Visto che il Torball non è mai stato inserito all’interno di una rassegna paralimpica, ufficialmente è riconosciuto come uno sport per le persone disabili, e non come uno sport paralimpico. Nonostante ciò, si tratta di una disciplina sportiva molto simile al goalball, dunque è possibile ipotizzare un suo futuro inserimento all’interno dei Giochi paralimpici.
All’interno di questa guida, scopriamo la storia completa del Torball, quali sono le regole, quali persone con disabilità possono praticare tale disciplina, le classificazioni funzionali e dove si può praticare in Italia.
Storia del Torball
A oggi la storia del Torball è pressocché ignota. Come spiega l’International Blind Sport Federation, questa disciplina sportiva è figlia del goalball ed è stata sviluppata negli anni Settanta. Tuttavia all’epoca il goalball si chiamava torball, ed era un derivato del rollball. Per cui nel corso del tempo si sono sviluppati due movimenti sportivi: goalball e torball. Attualmente questa disciplina non è mai stata inserita all’interno delle Paralimpiadi, ma conta Campionati Europei e Mondiali gestiti dall’International Blind Sport Federation.
Nel Bel paese invece questa disciplina sportiva è sotto la gestione della Federazione Italiana Sport Paralimpici per Ipovedenti e Ciechi (FISPIC), e le principali manifestazioni comprendono Campionato Italiano (Serie A, Serie B e Serie C per le competizioni maschili; Serie A per le competizioni femminili), Coppa Italia e Supercoppa Italiana.
Regole del Torball
Il Torball e il Goalball condividono regolamenti molto simili, ma ci sono alcune differenze che rendono il primo sport una versione più leggera rispetto alla disciplina paralimpica.
Per cominciare, ogni squadra presente 3 giocatori in campo che devono tirare rasoterra la palla nella rete avversaria per fare goal. Ogni giocatore ha una una benda oculare per impedire completamente l’uso della vista durante le partite. Rispetto al goalball, è presente un tappetino che facilita loro il senso di orientamento.
La palla pesa 500 grammi (nel goalball è di 1250 grammi) e al suo interno ci sono dei campanelli in modo che il suono venga percepito dai giocatori. Invece il campo è lungo 16 metri e largo 7 metri, è diviso in due metà da 3 cordicelle tese e dotate di campanellini. Se il pallone tocca le cordicelle, si compie un fallo e il giocatore che ha effettuato il tiro deve momentaneamente uscire dal campo.
La porta è larga quanto il campo, ed è alta 1,30 metri. Una partita dura 10 minuti complessivi, 5 minuti ogni tempo di gioco (nel goalball invece il tempo effettivo è di 20 minuti).
Classificazioni funzionali del Torball
Il Torball è uno sport di squadra che prevede due classificazioni funzionali:
- B1 ciechi;
- B2/3 ipovedenti.
Chi può praticare il Torball?
Il Torball è uno sport dedicato esclusivamente agli atleti con disabilità visiva, per cui – anche in funzione delle categorie funzionali previste – tale disciplina viene praticata da persone cieche e/o ipovedenti. Al fine di rendere le sfide equilibrate, ogni atleta indossa occhiali oscurati. Anche le persone vedenti possono giocare a questa disciplina sportiva, purché indossino questi occhiali.
Dove e come praticare Torball?
La Federazione Italiana Sport Paralimpici per Ipovedenti e Ciechi, nota anche come FISPIC, gestisce il Torball in Italia. Per chiedere maggiori informazioni su come iniziare a praticare questa disciplina sportiva, è necessario contattare Giorgio Fogola ai seguenti contatti:
- tel: 06 83559018
- cell: 320 9047711
- mail: fogola@fispic.it
Quali sono i benefici del Torball?
Grazie a questa disciplina sportiva, le persone con disabilità visiva possono migliorare le proprie capacità motorie, come ad esempio la velocità, la capacità di controllare i propri movimento e di orientarsi nello spazio. Al di là di questo aspetto, vi sono anche altre abilità che è possibile accrescere, soprattutto a livello psicologico come la concentrazione, la fiducia in sé stessi, la collaborazione con il prossimo e lo spirito decisionale.
Immagine di copertina di By Wdnld da Envato Elements