Disortografia: cos’è, cause, diagnosi, trattamento e cosa fare

Redazione:

La disortografia è il Disturbo Specifico dell’Apprendimento della Scrittura e si manifesta in età scolare con la difficoltà nell’apprendere le regole della scrittura e automatizzarne i processi alla base. Il sintomo più evidente è la presenza di errori ortografici insoliti per l’età.

Cos’è la Disortografia

La Disortografia fa parte dei Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA). I DSA colpiscono in modo specifico una o più competenze scolastiche come la lettura, la scrittura e/o le abilità logico-matematiche, in un quadro di funzionamento intellettivo, sensoriale e psicologico normali.
Tra i Disturbi Specifici dell’Apprendimento la Disortografia è il secondo più diffuso, dopo la Dislessia.

La competenza ortografica è “la capacità di scrivere rappresentando i suoni e le parole della propria lingua di appartenenza” operando un processo di transcodifica: la conversione dei suoni della propria lingua in simboli scritti rispettando regole e rapporti che intercorrono tra il linguaggio orale e quello scritto.

La competenza ortografica si poggia su altre competenze (alcune delle quali si sviluppano prima che il bambino inizi la scuola elementare):

  • Capacità di riconoscere e analizzare le sillabe e i singoli suoni che compongono le parole e il loro ordine (es. divisione in sillabe e spelling);
  • Aver compreso in modo stabile la corretta corrispondenza tra i suoni e grafemi (es. Il suono “esse” si scrive con il segno grafico “s”);
  • Saper distinguere uditivamente le parole simili (es. “topo” e “dopo”);
  • Saper riconoscere e distinguere visivamente segni grafici simili;
  • Aver compreso e memorizzato le regole ortografiche: uso dell’ H, uso dell’apostrofo, uso di lettere con lo stesso suono (es. /cu/ o /qu/);
  • Memoria;
  • Le competenze grafiche: corretta esecuzione dei tratti che compongono le lettere e i simboli grafici in generale rispettandone la forma e la direzionalità (es. /p/ e /d/ hanno la stessa forma ma diverso orientamento nello spazio).

La Disortografia compromette proprio la competenza ortografica della scrittura rendendo difficoltoso l’apprendimento e l’automatizzazione delle regole ortografiche: la corrispondenza tra suoni e lettere, l’uso dell’H, il riconoscimento delle doppie.

Tali problematiche non dipendono da deficit di intelligenza (Quoziente Intellettivo inferiore alla norma) né da disfunzioni sensoriali (deficit visivi o uditivi) o psicologiche, ma solo dalla specifica difficoltà nell’apprendimento e nell’automatizzazione dei processi di scrittura.

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Quali sono le cause della Disortografia?

Le cause della Disortografia sono di natura neurobiologica e sono da riconoscersi nel malfunzionamento e nella mancata integrazione delle aree cerebrali coinvolte nel processo di scrittura e di quelle deputate alle competenze associate (linguaggio, memoria, attenzione).
Molti studiosi riconoscono, inoltre, cause genetiche: infatti, spesso, questo disturbo è di natura ereditaria.

È noto che esistono molteplici fattori che influenzano la possibilità di sviluppare una Disortografia, come:

  • Pregresse difficoltà di linguaggio;
  • Familiarità per il DSA (presenza di un familiare con la stessa difficoltà o simili);
  • Presenza di altri disturbi associati;
  • Difficoltà di memoria e attenzione.

Come e quando si manifesta la Disortografia

I più frequenti sintomi della Disortografia sono eccessivo affaticamento nello svolgimento di compiti di scrittura (temi, dettati, copiatura dalla lavagna), marcata lentezza nella scrittura, demotivazione, ansia da prestazione e, soprattutto numerosi errori di scrittura, come:

  • scambio di lettere simili ( es: “pito” per “dito”),
  • omissioni o aggiunta di lettere (es: “cacio” per “calcio” oppure “pianata” per “pianta”),
  • errori relativi alle regole ortografiche (es: “squola”, “vado ha casa”),
  • omissione di doppie (“pele” per “pelle”),
  • errori di separazione o fusione di parole (es. “luna” per “l’una”)
  • inversione di lettere (“li” per “il”).

Come nel caso degli altri Disturbi Specifici dell’Apprendimento, una caratteristica frequente della Disortografia è la comorbilità con altri disturbi (presenza di altre difficoltà associate).

Nel caso della Disortografia i disturbi più frequentemente associati sono:

  • la Dislessia: disturbo specifico dell’apprendimeto della lettura;
  • la Discalculia: il disturbo specifico dell’apprendimento dell’abilità di calcolo;
  • il Disturbo Specifico di Linguaggio;
  • l’ADHD: il Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività
  • la Disprassia.

La disortografia colpisce in modo specifico la competenza scolastica della scrittura, dunque, essa si manifesta principalmente durante l’età scolare (dopo l’inizio delle scuole elementari) ma può capitare che alcune difficoltà (linguistiche, attentive, prassiche) si manifestino prima dell’inizio della scuola elementare e lo specialista consigli di iniziare un trattamento precoce.

Può capitare, al contrario, che le difficoltà vengano sottovalutate e confuse con “pigrizia”, “demotivazione”, “svogliatezza nello studio” e il bambino non riceva le adeguate attenzioni arrivando con estrema fatica e frustrazione alle scuole medie, superiori o addirittura all’università senza aver ricevuto una certificazione.

Come fare la diagnosi?

La diagnosi di Disortografia può essere fatta solo al termine del naturale processo di apprendimento della scrittura. Gli esperti hanno stabilito come età scolare minima per la diagnosi la fine della seconda elementare.

Tuttavia, come detto in precedenza, prima di questa età è possibile che si manifestino alcuni “campanelli di allarme” (difficoltà di linguaggio, lentezza e affaticabilità, disattenzione, difficoltà di memoria) e dunque è necessario rivolgersi ad uno specialista che valuti la necessità o meno di iniziare un intervento precoce.

Gli specialisti che possono fare diagnosi sono il NeuroPsichiatra Infantile (NPI) oppure lo Psicologo. Il percorso diagnostico prevede diverse fasi e l’intervento di altri specialisti (il logopedista, il TNPEE, medici e tecnici specialistici) che si occupano delle valutazioni delle specifiche competenze (quoziente intellettivo, valutazione testistiche standardizzate, visite specialistiche per escludere deficit sensoriali).

Che cosa prevede la valutazione standardizzata della scrittura?

La valutazione specifica della scrittura viene effettuata da uno o più specialisti (Logopedista, TNPEE e/o Psicologo) mediante la somministrazione di prove di scrittura standardizzate.

Al bambino/ragazzo viene chiesto di svolgere dei compiti di scrittura, molto simili ad alcune verifiche scolastiche:

  • dettato di parole;
  • dettato di frasi con specifiche regole ortografiche;
  • dettato di brano;
  • prove di descrizione e narrazione spontanee.

I risultati delle diverse prove vengono confrontati con delle tabelle definite “normative” che indicano se il punteggio ottenuto è al di sotto della norma e, cioè, significativamente inferiore a quello ottenuto dalla media dei coetanei.

Perchè la diagnosi di Disortografia venga confermata, il bambino/ragazzo deve aver ottenuto, almeno in una prova, un punteggio che è inferiore a quelli ottenuti dal 95% dei coetanei. Questo indica che quella competenza è molto al di sotto rispetto a quello che ci si aspetterebbe alla sua età e dunque necessita di un intervento.

Leggi anche: Diagnosi funzionale, cos’è e a cosa serve

Disortografia_valutazione_standardizzata_della_scrittura

Trattamento della Disortografia

In seguito alla Diagnosi di Disortografia è necessario (come da indicazioni del NPI) attuare dei trattamenti specifici (terapia logopedica, neuro-psicomotoria e/o neuropsicologica) che mirano a migliorare le abilità del bambino/ragazzo compensando i punti di debolezza e potenziando i punti di forza.

Nel trattamento della Disortografia e dei Disturbi Specifici dell’Apprendimento la scuola ha un ruolo chiave: le insegnanti di classe devono redigere un Piano Didattico Personalizzato (PDP): un documento in cui vengono indicati gli adattamenti che la scuola utilizzerà per personalizzare la didattica in base alle specifiche modalità di apprendimento del bambino (come regolamentato dalla legge 170/2010).

Nel PDP non è previsto un programma scolastico individualizzato o una riduzione di quest’ultimo (come previsto per gli alunni con diritto all’insegnante di sostegno) ma semplicemente sono contenuti alcuni adattamenti della forma e della modalità di presentazione degli argomenti scolastici.

Gli adattamenti della didattica possono essere di due tipi:

  • Misure dispensative: l’alunno è esonerato dallo svolgimento di alcuni compiti che gli risulterebbero eccessivamente difficili o faticosi (per esempio la predilezione per le verifiche orali piuttosto che quelle scritte e la valutazione dei contenuti di un tema senza tener conto degli errori ortografici);
  • Strumenti compensativi: l’alunno è autorizzato ad utilizzare strumenti (tecnologici o meno) che lo aiutino a sopperire alle sue difficoltà (per esempio la possibilità di utilizzare il computer dotato di correttore ortografico, l’utilizzo di tabelle con regole ortografiche).

Non esiste una “cura” standard per la Disortografia (come nel caso dei farmaci per alcune patologie), ma sia il trattamento terapeutico che quello scolastico sono completamente individualizzati: creati sulla base delle specifiche esigenze del bambino/ragazzo.

La collaborazione tra gli specialisti e la scuola in un rapporto di scambio reciproco di informazioni e osservazioni sull’alunno è fondamentale perchè i diversi trattamenti risultino quanto più efficaci e utili al benessere del bambino.

TRATTAMENTO_DELLA_DISORTOGRAFIA
Veronica Pinto
Laureata in Logopedia, ha proseguito la sua formazione partecipando a corsi di formazione annuali secondo le direttive del sistema ECM (formazione continua in medicina). Formazione specifica su Comunicazione Aumentativa Alternativa e come Tecnico del comportamento (RBT) secondo il metodo ABA. E’ Presidente dell’Associazione di Promozione Sociale “La Metamorfosi” di Roma, impegnata in progetti di screening, valutazione, potenziamento di specifiche abilità e laboratori per l’età evolutiva. Contribuisce ai nostri piani editoriali con le sue competenze nella valutazione e trattamento delle disabilità di linguaggio e comunicazione nell’età evolutiva (disturbo dello spettro autistico, disturbo di linguaggio, disturbo specifico dell’apprendimento, disabilità cognitive, sindromi genetiche…).

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