Settimana corta: che cos’è, come funziona, vantaggi e svantaggi

Redazione:

La settimana corta, detta anche settimana lavorativa di 4 giorni, è una proposta che prevede la riduzione del numero di giorni lavorativi in una settimana, mantenendo comunque la stessa quantità di ore lavorative. Questa idea è stata proposta come soluzione per migliorare la qualità della vita dei lavoratori e aumentare la produttività aziendale. Tuttavia la settimana corta è ancora un argomento molto dibattuto.

Gli studi sulla settimana corta

La ricerca sul tema è in corso e sono stati eseguiti studi in diverse parti del mondo. Ad esempio, un’azienda di marketing neozelandese ha sperimentato la settimana lavorativa di 4 giorni con successo. L’azienda ha registrato un aumento della produttività e della soddisfazione dei dipendenti, mentre i clienti non hanno riportato alcun cambiamento nella qualità del servizio.

Inoltre, sembra che il lavoro su scala ridotta stia diventando sempre più popolare. In un’indagine condotta da Eurofound, si è scoperto che il 27,8% delle aziende europee consente ai dipendenti di lavorare a tempo ridotto. Ciò suggerisce che la settimana corta sta diventando una pratica più comune in Europa. C’è un crescente consenso sul fatto che una settimana lavorativa più breve potrebbe portare a molti vantaggi per i dipendenti e le aziende. La ricerca sta approfondendo questo tema e ci saranno certamente sviluppi importanti nei prossimi anni.

Un altro paese che ha introdotto la settimana corta è il Giappone, dove è presente una cultura lavorativa molto rigida e dove è molto comune il fenomeno detto “karoshi“, ovvero la morte per eccessivo lavoro. Altri Paesi dove la sperimentazione sulla settimana corta è stata condotta o va attualmente avanti sono la Spagna, la Scozia, la Nuova Zelanda, il Portogallo e gli Emirati Arabi Uniti.

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legge di bilancio e settimana corta
By nateemee da Envato Elements

L’Italia e la settimana corta

La settimana corta potrebbe essere adottata anche in Italia, ma dipende dalle dimensioni e dal tipo di attività dell’organizzazione. Le piccole imprese che offrono servizi continuativi potrebbero trovare difficile adottare la settimana corta, mentre le organizzazioni più grandi potrebbero rivedere il quadro organizzativo per coprire tutti gli spazi necessari.

Ad ogni modo, la fattibilità della settimana corta dal punto di vista della regolazione del lavoro è più problematica. Il rapporto di lavoro in Italia si basa infatti sullo scambio tra il numero di ore e la retribuzione. Una eventuale riduzione delle ore lavorative distribuite su quattro giorni andrebbe in una direzione diversa rispetto all’attuale assetto di diritto del lavoro.

Il governo, ad ogni modo, ha aperto alla possibilità di sperimentazione anche in Italia. Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, si è mostrato disposto a un dialogo in tal senso. Intesa Sanpaolo ha cominciato la sperimentazione con i propri dipendenti, dopo l’accordo raggiunto con i sindacati che prevede l’adesione su base volontaria alla possibilità di lavorare per 4 giorni per 9 ore al giorno. Si è intervenuti anche sulla maggiore flessibilità nell’orario di lavoro e smart working fino a 120 giorni l’anno.

I pro e vantaggi della settimana corta

Da un lato, la settimana corta potrebbe portare a molti vantaggi per i dipendenti. Il tempo libero supplementare potrebbe essere utilizzato per riposare e svolgere attività ricreative, migliorando così il benessere mentale e fisico dei lavoratori.

Inoltre una settimana lavorativa più breve potrebbe consentire ai lavoratori di avere più tempo per la loro vita privata e familiare, migliorando l’equilibrio tra la vita privata e il lavoro. Tutto ciò potrebbe portare a una maggiore soddisfazione dei dipendenti sul lavoro, il che potrebbe aumentare la loro motivazione e la loro produttività.

In aggiunta, i vantaggi della settimana corta potrebbero essere maggiori di quelli esposti finora. Alcuni esperti affermano che la settimana lavorativa di 4 giorni potrebbe portare a un consumo ridotto di energia e di risorse, riducendo così l’impatto ambientale dell’attività produttiva.

Infine, il miglioramento dei livelli di benessere mentale dei dipendenti potrebbe avere un effetto positivo sui costi medici dell’azienda, riducendo il numero di assenze dal lavoro e migliorando la qualità del lavoro.

Contro la settimana corta: perché è meglio la settimana “classica”

Dall’altro lato, ci sono anche alcuni aspetti critici sull’adozione della settimana corta. La riduzione del numero di giorni lavorativi potrebbe portare a un aumento del carico di lavoro in quei giorni lavorativi. Questo potrebbe essere stressante per i lavoratori rimanenti. Inoltre il cambiamento potrebbe comportare una diminuzione dello stipendio, il che potrebbe essere percepito come negativo dai dipendenti.

Diventa fondamentale sottolineare che la settimana corta potrebbe non essere adatta per tutte le aziende o settori. Ad esempio, le aziende di produzione che necessitano di orari di lavoro continuativi potrebbero trovare difficile ristrutturare le loro attività in una settimana lavorativa più breve. Tuttavia, per quelle aziende che operano in settori con orari di lavoro più flessibili, la settimana lavorativa di 4 giorni potrebbe essere una soluzione valida.

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Angelo Dino Surano
Giornalista, addetto stampa e web copywriter con una passione particolare per le storie di successo. Esperto in scrittura vincente e comunicazione digitale, è innamorato della parola e delle sue innumerevoli sfaccettature dal 1983. La vita gli ha messo davanti sfide titaniche e lui ha risposto con le sue armi più potenti: resilienza e spirito di abnegazione. Secondo la sua forma mentis, il contenuto migliore è quello che deve ancora scrivere.

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