Il vaccino Covid e antinfluenzale si possono fare insieme? Ecco quando

Redazione:

Vaccino Covid e antinfluenzale insieme, sì o no? Siamo ormai prossimi alla prossima stagione influenzale e, contestualmente, da circa un mese stiamo registrando una crescita di casi di contagi da Covid, unita alla diffusioni di nuove varianti, come Eris e Pirola. La situazione appare caotica, ma fortunatamente, rispetto a due anni fa, siamo attrezzati contro tutte le problematiche del caso.

Resta comunque la necessità di difendere le persone fragili, che possono comunque rischiare di incorrere nello sviluppo di una malattia grave a causa del virus Sars-CoV-2 o dei virus influenzali che ciclicamente tornano in questo periodo dell’anno. A questo punto però la domanda è lecita: il vaccino contro il Covid e l’influenza possono essere somministrati insieme?

Vaccino Covid e antinfluenzale insieme, è possibile?

Il vaccino antinfluenzale e contro il Covid potranno essere somministrati contemporaneamente. Già in una circolare del 14 agosto 2023, il ministero della Salute aveva dato l’indicazione specifica di prevedere una campagna su un unico binario per entrambi i vaccini: “In concomitanza con la campagna antinfluenzale per la stagione 2023/24, è previsto l’avvio di una campagna nazionale di vaccinazione anti COVID-19”.

Ma già l’anno scorso questo dubbio era stato ampiamente sciolto. Alla Fondazione Veronesi, il presidente della Società italiana di medicina generale Claudio Cricelli aveva spiegato che con “la co-somministrazione non si corre alcun rischio, anzi, è utile per determinare l’andamento risolutivo di entrambe le patologie”.

Tornando ai giorni nostri invece, il ministro della Salute Orazio Schillaci ha annunciato a RTL 102.5 che la campagna vaccinale contro il Covid subirà un’anticipazione, probabilmente il 25 settembre 2023, e che probabilmente andrà a braccetto con il vaccino antinfluenzale: “Partirà una campagna per invitare la popolazione a vaccinarsi sia per il Covid che per l’influenza“.

A chi è consigliato il vaccino contro il Covid?

La nuova campagna di vaccinazione contro il Covid si baserà sui vaccini aggiornati per contrastare la variante XBB 1.5, nota come Kraken. In base alle recenti circolari del ministero della Salute, e quanto visto finora in questi anni, le persone che probabilmente saranno invitate a ricevere il vaccino contro il Covid sono:

  • Persone di età pari o superiore a 60 anni;
  • Ospiti delle strutture per lungodegenti;
  • Donne che si trovano in qualsiasi trimestre della gravidanza o nel periodo “postpartum”
    comprese le donne in allattamento;
  • Operatori sanitari e sociosanitari addetti all’assistenza negli ospedali, nel territorio e nelle
    strutture di lungodegenza; studenti di medicina, delle professioni sanitarie che effettuano
    tirocini in strutture assistenziali e tutto il personale sanitario e sociosanitario in formazione;
  • Persone dai 6 mesi ai 59 anni di età compresi, con elevata fragilità, in quanto affette da patologie o con condizioni che aumentano il rischio di COVID-19 grave, quali:
    • Malattie croniche a carico dell’apparato respiratorio, inclusa l’asma grave, la displasia broncopolmonare, la fibrosi cistica, la broncopatia cronico ostruttiva-BPCO, la fibrosi polmonare idiopatica, l’ipertensione polmonare, l’embolia polmonare e le malattie respiratorie che necessitino di ossigenoterapia;
    • Malattie dell’apparato cardio-circolatorio (esclusa ipertensione arteriosa isolata), comprese le cardiopatie congenite e acquisite, le malattie coronariche, lo scompenso cardiaco e i pazienti post-shock cardiogeno;
    • Malattie cerebrovascolari;
    • Diabete/altre endocrinopatie severe quali diabete di tipo 1, diabete di tipo 2, morbo di Addison, panipopituitarismo;
    • Malattie neurologiche quali sclerosi laterale amiotrofica e altre malattie del motoneurone, sclerosi multipla, distrofia muscolare, paralisi cerebrali infantili, miastenia gravis, altre malattie neuromuscolari, patologie neurologiche disimmuni e malattie neurodegerative;
    • Obesità (BMI >30);
    • Dialisi o insufficienza renale cronica;
    • Malattie degli organi emopoietici ed emoglobinopatie, quali talassemia major, anemia a cellule falciformi e altre anemie croniche gravi;
    • Patologia oncologica o onco-ematologica in trattamento con farmaci immunosoppressivi, mielosoppressivi, in attesa di trattamento o a meno di 6 mesi dalla sospensione delle cure;
    • Trapianto di organo solido in terapia immunosoppressiva;
    • Trapianto di cellule staminali ematopoietiche (entro 2 anni dal trapianto o in terapia immunosoppressiva per malattia del trapianto contro l’ospite cronica);
    • Attesa di trapianto d’organo;
    • Terapie a base di cellule T esprimenti un Recettore Chimerico Antigenico (cellule CART);
    • Immunodeficienze primitive (es. sindrome di DiGeorge, sindrome di Wiskott-Aldrich, immunodeficienza comune variabile etc.);
    • Immunodeficienze secondarie a trattamento farmacologico (es: terapia corticosteroidea ad alto dosaggio, farmaci immunosoppressori, farmaci biologici con rilevante impatto sulla funzionalità del sistema immunitario etc.);
    • Asplenia anatomica o funzionale Pregressa splenectomia o soggetti con indicazione alla splenectomia in elezione;
    • Infezione da HIV con sindrome da immunodeficienza acquisita (AIDS), o con conta dei linfociti T CD4+ <200 cellule/μl o sulla base di giudizio clinico;
    • Malattie infiammatorie croniche e sindromi da malassorbimento intestinali;
    • Sindrome di Down;
    • Cirrosi epatica o epatopatia cronica grave;
    • Disabili gravi ai sensi della legge 104/1992 art. 3 comma 3.

Chi deve fare il vaccino antinfluenzale?

Rispetto al vaccino Covid, per il vaccino contro l’influenza il discorso è diverso. La campagna vaccinale contro l’influenza torna ciclicamente in questo periodo dell’anno, in concomitanza appunto con la stagione influenzale, tipica del periodo autunnale-invernale. In questo caso le persone a cui è consigliato fare il vaccino antinfluenzale sono:

  • Persone anziane con più di 60 anni;
  • Bambini oltre i 6 mesi;
  • persone con malattie croniche come diabete, malattie cardiache e respiratorie o problemi al sistema immunitario;
  • Donne in gravidanza;
  • Donne in post partum;
  • Donatori di sangue;
  • Familiari a contatto con soggetti a rischio;
  • Persone di qualunque età ricoverate presso strutture per lungodegenti;
  • Determinate categorie di lavoratori, come vigili del fuoco, medici, personale sanitario, forze di polizia o chi è a contatto con gli animali.

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Angelo Andrea Vegliante
Da diversi anni realizza articoli, inchieste e videostorie nel campo della disabilità, con uno sguardo diretto sul concetto che prima viene la persona e poi la sua disabilità. Grazie alla sua esperienza nel mondo associazionistico italiano e internazionale, Angelo Andrea Vegliante ha potuto allargare le proprie competenze, ottenendo capacità eclettiche che gli permettono di spaziare tra giornalismo, videogiornalismo e speakeraggio radiofonico. La sua impronta stilistica è da sempre al servizio dei temi sociali: si fa portavoce delle fasce più deboli della società, spinto dall'irrefrenabile curiosità. L’immancabile sete di verità lo contraddistingue per la dedizione al fact checking in campo giornalistico e come capo redattore del nostro magazine online.

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