Che cos’è la psoriasi e cosa conosciamo di questa malattia della pelle

Redazione:

Con il termine psoriasi si indica una malattia della pelle cronica, infiammatoria immuno-mediata, recidivante e non contagiosa. Si tratta di una patologia che colpisce più di 100 milioni di persone nel mondo, 2 e milioni e mezzo delle quali in Italia (ADIPSO) o tra l’1,2 e l’1,8 milioni (Ministero della Salute).

I sintomi della psoriasi più comuni sono l’eritema e la desquamazione, ma ne esistono altri che caratterizzano la malattia. Generalmente, questa patologia si manifesta con chiazze e placche arrossate ricoperte da squame di colore biancastro. Di solito, colpiscono diverse zone del corpo come gomiti, ginocchia, mani, piedi, unghie, cuoio capelluto e regione sacrale. Tutto ciò, pregiudica la qualità della vita del paziente.

Le cause della psoriasi sono da ricercare in fattori genetici, in quanto si trasmette per via ereditaria. Tuttavia, siamo di fronte a una malattia multifattoriale, poiché entrano in gioco anche fattori ambientali, immunologici e psico-emotivi. Attualmente, non esiste una cura universale, ma ogni caso è trattato a sé in base alla terapia scelta dal medico.

Quali sono i primi sintomi della psoriasi?

Come si manifesta la psoriasi? A prima vista, si riconosce dalla marcata infiammazione di colore rosso dai margini netti, su cui sopra troviamo squame biancastre. Sono classificate come eritosquamose. Oltre a ciò, vi sono altri segni comuni legati a questa malattia della pelle. Oltre all’eritema e alla desquamazione, infatti, riscontriamo prurito, stress, sanguinamento (i vasi sanguigni sono coinvolti) e bruciore.

Dove colpisce la proriasi?

Le chiazze rosse si manifestano in diverse zone del corpo, come gomiti, ginocchia, mani, piedi, cuoio capelluto, unghie e regione sacrale.

Quando compare e scompare? Chi colpisce?

In linea generale, la malattia segue un ciclo alternato da fasi acute (periodi in cui i sintomi sono gravi) e fasi remissive (con sintomi leggeri o inesistenti). Più in dettaglio, invece, sappiamo che la psoriasi può insorgere a qualsiasi età. Di solito, si manifesta in individui tra i 20 e i 30 anni, con picchi di incidenza tra i 50 e i 60. Nei bambini è molto rara, ma quando compare prima dei 15 anni è associata a forme gravi.

paziente con medico che controlla psoriasi

Quali sono i tipi di psoriasi?

Grazie ai sintomi, possiamo comprendere che la psoriasi può presentarsi in diverse forme e, quindi, essere di diverso tipo. Perciò, non possiamo parlare di un’unica patologia, bensì di un’insieme di malattie della pelle, e più di una possono presentarsi nello stesso paziente. Vediamo quali sono.

Psoriasi volgare, a placche o a chiazze

È la forma più comune, con circa l’80% dei casi (Eucerin). Il suo nome descrive pienamente il modo in cui si manifesta: di fatto, insorge attraverso le classiche chiazze su cuoio capelluto, gomiti, ginocchia e regione sacrale. Sulle mani e i piedi, invece, riscontriamo aree eritematose.

Inoltre, possono causare prurito e, a causa del grattamento, lesioni con emorragia puntiforme. Si consiglia, quindi, di non grattarsi. La psoriasi volgare ha un ciclo di vita cronico recidivante. Significa che i sintomi possono attenuarsi e regredire, ma altresì ricomparire. Solitamente, si manifesta in età adulta.

Psoriasi Guttata

In questo caso, la malattia della pelle si presenta con l’eruzione di piccole chiazze che assomigliando a gocce, con successiva desquamazione. Proprio per la singolare forma, si parla di “lesioni guttate”. Inoltre, le chiazze non sono gonfie come nel caso della volgare.

È una forma frequente negli infanti e negli adolescenti. Il ciclo di vita della malattia può essere improvviso, anche perché può scomparire in alcune settimane.

Colpisce principalmente il tronco del corpo, e in rari casi il volto e il cuoio capelluto. Tra i sintomi, sono considerati anche i dolori alle piccole articolazioni.

Psoriasi Inversa o Invertita

Tipo di psoriasi che presenta sempre le chiazze arrossate, ma lisce e lucide, con desquamazione quasi assente, manifestandosi in particolare nelle pieghe della pelle: in particolare, nelle zone dell’inguine, dei glutei e delle ascelle, ombelico e zona sotto-mammaria. Per questo motivo, l’irritazione può essere causata anche dalla frizione delle zone cutanee interessate o dal sudore. Si tratta di una forma molto frequente in anziani e persone con obesità e diabete.

Psoriasi Eritrodermica

In questo caso, siamo di fronte a una tipologia di psoriasi estremamente rara. La quasi totalità del corpo si presenta ricoperta di infiammazioni e arrossamenti: un vero e proprio eritema generalizzato che provoca dolore, disidratazione, comparsa di infezioni, prurito, gonfiore e dolore.

Tale condizione può esser stata causata da diversi fattori (come una dermatite atopica associata, traumi psichiche, reazioni tossico-allergiche o terapie non idonee). A causa della gravità di questa malattia della pelle, il paziente è quasi invalidato completamente, e molte volte è costretto al ricovero ospedaliero.

Psoriasi Pustolosa

Caratterizzata da diversi gradi di gravità, la psoriasi pustolosa è, appunto, composta da chiazze eritematose-desquamative circondate da pustole giallobrune piene di pus. Tra i sintomi di questa condizione troviamo anche febbre, bruciore, malessere, disidratazione e infezione batterica sistematica. Può essere causata da una terapia a base di corticosteroidi.

Generalmente, colpisce il tronco del corpo, ma può essere localizzata anche sui palmi delle mani e sulle piante dei piedi. Compare principalmente negli adulti.

Psoriasi del cuoio capelluto

Come abbiamo visto, il cuoio capelluto è una delle zone maggiormente interessate dalla patologia. Con i nostri occhi, possiamo notare l’insorgere della malattia quando sull’attaccattura dei capelli (fronte, collo e orecchie) troviamo una corona eritematosa con squame biancastre secche. A causa di queste condizioni, può essere confusa con la forfora o la dermatite seborroica. Inoltre, non è collegata alla caduta dei capelli. Causa prurito.

uomo controllo psoriasi in cuoio capelluto

Psoriasi ungueale o Onicopatia psoriasica

Anche questa è una patologia rara, e riguarda principalmente le unghie. Nelle lamine delle unghie, infatti, possono manifestarsi strie trasversali o longitudinali. Può essere l’unico sintomo per chi ha artropatia psoriasica.

Psoriasi palmo-plantare

Le zone più colpite sono le mani e i piedi. Notiamo che la pelle è particolarmente disidrata e presenta le classiche squame bianche, stavolta però dall’aspetto lamellare. A volte, si sollevano e lasciano scoperte le zone della pelle. Può degenerare nell’artrite psoriasica.

Psoriasi oculare

Gli occhi possono essere coinvolti dalla psoriasi. Tra i disturbi riconosciuti ci sono uveite, blefarite desquamativa, cataratta e occhio secco.

Artrite Psoriasica

Si tratta di una delle variabili più gravi della psoriasi. Colpisce all’incirca il 20-30% dei pazienti, con una prevalenza nella popolazione stimata tra lo 0,3% e l’1%. Nei pazienti con psoriasi, la percentuale sale tra il 6% e il 42% (Fondazione Umberto Veronesi).

Sostanzialmente è una malattia reumatica infiammatoria che riguarda principalmente le articolazioni distali e lo scheletro assile. In certi frangenti, è molto simile all’artrite. Causa dolore a mani e piedi, oltre che – ovviamente – alle articolazioni in generale.

Quali sono le cause della psoriasi?

Da cosa è causata la psoriasi? Abbiamo compreso che si tratta di una patologia multifattoriale. In pratica, deriva da diversi fattori predisponenti, perciò è impossibile determinare un’unica origine. Tuttavia, nella maggior parte dei casi, la causa di psoriasi è da ricercare nella componente genetica e nello stress. Tutto ciò, inoltre, indica il carattere di comorbidità della patologia.

Causa genetica

La causa genetica è da ricercare nell’alterata attività dei linfociti T. Questa anomalia, di fatto, provoca un errore nella difesa del sistema immunitario, in quanto i linfociti attaccano le cellule della pelle, causando appunto infiammazione nell’epidermide.

I figli di genitori con psoriasi hanno maggiori probabilità di sviluppare questa malattia della pelle. Quindi, può essere ereditaria. Ovviamente, ciò non basta a spiegare la psoriasi, bisogna anche considerare i fattori ambientali.

L’incidenza dello stress

Un fattore che incide fortemente sull’insorgere della psoriasi è lo stress, sia fisico che psichico. Al momento non esistono studi scientifici confermati che sottolineano al 100% questa correlazione, ma notoriamente è stato registrato un peggioramento della malattia in coincidenza di forti traumi personali (lutti o momenti tristi della propria vita) e fisici (infezioni, malattie, cattiva alimentazione, abuso di farmaci, alcool e fumo, interventi chirurgici).

In questo caso si parla anche di fenomeno di Koebner, che si può riscontrare in diverse malattie, tra cui anche la psoriasi. Nel dettaglio, parliamo di un fenomeno caratterizzata dalla comparsa di lesioni tipiche della dermatosi a seguito di un trauma fisico o psicologico.

Chi è soggetto alla psoriasi può rischiare di soffrire anche di depressione, oltre alla pathological worrying, cioè una estrema preoccupazione per il peggioramento della malattia.

donna stressata da uno psicologico

Farmaci

Esistono medicine che possono scatenare la psoriasi: se sono a base di litio, i betabloccanti (per la pressione alta) e gli antimalarici. Oltretutto, i sintomi gravi della psoriasi possono ritornare improvvisamente anche se la terapia a base di farmaci viene sospesa.

Fumo e alcool

L’abuso di alcool e fumo può far insorgere la psoriasi.

Infezioni

Tra le cause dei segni della malattia della pelle possiamo trovare diverse infezioni, tra cui Sreptococco Beta (per la psoriasi guttata), AIDS (aumenta il rischio di sviluppare una forma grave) e faringite.

Alimentazione

Un’alimentazione povera di calcio o un’alterazione del metabolismo possono causare l’insorgere della psoriasi.

Diagnosi

Una diagnosi di psoriasi può essere fatta semplicemente con un esame clinico delle lesioni cutanee. Anche perché, come abbiamo visto, i segni tipici della patologia riguardano macchie, placche o eritemi con squame biancastre sulla pelle. Tuttavia, consigliamo sempre di evitare l’autodiagnosi.

Nel caso in cui l’esame clinico non bastasse, si può ricorrere all’esame istologico, grazie al quale è possibile differenziare la psoriasi dalle altre malattie della pelle.

Vi sono comunque anche studi di laboratorio che aiutano nella diagnosi. Ad esempio, c’è la determinazione di 25-idrossi-vitamina D (25-OHD): nel caso della psoriasi, il 25-OHD è basso.

esame clinico

Come curare la psoriasi?

Per guarire dalla psoriasi bisogna seguire scrupolosamente le indicazioni del medico, che possono variare in base alla forma della patologia:

  • lieve: si procede con terapie topiche con emollienti, cheratolitici, retinoidi, analoghi vitamina D, costisonici, ditranolo, inibitori tipici della calcuneurina, acido salicilico. In sintesi, sono raggruppati medicinali per uso topico e che hanno una funzione emolliente e disinfiammante.
  • intermedie: possono beneficiare della fototerapia UVB a nda stretta e PUVA (per psoriasi diffusa), della terapia farmacologica sistemica, orale o parenterale.
  • grave: impiego di terapie sistemiche con ciclosporina, methotrexate, acitretina e farmaci biologici. In generale, quindi, troviamo antifiammatori (per un coinvolgimento articolare), retinoidi sistemici (se si resiste ad altri farmaci), immuno-soppressori e immuno-modulatori biologici (medicinali prodotti attraverso la biotecnologia).

Chi cura la psoriasi?

Di psoriasi se ne occupa un dermatologo qualificato, specializzato proprio per questa patologia. A seguito di una visita accurata, può essere richiesta una biopsia cutanea e un esame del sangue.

Psoriasi e alimentazione

L’alimentazione gioca un ruolo fondamentale nel contrastare la psoriasi. Sebbene non esista una cura per la psoriasi universale, ciò che mangiamo può aiutare ad allevare alcuni sintomi (Di Lei, Corriere della Sera, Il Giornale del Cibo). Comunque, consigliamo di rivolgersi sempre a un medico per maggiori informazioni di questo tipo.

frutta contro psoriasi

Cosa mangiare se si ha la psoriasi

Generalmente, bisogna privilegiare un’alimentazione composta da sostanze ad attività antifiammatoria, come ad esempio i cibi ricchi di acidi grassi polinsaturi omega 3, presenti nel salmone, nella sardina, nell’aringa, nello sgombro e nel tonno. Inoltre, l’omega 3 è presenta anche in vegetali a foglia verde, legumi, frutta secca, oli di lino e di soia.

In aggiunta, è consiglato aumentare il consumo di frutta e verdura, preferire le carni magre e assumere alimenti ricchi di polifenoli. Per il pane e la pasta, meglio andare su prodotti integrali.

Cosa non mangiare se si ha la psoriasi

Innanzitutto, bisogna limitare l’assunzione di calorie, di farine bianche, di zucchero e i cibi troppo grassi. Infine, bisogna consumare con parsimonia peperoni, melanzane, patata, fragole, pomodori, crostacei, calamari, alcolici, spezie piccanti, aceto di vino, caffè e dolci. Cioè, tutti gli alimenti che possono favore l’infiammazione.

Angelo Andrea Vegliante
Da diversi anni realizza articoli, inchieste e videostorie nel campo della disabilità, con uno sguardo diretto sul concetto che prima viene la persona e poi la sua disabilità. Grazie alla sua esperienza nel mondo associazionistico italiano e internazionale, Angelo Andrea Vegliante ha potuto allargare le proprie competenze, ottenendo capacità eclettiche che gli permettono di spaziare tra giornalismo, videogiornalismo e speakeraggio radiofonico. La sua impronta stilistica è da sempre al servizio dei temi sociali: si fa portavoce delle fasce più deboli della società, spinto dall'irrefrenabile curiosità. L’immancabile sete di verità lo contraddistingue per la dedizione al fact checking in campo giornalistico e come capo redattore del nostro magazine online.

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