Violenza sessuale: cos’è, cosa vuol dire e come è punibile

Redazione:

In un mondo dove la parità di genere guadagna sempre più attenzione, la violenza sessuale rimane una minaccia pervasiva, spesso celata dietro le porte chiuse di case e relazioni. Le Nazioni Unite e l’Organizzazione Mondiale della Sanità pongono questa problematica in cima alle loro agende, ma la lotta è lungi dall’essere vinta.

La violenza domestica si rivela una delle forme più comuni di aggressione. Partner e ex partner diventano spesso i principali aggressori, esercitando violenza fisica, sessuale e psicologica. Questo tipo di abuso non conosce confini geografici o socio-economici, affliggendo donne di ogni età e background.

Cosa si intende per violenza sessuale

La violenza sessuale è un termine che si riferisce a qualsiasi atto di natura sessuale compiuto contro la volontà di una persona. Ciò può includere una vasta gamma di comportamenti, tra cui:

  1. Stupro. Forzare qualcuno ad avere rapporti sessuali contro la sua volontà.
  2. Molestie sessuali. Comportamenti indesiderati di natura sessuale che possono includere commenti, tocchi o gesti inappropriati.
  3. Aggressioni sessuali. Qualsiasi contatto fisico di natura sessuale non consensuale.
  4. Sfruttamento sessuale. Sfruttare qualcuno a scopo sessuale, spesso in cambio di denaro o altri benefici.
  5. Traffico di esseri umani a fini sessuali. Il reclutamento, trasporto, trasferimento, ospitalità o accoglienza di persone tramite la minaccia, l’uso della forza o altre forme di coercizione, per scopi di sfruttamento sessuale.
  6. Cyber violenza sessuale. Include atti come la condivisione non consensuale di immagini intime, il cyberstalking o il sexting coercitivo.

I dati sulla violenza sessuale

Violenza domestica, atti di violenza – inclusi stupri e aggressioni – continuano a turbare società in tutto il mondo. Questi crimini, caratterizzati da una profonda violazione della dignità e dell’autonomia personale, sono spesso perpetrati con brutale coercizione.

Le statistiche sono allarmanti. Studi globali mostrano che circa il 35% delle donne ha subito violenza fisica o sessuale nella loro vita. In alcune aree, quasi un terzo delle donne in una relazione ha sperimentato abusi dal proprio partner. Quasi il 40% degli omicidi di donne sono commessi dai loro compagni (dati presi da OMS e Istat).

Vari fattori contribuiscono a questo fenomeno. Bassi livelli di istruzione, esperienze di maltrattamenti infantili, disturbi della personalità, abuso di alcol e atteggiamenti che normalizzano la violenza e la disparità di genere. Programmi educativi nelle scuole e iniziative di prevenzione primaria stanno emergendo come strumenti efficaci nella lotta contro questa piaga.

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Dove avvengono i casi di violenza

La violenza sessuale è un problema grave in tutto il mondo, e la sua prevalenza varia da paese a paese. Alcuni dei fattori che influenzano il tasso di violenza sessuale includono le norme sociali e culturali, le leggi e il modo in cui vengono applicate, l’educazione sulla consapevolezza e la prevenzione, e la disponibilità di risorse per le vittime.

Negli Stati Uniti, per esempio, il Dipartimento di Giustizia americano segnala che ci sono stati oltre 300.000 vittime di stupro e violenza all’anno negli ultimi anni. In Sud Africa, il tasso di violenza sessuale è notoriamente alto, con alcune delle più alte statistiche di stupro al mondo.

In India, i casi di violenza hanno ricevuto molta attenzione mediatica, specialmente dopo alcuni casi di stupri di gruppo che hanno scosso l’opinione pubblica e portato a importanti cambiamenti legislativi. Per quanto riguarda l’Europa invece i tassi variano significativamente tra i paesi, con alcune nazioni che segnalano tassi più alti di violenza sessuale. Ad esempio, in Svezia e in altri paesi nordici, che hanno leggi molto severe e una definizione ampia di ciò che costituisce violenza sessuale, si registrano tassi relativamente alti.

Le statistiche sulla violenza sessuale possono essere influenzate da molti fattori, inclusa la disponibilità o meno delle vittime a denunciare l’accaduto. In alcuni paesi, lo stigma e la mancanza di supporto possono portare a un sottoreportaggio significativo.

Violenza sessuale e molestia sessuale: quali sono le differenze

Secondo una decisione della Corte di Cassazione Penale (sentenza 27042/2010), la violenza sessuale, come definita nell’articolo 609 bis del codice penale, si verifica con qualsiasi atto che implica un contatto fisico (anche breve e momentaneo) tra l’autore e la vittima del reato, o in qualsiasi modo coinvolge fisicamente la vittima, minacciando la sua libertà di autodeterminazione sessuale.

Un esempio è il toccare intenzionalmente i glutei, anche sopra i vestiti, che rientra nella categoria della violenza piuttosto che nella molestia sessuale. La molestia sessuale, descritta nell’articolo 660 del codice penale, si limita a espressioni sessuali volgari o corteggiamenti persistenti e invadenti che non arrivano al livello di abuso sessuale.

Quando le espressioni sessuali verbali sfociano in tocchi sessuali, si configura un reato di abuso sessuale, consumato o tentato, a seconda della natura del contatto e delle circostanze specifiche.

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Violenza sessuale e circostanze aggravanti

L’articolo 609 ter del Codice Penale introduce una serie di circostanze che, se presenti, aggravano la natura di un reato, prevedendo un aumento della pena rispetto a quella base indicata nell’articolo 609 bis. La gravità del reato si intensifica notevolmente quando esso viene perpetrato nei confronti di individui particolarmente vulnerabili. Per esempio, nel caso dei minori di quattordici anni o in situazioni che espongono la vittima a un rischio maggiore, come l’uso di armi o sostanze nocive per la salute.

Particolarmente rilevante è la considerazione di contesti specifici in cui il reato assume una connotazione ancora più nefasta. Ad esempio, quando il reato è commesso da una persona travestita o che si spaccia per un pubblico ufficiale, si sfrutta la fiducia che normalmente si ripone nelle autorità. Analogamente, la commissione di un reato in ambienti educativi o formativi, dove i giovani dovrebbero sentirsi al sicuro, rappresenta un ulteriore livello di gravità.

Quali sono le aggravanti

La legge dà particolare attenzione ai rapporti interpersonali, aggravando le pene per reati commessi contro coniugi, partner o ex partner, sottolineando così la gravità di abusi e violenze all’interno di relazioni dove dovrebbe regnare il rispetto reciproco.

La legge prevede inoltre un inasprimento delle pene quando il reato è finalizzato a supportare le attività di associazioni per delinquere, mostrando la ferma intenzione dello stato di contrastare la criminalità organizzata. Ancora più grave è quando il reato comporta violenze severe o quando, a seguito di condotte ripetute, si verifica un danno psicologico significativo sul minore.

Il legislatore ha previsto aumenti specifici della pena di reclusione, che variano a seconda dell’età della vittima. Gli incrementi più significativi sono nei confronti dei più giovani, evidenziando la particolare tutela che il sistema giuridico intende fornire ai soggetti più indifesi e vulnerabili.

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Angelo Dino Surano
Giornalista, addetto stampa e web copywriter con una passione particolare per le storie di successo. Esperto in scrittura vincente e comunicazione digitale, è innamorato della parola e delle sue innumerevoli sfaccettature dal 1983. La vita gli ha messo davanti sfide titaniche e lui ha risposto con le sue armi più potenti: resilienza e spirito di abnegazione. Secondo la sua forma mentis, il contenuto migliore è quello che deve ancora scrivere.

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