Coronavirus, quante morti sono state evitate in Europa e Italia?

Redazione:

Le misure di contenimento disposte per contenere il contagio da Coronavirus avrebbero evitato la morte di 120 mila persone in Europa. Fra le quali, 38 mila in Italia. A dirlo è uno studio del 30 marzo 2020, realizzato da un team dell’Imperial College di Londra, coordinato da Neil Ferguson e Samir Bhatt. I risultati della ricerca sono stati diffusi dall’OMS Collaborating Centre for Infectious Disease Modelling.

“Nonostante la crescente pressione sul sistema sanitario – evidenzia lo studio -, gli interventi hanno evitato una catastrofe sanitaria in cui il numero di nuovi decessi sarebbe stato 3,7 volte superiore rispetto a quanto attualmente osservato”.

Report su Coronavirus conferma: “Il 9,8% delle persone in Italia è infetto”

L’Imperial College ha ricavato le proprie statistiche analizzando le misure di contenimento adottate da 11 paesi europei (Austria, Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Norvegia, Spagna, Svezia, Svizzera e Regno Unito e Italia). Insomma, nel Bel Paese i vari Dpcm avrebbero aiutato ad arginare numerosi danni, rispetto a quelli che già conosciamo.

Un’altra statistica emersa dalla ricerca pone l’attenzione sulla percentuale delle persone già infettate. In linea generale, il dato oscillerebbe tra il 2% e il 12%. Nel dettaglio, troviamo l’Italia al 9,8%, la Francia al 3%, il Regno Unito al 2,7% e la Germania allo 0,41%.

dottori in macchina parlano di coronavirus

Quanti sarebbero i contagiati da Coronavirus in Italia?

Una delle discussione più accese sul nuovo virus riguarda il numero di tamponi effettuati in Italia, che non permetterebbe di comprendere appieno quanti infetti ci sarebbero realmente. Perciò, la cartina italiana dei contagi potrebbe essere sottostimata. Secondo l’Imperial College, infatti, nel Bel paese sarebbero 5,9 milioni le persone infettate dal Coronavirus.

Un problema che, però, non riguarda solo lo Stivale. Anche negli altri Paesi presi in esame dal report, infatti, i casi di COVID-19 certificati sarebbero minori rispetto a quelli effettivi. Le cause di questo dilemma statistico risiederebbe nelle infezioni lievi o asintomatiche e nelle limitate capacità di effettuare i test.

“È certamente un momento difficile per l’Europa ma i governi hanno preso provvedimenti significativi per garantire che i sistemi sanitari non vengano sopraffatti”. Commenta così Samir Bhatt, docente senior della School of Public Health dell’Imperial College.

“Vi sono prove concrete – prosegue – del fatto che questi provvedimenti hanno iniziato a funzionare e hanno appiattito la curva. Riteniamo che molte vite siano state salvate. Tuttavia è troppo presto per dire se siamo riusciti a controllare completamente le epidemie e le decisioni più difficili dovranno essere prese nelle prossime settimane”.

Angelo Andrea Vegliante
Da diversi anni realizza articoli, inchieste e videostorie nel campo della disabilità, con uno sguardo diretto sul concetto che prima viene la persona e poi la sua disabilità. Grazie alla sua esperienza nel mondo associazionistico italiano e internazionale, Angelo Andrea Vegliante ha potuto allargare le proprie competenze, ottenendo capacità eclettiche che gli permettono di spaziare tra giornalismo, videogiornalismo e speakeraggio radiofonico. La sua impronta stilistica è da sempre al servizio dei temi sociali: si fa portavoce delle fasce più deboli della società, spinto dall'irrefrenabile curiosità. L’immancabile sete di verità lo contraddistingue per la dedizione al fact checking in campo giornalistico e come capo redattore del nostro magazine online.

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