Morbo o malattia di Pott: cos’è, cause, sintomi e cure

Redazione:

Il morbo di Pott, noto anche come malattia di Pott o sindrome di Pott, è una forma di tubercolosi extrapolmonare che interessa le vertebre. Conosciuto anche come spondilite tubercolare, è una particolare forma di osteomelite che colpisce dischi vertebrali e delle vertebre.

La malattia è provocata da un batterio noto come Mycobacterium tuberculosis, il micobatterio responsabile della tubercolosi (bacillo di Koch) che, localizzato nelle vertebre della colonna vertebrale, distrugge progressivamente i tessuti invertebrali, riducendo sempre più la distanza che intercorre tra le vertebre. L’infezione si propaga nell’apparato osteo-articolare.

Oggi il morbo di Pott è poco conosciuto, visto che grazie alla vaccinazione antitubercolare (BCG) si manifesta raramente nei paesi industrializzati. Al momento i casi più eclatanti riguardano anziani, soggetti immunodepressi o antecedenti tubercolari personali o familiari.

La sindrome prende il nome da Percivall Pott, un chirurgo inglese del XVII secolo, considerato uno dei padri dell’ortopedia, che descrisse per primo l’infezione che porta il suo nome. Questa malattia può colpire sia uomini che donne, soprattutto in età avanzata, sebbene ci sono stati dei casi anche nei bambini che ne hanno pregiudicato lo sviluppo, come nel caso di Antonio Gramsci e Giacomo Leopardi.

morbo di Pott

Causa e fattori di rischio del morbo di Pott

La causa della malattia di Pott è il batterio Mycobacterium tuberculosis, responsabile della tubercolosi (bacillo di Koch). Tale batterio distrugge progressivamente i tessuti invertebrali, riducendo la distanza tra le vertebre. Tale batterio fu scoperto per la prima volta dal medico tedesco Koch nel 1882.

Prima di tutto l’infezione colpisce un corpo vertebrale e poi si estende alle vertebre adiacenti, fino al disco intervertebrale. Nella fase avanzata della patologia, la distanza tra le vertebre si riduce. I principali fattori di rischio che possono portare a questa infezione sono la tubercolosi endemica e le infezioni da HIV.

Quali sono i sintomi e le complicanze del morbo di Pott?

Il sintomo principale che emerge nella malattia di Pott è il dolore alla colonna vertebrale di intensità crescente, che può sfociare in torcicollo e lombagia, fino ad accentuarsi in casi di sforzi o colpi di tosse. Poi possiamo associare:

  • febbre;
  • anoressia o generale perdita di peso;
  • mancanza di appetito;
  • sensazione di generale debolezza (soprattutto alle gambe);
  • deviazione della colonna vertebrale;
  • possibile compressione del midollo spinale e deficit neurologico;
  • problemi cardiaci e respiratori.

Se la malattia non viene trattata nella sua fase iniziale, c’è il rischio che il quale possa peggiorare tanto da causare una paraplegia e deficit neurologici. La colonna vertebrale compressa inoltre può dare origine a una grave cifosi.

Diagnosi del morbo di Pott

Per diagnosticare la malattia di Pott è necessaria un’attenta e scrupolosa anamnesi del paziente, una radiografia (che può aiutare a mostrare lo schiacciamento dei dischi intervertebrali e lesioni a carico delle vertebre) e una reazione cutanea positiva alla tubercolina.

Come si cura il morbo di Pott?

Questo articolo ha un scopo puramente informativo e non sostituisce in alcun modo il parere di un medico, che resta l’unico professionista da consultare prima di intraprendere qualsiasi percorso di terapia e trattamento.

In genere il trattamento può basarsi sulla somministrazione di farmaci antitubercolari per circa un anno, insieme al riposo a letto per alcuni mesi. In caso di ascesso o terapia senza risultati, può essere consigliato l’intervento chirurgico per fissare il tratto di colonna vertebrale interessato. Tenendo in considerazione comunque la poca diffusione in Europa del morbo di Pott, è molto complicato contrarlo. Nonostante ciò, il centro fisioterapia Roma ricorda che tale malattia uccide ogni anno ben 2 milioni di persone nel mondo, e ne contagia 8 milioni.

Personaggi famosi con la malattia di Pott

In passato la malattia di Pott era molto diffusa, ma spesso non era possibile diagnosticarla. In alcuni casi, sono stati diagnosticati solo oggi in reperti umani e scheletri appartenuti addirittura all’epoca egizia o in una vittima del celebre .

Nei tempi recenti più vicini a noi, invece, è stato documentato che alcuni personaggi famosi avevano il morbo di Pott, come Giacomo Leopardi, rinomato poeta, filosofo e scrittore italiano, Luciano Liggio, il famoso criminale italiano legato a Cosa Nostra, Alberto Moravia, scrittore, saggista e giornalista italiano del secolo scorso, Antonio Gramsci e Indira Gandhi, primo ministro indiano per undici anni.

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Angelo Andrea Vegliante
Da diversi anni realizza articoli, inchieste e videostorie nel campo della disabilità, con uno sguardo diretto sul concetto che prima viene la persona e poi la sua disabilità. Grazie alla sua esperienza nel mondo associazionistico italiano e internazionale, Angelo Andrea Vegliante ha potuto allargare le proprie competenze, ottenendo capacità eclettiche che gli permettono di spaziare tra giornalismo, videogiornalismo e speakeraggio radiofonico. La sua impronta stilistica è da sempre al servizio dei temi sociali: si fa portavoce delle fasce più deboli della società, spinto dall'irrefrenabile curiosità. L’immancabile sete di verità lo contraddistingue per la dedizione al fact checking in campo giornalistico e come capo redattore del nostro magazine online.

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