Patriarcato: come si manifesta e come alimenta la violenza sulle donne

Redazione:

“I mostri non sono malati, sono figli sani del patriarcato, della cultura dello stupro”. Queste sono le parole di Elena Checchettin, sorella maggiore di Giulia Cecchettin, pronunciate dopo l’arresto di Filippo Turetta, che “viene spesso definito come mostro, invece mostro non è. Un mostro è un’eccezione, una persona esterna alla società, una persona della quale la società non deve prendersi la responsabilità. E invece la responsabilità c’è”.

La parola patriarcato indica un sistema sociale e culturale patriarcale, appunto, in cui gli uomini detengono una predominanza di potere e privilegi, spesso a discapito delle donne: questo sistema è evidente in tanti contesti, come la scuola, il lavoro, la famiglia, le istituzioni, la cultura… Insomma, nella società tutta.

Cosa riconoscere patriarcato e sistema patriarcale

Generalmente, il patriarcato è la manifestazione di un potere maggiore che gli uomini detengono rispetto e a discapito delle donne. La manifestazione del sistema patriarcale avviene in tutti gli ambiti della vita, come:

  • nelle strutture familiari e sociali, in cui vediamo gli uomini essere considerati i capifamiglia, responsabili delle decisioni e fornitori di sostentamento. Ciò può arrivare a tradursi anche in violenza domestica e femminicidi: l’uomo, credendosi superiore, ritiene normale avere il controllo sulle relazioni domestiche dell’ambiente in cui vive, e quindi di poter manipolare anche sulla donna. Ciò però accade anche in relazioni esterne il contesto domestico.
  • nelle istituzioni: le istituzioni politiche, economiche e sociali hanno una predominanza storica netta da parte degli uomini, creando disparità di potere tra i generi. Questo sistema è stato rafforzato attraverso stereotipi e falsi miti che hanno alimentato l’esistenza stessa del patriarcato;
  • nella cultura: questo sistema patriarcale fatto di possesso, controllo e manipolazione, attraverso paura, intimidazione e denigrazione, ha definito un controllo ossessivo e maniacale della donna da parte dell’uomo, un costrutto sociale che porta inevitabilmente a situazioni quali violenza di genere, violenza sessuale, abuso emotivo, revenge porn, abuso economico, catcalling, femminicidi e abuso psicologico. In questo contesto è emerso anche il fenomeno delle donne maschiliste, che discriminano le altre donne quasi inconsapevolmente.
  • nella scuola e nel lavoro: le donne hanno meno opportunità sociali e lavorative rispetto agli uomini di avere equo accesso a determinate opportunità e/o a equi salari. Ciò ha minato ed eroso la loro autonomia e il potenziale di carriera, creando conseguenze negative come il gender gap.

Perché il patriarcato è la causa della violenza delle donne?

Come abbiamo visto, i sintomi di una società patriarcale portano inevitabilmente a considerare la donna come un genere di classe inferiore, alimentando così un fenomeno che porta, appunto, a molestie e violenze. Il patriarcato contribuisce direttamente e indirettamente alla violenza sulle donne attraverso alcune pratiche ormai ben evidenziate:

  1. Normalizzazione della dominanza maschile, attraverso la percezione della superiorità maschile e del diritto di controllo sulle donne, tanto da determinare comportamenti abusivi e violenti.
  2. Legittimazione della violenza: una cultura patriarcale tende spesso a giustificare o a minimizzare il fenomeno: da una parte, colpevolizza la donna, destrutturandole il ruolo di vittima, dall’altra i carnefici vengono dipinti come mostri impazziti che nulla hanno a che fare con meccanismi sociali e culturali attualmente esistenti.
  3. Disparità di potere: le disparità tra i sessi in termini economici e sociali rendono le donne meno autonome, meno indipendenti e più vulnerabili a violenze e abusi.
  4. Socializzazione di genere: fin dalla nascita, il patriarcato descrive la natura umana in modo tale da giustificare i comportamenti violenti e abusanti: gli uomini sono spesso educati ad essere dominanti e aggressivi (in modo tale da rafforzare concetti mascolini tossici), mentre alle donne viene insegnato di essere sottomesse e accomodanti.

Leggi anche: Violenza sulle donne con disabilità: come riconoscerla e denunciarla

patriarcato e violenza sulle donne
By CarlosBarquero da envato elements

Perché combattere il patriarcato

La società patriarcale non è equa e non difende i diritti di tutti gli individui che ne hanno parte. Occorre quindi smantellare il patriarcato dalle fondamenta, costruendo una società che parli prima di individui e persone. Il percorso però sembra lento e tortuoso, visto che ancora oggi persistono idee e argomentazioni che puntano ad annichilire il ruolo della donna all’interno della comunità. Da dove possiamo partire?

  • Educazione e sensibilizzazione nelle scuole, attraverso programmi di educazioni di genere al fine di comprendere e rispettare l’equità di genere, combattendo soprattutto gli stereotipi.
  • Campagne di sensibilizzazione pubblica, enfatizzando le conseguenze negative, critiche e mortali del patriarcato, così da determinare un cambiamento culturale.
  • Riforme legali e politiche, attraverso la promozione di leggi dedicate all’equità di genere e alla protezione contro la violenza di genere.
  • Supporto alle vittime attraverso servizi adeguati, come assistenza legale, supporto psicologico e rifugi per le vittime di violenza di genere.
  • Equità e parità nei luoghi di lavoro (e non solo): implementare politiche di parità di genere, inclusa la parità salariale, congedi parentali equi e opportunità di avanzamento di carriera per le donne.
  • Coinvolgimento degli uomini al fine di promuovere il dialogo sull’uguaglianza di genere, facendo consapevolizzare loro gli effetti dannosi del patriarcato e alimentando modelli maschili positivi che smantellino la mascolinità tossica: la manifestazione patriarcale inficia negativamente anche nella vita degli uomini, a partire dall’infanzia, dove viene insegnato loro a “fare l’uomo”, a non piangere, a non fare la femminuccia e a non indossare colori da femmina.

Il sistema patriarcale è talmente radicato che influisce profondamente su molteplici aspetti della vita sociale e personale. Combatterlo non è solo una questione di giustizia di genere, ma una necessità per il progresso e il benessere di tutta la società.

Leggi anche: Legge sul femminicidio in Italia: cosa prevede e cos’è il Codice Rosso?

Angelo Andrea Vegliante
Da diversi anni realizza articoli, inchieste e videostorie nel campo della disabilità, con uno sguardo diretto sul concetto che prima viene la persona e poi la sua disabilità. Grazie alla sua esperienza nel mondo associazionistico italiano e internazionale, Angelo Andrea Vegliante ha potuto allargare le proprie competenze, ottenendo capacità eclettiche che gli permettono di spaziare tra giornalismo, videogiornalismo e speakeraggio radiofonico. La sua impronta stilistica è da sempre al servizio dei temi sociali: si fa portavoce delle fasce più deboli della società, spinto dall'irrefrenabile curiosità. L’immancabile sete di verità lo contraddistingue per la dedizione al fact checking in campo giornalistico e come capo redattore del nostro magazine online.

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