Riforma Sport, un decreto per il mondo paralimpico: “Conquista storica”

Redazione:

Il decreto correttivo della Riforma dello Sport riguarda anche gli atleti paralimpici, in quanto ha introdotto nuove tutele sul lavoro per le atlete e gli atleti paralimpici di alto livello. In pratica, come si legge nel comunicato stampa del Ministero dello Sport, il mondo dello sport paralimpico avrà un sostengo in più.

In che modo? Grazie all’introduzione di una nuova disciplina normativa che consentirà a chi appartiene a un club paralimpico di prendere parte alle varie competizioni e agli allenamenti senza dover ricorrere a permessi speciali retribuiti sul luogo di lavoro, così come le ferie, e conservando il posto di lavoro con il rimborso degli oneri sostenuti dal datore di lavoro.

Di fatto finora gli atleti paralimpici hanno dovuto usare permessi e ferie per portare avanti la strada dell’agonismo sportivo. Con questo decreto correttivo, le atlete e gli atleti di alto livello tecnico-agonistico potranno evitare questa spiacevole situazione. Ma in base a cosa vengono definitivi questi atleti di alto livello tecnico-agonistico? Ecco i requisiti:

  • A) con riguardo alle Discipline sportive e alle Specialità inserite nel programma ufficiale dei Giochi Paralimpici, si considerano del più alto livello tecnico – agonistico tutti gli Atleti, nonché le Squadre che abbiano partecipato all’ultima edizione dei Giochi Paralimpici e/o ad almeno una delle ultime due edizioni dei Campionati Mondiali indetti dalle corrispondenti Federazioni Internazionali
  • B) con riguardo alle Discipline sportive inserite nel programma ufficiale delle Deaflympics, si considerano Atleti/Squadre del più alto livello tecnico – agonistico tutti i partecipanti all’ultima edizione delle Deaflympics e/o ad almeno una delle ultime due edizioni dei Campionati Mondiali indetti dalla ICSD, a condizione che abbiamo ottenuto i seguenti risultati:
    • Discipline individuali: Atleti classificati nei primi 8 posti
    • Discipline di squadra: Atleti/Squadre classificate nei primi 4 posti
  • C) con riguardo alle Discipline sportive riconosciute dagli IOSD (IWAS, IBSA e CPISRA) e alle Discipline sportive di cui alla lettera A), le cui Specialità non sono inserite nel programma ufficiale dei Giochi Paralimpici, si considerano del più alto livello tecnico agonistico, gli Atleti e le Squadre che abbiano partecipato ad almeno una delle ultime due edizioni dei Campionati Mondiali indetti dalle corrispondenti Federazioni Internazionali, purché abbiano ottenuto i seguenti risultati:
    • Discipline individuali: Atleti classificati nei primi 8 posti
    • Discipline di squadra: Atleti/Squadre classificate nei primi 4 posti
  • D) con riferimento, infine, alle altre Discipline sportive riconosciute dal CIP, non rientranti nelle ipotesi sub A), B) e C), vengono considerati Atleti e Squadre del più alto livello tecnico – agonistico, i partecipanti ad almeno una delle ultime due edizioni dei Campionati Mondiali indetti dalle corrispondenti Federazioni Internazionali, a condizione che abbiano ottenuto i seguenti risultati:
    • Discipline individuali: Atleti classificati nei primi 3 posti
    • Discipline di squadra: Atleti/Squadre classificati nei primi 3 posti

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Riforma dello sport, le storie: “Tutto parte dalle battaglie di noi atleti di ieri”

“Non posso che esprimere grande soddisfazione per l’inserimento all’interno del decreto correttivo della Riforma dello sport delle misure che consentiranno alle atlete e agli atleti paralimpici di prepararsi e di partecipare ai grandi eventi sportivi senza conseguenze negative sul lavoro, sullo stipendio e sul trattamento previdenziale – ha dichiarato nei giorni scorsi il presidente del CIP Luca Pancalli -. Molti di loro, infatti, erano spesso costretti a usufruire di permessi e ferie per partecipare alle competizioni internazionali”.

Ad Ability Channel abbiamo deciso di far intervenire due personalità capaci di evidenziare quant’è epocale questa Riforma dello Sport per il mondo paralimpico. Come le parole di Patrizia Saccà, atleta e campionessa paralimpica tennis tavolo (Barcellona ’92 e Pechino 2008): “Sono contenta perché il risultato di oggi parte dalle battaglie di noi atleti di ieri. Ricordo i permessi, non retribuiti, che chiedevo per gli stage prima delle gare e le ferie per andare a gareggiare ai tornei internazionali mentre per le paralimpiadi chiedevo l’aspettativa, anche quella non retribuita. Ero però riconosciuta in quegli anni come atleta professionista nella mia città, Torino, sempre all’avanguardia, e grazie a delle piccole sponsorizzazioni, riuscivo a mantenermi. Ma in 28 anni di attività agonistica non ho mai avuto una tutela“.

Continua ricordando che “A Barcellona ’92 c’erano come atleti paralimpici anche Luca Pancalli (oggi presidente CIP) e Roberto Valori (vice presidente CIP). Aver ottenuto questo importante riconoscimento, è un premio anche per coloro che hanno vissuto sulla propria pelle tutte le fasi di questo importante risultato. Sono quindi gioiosa di vedere finalmente riconosciuto l’Atleta, forse bisognerebbe parlare anche degli invisibili nelle scuole per far capire ai ragazzi di oggi che per essere dei grandi si parte anche dalle sconfitte”.

E anche Roberto Valori ha voluto spendere alcune parole per questa nuova svolta storica per lo sport paralimpico italiano, sottolineando la differenza vissuta in prima persona tra gli atleti paralimpici di ieri e di oggi: “Non c’erano premi in denaro, rimborsi, riconoscimenti dei Club, avevamo, in caso di trasferte, solo vitto e alloggio assicurato. Chi lavorava nella pubblica amministrazione chiedeva ferie, permessi o aspettative non contribuite per poter gareggiare. Mi ricordo di una trasferta in Canada fatta a bordo di un Hercules C130 seduti sui sedili dei parà…”.

“Noi abbiamo scalato l’Everest senza tende, senza ramponi e senza giacche, oggi non è più così, fortunatamente. Siamo di fronte a delle conquiste storiche, l’ingresso nei gruppi sportivi militari ha segnato un grosso passo avanti e ora questo provvedimento dà la possibilità agli atleti paralimpici di importanza nazionale di sentirsi più tranquilli economicamente, di essere in grado di organizzare la propria vita. Tutto rientra nell’intento di una trasformazione culturale fatta passetti per passetti e il Presidente Pancalli oggi insieme ai Ministri Andrea Abodi e Marina Calderone, hanno reso sicuramente questo un salto importante”.

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Angelo Andrea Vegliante
Da diversi anni realizza articoli, inchieste e videostorie nel campo della disabilità, con uno sguardo diretto sul concetto che prima viene la persona e poi la sua disabilità. Grazie alla sua esperienza nel mondo associazionistico italiano e internazionale, Angelo Andrea Vegliante ha potuto allargare le proprie competenze, ottenendo capacità eclettiche che gli permettono di spaziare tra giornalismo, videogiornalismo e speakeraggio radiofonico. La sua impronta stilistica è da sempre al servizio dei temi sociali: si fa portavoce delle fasce più deboli della società, spinto dall'irrefrenabile curiosità. L’immancabile sete di verità lo contraddistingue per la dedizione al fact checking in campo giornalistico e come capo redattore del nostro magazine online.

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