ‘poverina io’ è diventato ‘poverino lui’ che probabilmente non riesce a mettersi nei miei panni”.

Un limite esterno alle responsabilità di Fusco, che comunque sta riuscendo a ritagliarsi i propri spazi. Recentemente, ad esempio, ha lavorato come attrice protagonista nel cortometraggio “Artemisia”, presentato al Festival del Cinema di Venezia e conquistando il premio “Best Woman Performance” al Montecatini International Short Film Festival 2022.

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anna fusco intervista
Anna Fusco (Foto di Angelo Andrea Vegliante)

Chi è Anna Fusco?

Anna Fusco nasce a Roma il 20 dicembre 1990 e diventa nota al grande pubblico per aver raggiunto nel 2014 e nel 2018 le finali regionali nel Lazio di Miss Italia. Nata senza la mano e l’avambraccio sinistri, nel corso del tempo Fusco si è imposta come modella, cantante, attrice e coach professionista. Oltre alla pellicola “Artemisia” e all’onorificenza conseguita, Fusco ha partecipato al concorso canoro “Area Sanremo” e nel febbraio 2020 ha sfilato alla Milano Fashion Week.

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Angelo Andrea Vegliante
Da diversi anni realizza articoli, inchieste e videostorie nel campo della disabilità, con uno sguardo diretto sul concetto che prima viene la persona e poi la sua disabilità. Grazie alla sua esperienza nel mondo associazionistico italiano e internazionale, Angelo Andrea Vegliante ha potuto allargare le proprie competenze, ottenendo capacità eclettiche che gli permettono di spaziare tra giornalismo, videogiornalismo e speakeraggio radiofonico. La sua impronta stilistica è da sempre al servizio dei temi sociali: si fa portavoce delle fasce più deboli della società, spinto dall'irrefrenabile curiosità. L’immancabile sete di verità lo contraddistingue per la dedizione al fact checking in campo giornalistico e come capo redattore del nostro magazine online.

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