Il Ministero e il ministro per le disabilità: storia, funzioni e opinioni

Redazione:

Il ministero per le disabilità è un organo nato recentemente, precisamente nel 2018 con il Governo Conte I, che nel corso del tempo ha avuto diverse competenze e denominazioni. Si tratta di un ministero senza portafoglio e al momento diverse persone hanno ricoperto il ruolo di ministro per le disabilità.

Quali sono le funzioni del ministero per le disabilità?

Come si può leggere sul sito istituzionale, il ministero per le disabilità promuove e coordina l’azione di Governo in materia di disabilità, con l’obiettivo di garantire la tutela e la promozione dei diritti delle persone con disabilità, rispondendo alle esigenze di una maggiore inclusione sociale e autonomia delle persone, come disciplinato dalla Convezione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità e dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea. Tra le altre funzioni sono annoverate:

  • attività istruttorie connesse all’adozione degli atti, anche normativi, di competenza in materia di disabilità;
  • attività istruttoria ai fini della promozione di intese in sede di Conferenza unificata di cui all’articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, dirette a sviluppare una governance coordinata tra i diversi livelli di governo delle prestazioni e dei servizi socio-sanitari ed educativi in favore delle persone con disabilità;
  • attività di informazione e comunicazione istituzionale nelle materie di propria competenza;
  • promuove, in collaborazione con l’ISTAT e con l’INPS, l’attività di raccolta dei dati concernenti le persone con disabilità;
  • promuove e coordina attività di studio, ricerca nell’ambito delle politiche in favore delle persone con disabilità;
  • promuove un costante confronto con le federazioni e con le associazioni maggiormente rappresentative in materia di disabilità.

Leggi anche: Legge delega sulle disabilità: cosa dice e cosa prevede

ministero disabilità
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Chi sono stati i ministri e le ministre per le disabilità in Italia?

Nonostante sia recente, il ministero per le disabilità ha già avuto quattro ministri, seppur l’organo ha cambiato anche la sua denominazione.

MinisteroMinistroPartitoGovernoMandatoLegislatura
Famiglia e disabilitàLorenzo FontanaLega per Salvini premierConte I1° giugno 2018 – 10 luglio 2019XVIII
Famiglia e disabilitàAlessandra LocatelliLega per Salvini premierConte I10 luglio 2019 – 5 settembre 2019XVIII
DisabilitàErika StefaniLega per Salvini premierDraghi13 febbraio 2021 – 22 ottobre 2022XVIII
DisabilitàAlessandra LocatelliLega per Salvini premierMeloni22 ottobre 2022 – in caricaXIX

Ministero per le disabilità: cosa dicono i favorevoli e i contrari?

Fin dalla sua nascita, il ministero per le disabilità ha diviso l’opinione pubblica a metà. Da una parte, c’è chi afferma che l’esistenza di un organo dedicato permette alle associazioni di categoria e ai cittadini con disabilità di far arrivare più facilmente le proprie istanze al Governo, oltre a determinare una maggiore centralità in un unico posto per la promulgazione di normative in materia di disabilità.

Invece la critica rivolta a tale ministero riguarda il rischio di separare o dividere la disabilità dalla società invece di includerla e integrarla. Banalmente, se le questioni in materia vengono considerate come un pezzo della comunità, e non come parte integrante a essa, si verrebbe a creare un mondo frammentato che porterebbe all’esclusione.

Insomma, ministero sì o no? È difficile rispondere a questa domanda, visto che molto dipende dall’attività di Governo e da come le azioni promosse possano portare un reale beneficio per le persone disabili.

Angelo Andrea Vegliante
Da diversi anni realizza articoli, inchieste e videostorie nel campo della disabilità, con uno sguardo diretto sul concetto che prima viene la persona e poi la sua disabilità. Grazie alla sua esperienza nel mondo associazionistico italiano e internazionale, Angelo Andrea Vegliante ha potuto allargare le proprie competenze, ottenendo capacità eclettiche che gli permettono di spaziare tra giornalismo, videogiornalismo e speakeraggio radiofonico. La sua impronta stilistica è da sempre al servizio dei temi sociali: si fa portavoce delle fasce più deboli della società, spinto dall'irrefrenabile curiosità. L’immancabile sete di verità lo contraddistingue per la dedizione al fact checking in campo giornalistico e come capo redattore del nostro magazine online.

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