Telese Terme, Maria Venditti in politica: l’intervista

Redazione:

Nella politica di Telese Terme (Campania) si affaccia anche la disabilità. O meglio, arrivano candidati che si occupano di certe tematiche grazie soprattutto a esperienze personali. Qualche settimana fa, infatti, per le elezioni amministrative del 20 e del 21 settembre 2020 che si terranno nel comune campano, ci sarà anche lei, Maria Venditti, 31enne sociologa con atrofia muscolare spinale e ampia formazione ed esperienza nel campo dell’associazionismo (basti pensare al suo lavoro in FISH Campania).

Nel giorno del suo debutto nella compagine “Tutti Telese” guidata da Giovanni Caporaso, Maria Venditti si è presentata così: “Telese Terme è il luogo in cui ho deciso di vivere da qualche anno a questa parte: per la dolcezza del suo territorio, agile da attraversare e facile da godere. Sono attiva nel mondo dell’innovazione sociale, della cooperazione e dell’associazionismo, in particolare nella promozione delle politiche per le pari opportunità e dei diritti delle persone con disabilità”.

Abbiamo deciso di chiamare la candidata e farci raccontare non solo la realtà di Telese Terme, ma anche la sua dimensione politica.

Benvenuta, Maria Venditti. Come mai hai deciso di scendere nel campo della politica?

“Provengo dal mondo dell’attivismo e dell’associazionismo che è già di per sé fare politica. Certo, ad un livello di frontiera, da interlocuzione tra la classe istituzionale e quella civile e sociale, ma proprio per questo la mia scelta non è stata tanto una scelta di campo, quanto una scelta di ruolo. Immaginare di amministrare un luogo di circa 7000 anime vuol dire avere la possibilità di potersi dedicare alla cura del territorio e delle persone che lo abitano. L’esperienza amministrativa mi è sembrata per questo un’esperienza congeniale, in quanto concreta, diretta e gratificante più di quella specificatamente politica.”

Quale contributo vorresti dare a Telese Terme? In generale, quali sono le criticità di Telese Terme nei confronti delle persone con disabilità? Su cosa si deve andare ancora migliorare?

“Nonostante sia situato nelle aree interne della Campania, Telese Terme si trova a valle di un paesaggio montuoso fatto di borghi storici. La sua caratteristica, a differenza degli altri comuni limitrofi, è quella di essere relativamente giovane e di avere un territorio dolce, pianeggiante, con delle aree verdi godibili come lago e diversi parchi naturali. È oltretutto un paese termale e sede di importanti cliniche mediche, di uffici pubblici, negozi, locali.

La capacità di un’amministrazione, quindi, sta tutta nell’avere visione e persone di competenza capaci di avere consapevolezza di queste potenzialità. Riguardo il focus sulle disabilita nello specifico, Telese Terme parte avvantaggiata: la naturale dolcezza del paesaggio e l’urbanistica relativamente recente ne fanno uno dei luoghi più accessibili della valle. Manca invece una presa in carico globale della struttura urbana e della mobilità e soprattutto manca totalmente un tessuto associativo o aggregativo che favorisca momenti di scambio, integrazione o presa in carico di bisogni quali assistenza e supporto.

Il mio contributo vorrà essere, in questo senso, poter contribuire ad avviare una cabina di regia compiuta riguardo non solo la disabilità ma le fragilità sociali tutte, come volano di potenziale innovazione del territorio.”

Al momento, come giudichi l’inclusione delle persone disabili in Campania?

“La situazione in Campania in termini di servizi e è fortemente disomogenea. C’è moltissimo divario tra le varie province e ugualmente tra i vari comuni delle medesime province. In molti casi una reale cultura della diversità non è assolutamente presente se non in forme di associazioni di categoria.

La mia valutazione complessiva, pur volendo tenere conto solo delle città capoluogo, è – ahimé – negativa. C’è ancora molto da fare in termini di servizi e diritti fondamentali, quali quello all’istruzione, al lavoro, alla mobilità e al turismo. L’intraprendenza di molti e l’eccellenza di alcune esperienze e buone pratiche mi piacerebbe immaginarla patrimonio condiviso. E non affidata unicamente allo sforzo o alla vanagloria di qualcuno.”

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Negli ultimi anni, molte persone con disabilità hanno deciso di imbracciare l’arma della politica e rappresentare una certa fetta di popolazione. Quant’è importante a livello istituzionale una rappresentanza politica che contempli la diversità?

“Ho riflettuto su questo dato soprattutto in quest’ultima tornata elettorale, anche se in percentuale minima le candidature di persone con disabilità ai vari livelli istituzionali e politici sono state rilevanti. Penso che non sia un caso, ma è un segnale che i tempi sono maturi per affrontare determinati discorsi a determinati livelli.

La sempre crescente visibilità dei temi legati alle disabilità e la maturità acquisita da attivisti o associazioni di categoria ha permesso che determinati bisogni entrassero nell’agenda politica. Da questo punto di vista c’è un bisogno disperato di avere rappresentanza istituzionale per fare in modo che certi bisogni vengano riconosciuti come diritti, quali sono, fondamentali e non più prorogabili.”

Durante gli Stati Popolari, la FISH Lazio è stata presente con una delegazione per ribadire la necessità di migliorare l’accesso al lavoro delle persone con disabilità. Qual è la situazione in Campania?

“Il tema del lavoro è di competenza regionale. In Campania è stato ripristinato il fondo al lavoro per le persone con disabilità, che non veniva attivato da quasi dieci anni. Il fondo ammonta a circa 4 milioni di euro e viene finanziato dalle multe delle aziende che non assumono, come stabilito dalla legge 68 99. Con questi fondi è stata finanziata Garanzia INN.”

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Riapertura della scuola: secondo te, si sta facendo il possibile per garantire e tutelare la salute degli studenti disabili?

“Le misure di rientro a scuola sono quelle previste già dal Miur. Ovviamente per le persone con disabilità non c’è obbligo di mettere la mascherina né di rispettare il distanziamento di sicurezza. La priorità è la didattica in presenza, a fronte del grave vuoto lasciato dalla didattica a distanza in tempo di lockdown. L’impegno comune e condiviso dovrà essere coniugare diritto alla salute con quello all’istruzione.”

Infine, domanda provocatoria: le persone con disabilità possono scendere nel campo della politica solamente per rappresentare la categoria dei disabili oppure può dare un contributo anche per altre categorie sociali?

“Occuparsi di disabilità, e farlo in maniera seria e competente, vuol dire necessariamente occuparsi di pari opportunità, giustizia sociale e sviluppo. Vuol dire assumere la diversità umana come valore. In questo senso la presenza di rappresentanza a livello politico di determinati temi lascia ben sperare sul grado ed il livello di civiltà che possiamo augurarci in un futuro prossimo.”

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Angelo Andrea Vegliante
Da diversi anni realizza articoli, inchieste e videostorie nel campo della disabilità, con uno sguardo diretto sul concetto che prima viene la persona e poi la sua disabilità. Grazie alla sua esperienza nel mondo associazionistico italiano e internazionale, Angelo Andrea Vegliante ha potuto allargare le proprie competenze, ottenendo capacità eclettiche che gli permettono di spaziare tra giornalismo, videogiornalismo e speakeraggio radiofonico. La sua impronta stilistica è da sempre al servizio dei temi sociali: si fa portavoce delle fasce più deboli della società, spinto dall'irrefrenabile curiosità. L’immancabile sete di verità lo contraddistingue per la dedizione al fact checking in campo giornalistico e come capo redattore del nostro magazine online.

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