Long Covid 2023: che cos’è, sintomi, cause e possibili cure

Redazione:

Nel 2023 la ricerca sul Long Covid ha fatto qualche timido passo in avanti, ma ancora sono molto poche le cose che conosciamo riguardo questa diretta conseguenza della pandemia da Covid. Rispetto a qualche anno fa però, ci sono alcune informazioni in più da sapere.

Che cos’è il Long Covid e quali sono le sue caratteristiche?

Come abbiamo scritto tempo fa, il Long Covid rientra nei Long-Haulers, cioè in individui che presentano sintomi persistenti e duraturi nel tempo a seguito di un’iniziale infezione virale (un po’ come accade con il Long Raffreddore).

A seguito dei primi mesi della pandemia, sono stati registrati casi di Long Covid addirittura di svariate settimane. Se i sintomi persistono oltre le 4 settimane, fino a durare anche 12, allora si parla di malattia Covid sintomatica persistente; nel caso in cui invece i segni durino più di 12 settimane, allora si parla di Sindrome Post-Covid. Entrambe le condizioni sono incluse nel Long Covid.

La prima volta che abbiamo sentito parlare di questa condizione è stata nell’ottobre 2021, quando l’Organizzazione Mondiale della Sanità l’ha ufficialmente riconosciuta come condizione che si verifica “in individui con una storia di probabile o confermata infezione da Sars-CoV-2, di solito a 3 mesi di distanza dall’inizio del Covid-19 con sintomi che durano per almeno 2 mesi e non possono essere spiegati da una diagnosi alternativa”.

Quali sono i sintomi del Long Covid?

Nel corso di questi anni, sono stati elencati numerosi segni riconducibili al Long Covid. Da una parte perché si tratta di una condizione ancora in fase di studio, dall’altra perché – come accade per altre situazioni – molto dipende da paziente a paziente, in particolare da come il sistema immunitario risponde alla minaccia. In base a quanto spiegato dall’Istituto Superiore di Sanità, possiamo riconoscere:

  • sintomi generali:
    • fatica persistente
    • stanchezza eccessiva
    • febbre
    • debolezza muscolare
    • dolori diffusi
    • dolori muscolari
    • dolori articolari
    • peggioramento dello stato di salute percepito
    • anoressia
    • riduzzione dell’appetito
  • sintomi specifici:
    • Respiratori: dispnea, tosse persistente e diminuzione della capacità di espansione della gabbia toracica;
    • Cardiovascolari: senso di oppressione e dolore al petto, tachicardia e palpitazioni al minimo sforzo, aritmie e variazione della pressione arteriosa;
    • Neurologici: cefalea; deterioramento cognitivo; neuropatie periferiche e disautonomia;
    • Modifiche dell’olfatto, del gusto e dell’udito: disturbi di olfatto, quali iposmia o parosmia, disfunzioni della deglutizione e del gusto, acufeni, otalgia, disfonia e mal di gola;
    • Gastrointestinali: perdita di appetito, nausea, vomito, dolori addominali, diarrea, dispepsia, reflusso gastroesofageo, eruttazione, distensione addominale;
    • Dermatologici: eritema pernio, seguita dalle eruzioni papulo-squamose e dai rash. Altre conseguenze possono essere l’alopecia. In caso di patologie immunomediate con manifestazioni dermatologiche, sono stati descritti casi di riacutizzazione di psoriasi e comparsa di forme latenti;
    • Ematologici: è stato osservato soprattutto lo sviluppo della malattia tromboembolica venosa in fase post-acuta di CoViD-19;
    • Endocrinologici: chetoacidosi diabetica di nuova insorgenza e tiroidite;
    • Psicologici/psichiatrici: sonno poco riposante e non ristoratore, malessere cronico, depressione del tono dell’umore, ansia, delirium e psicosi.

Chi è più colpito dal Long Covid?

Gli individui che rischiano di essere colpiti con più probabilità dal Long Covid sono le donne, le persone in età avanzata, le persone obese o in sovrappeso o chi è stato ospedalizzato a causa del Covid. Tutta essere contagiati dal Covid non sempre determina lo sviluppo della forma Long. Oltre a quelli sopracitati, tra i fattori di rischio troviamo anche diabete di tipo 2 e anche lo stato di salute al momento dell’infezione.

Quali sono le cause del Long Covid?

Fin dall’inizio, non c’è mai stata alcuna certezza su quale fosse la causa scatenante del Long Covid. Inizialmente, l’ipotesi più accreditata riguardava una risposta anomala del sistema immunitario, che continuava a combattere la Sars-CoV-2 nonostante l’infezione non fosse più in atto.

Tuttavia, secondo un recente studio realizzato da alcuni ricercatori dell’Università della Paennsylvania, ci sarebbe una correlazione con i livelli di serotonina, l’ormone della felicità: di fatto è stato scoperto che su 58 pazienti che avevano avuto il Long Covid tra i 3 e i 22 mesi dall’infezione, sono stati riscontrati livelli bassi di serotonina.

Esiste una cura contro il Long Covid?

Al momento non sono state individuate cure specifiche contro il Long Covid, per questo motivo rammentiamo di rivolgersi a un qualsiasi professionista della salute o al proprio medico di famiglia per ottenere la strada terapeutica migliore per la propria storia clinica.

Leggi anche: Influenza stagionale e Covid: come distinguere i sintomi?

Angelo Andrea Vegliante
Da diversi anni realizza articoli, inchieste e videostorie nel campo della disabilità, con uno sguardo diretto sul concetto che prima viene la persona e poi la sua disabilità. Grazie alla sua esperienza nel mondo associazionistico italiano e internazionale, Angelo Andrea Vegliante ha potuto allargare le proprie competenze, ottenendo capacità eclettiche che gli permettono di spaziare tra giornalismo, videogiornalismo e speakeraggio radiofonico. La sua impronta stilistica è da sempre al servizio dei temi sociali: si fa portavoce delle fasce più deboli della società, spinto dall'irrefrenabile curiosità. L’immancabile sete di verità lo contraddistingue per la dedizione al fact checking in campo giornalistico e come capo redattore del nostro magazine online.

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