Il 2 maggio è stato approvato il Decreto Aiuti con il decreto-legge n. 50 del 17 maggio 2022 che comporta l’erogazione di un bonus di 200 euro per lavoratori e pensionati al fine di contrastare il caro prezzi e del costo della vita. È destinato a una platea molto larga di persone (come lavoratori e disoccupati) e, in base al proprio status, sarà erogato in differenti modalità.
Bonus 200 euro: di cosa si tratta?
Il bonus 200 euro è un assegno una tantum con il quale si cerca di compensare l’inflazione del 6,2% che ha causato una perdita del potere d’acquisto degli italiani. Nello specifico, sono circa 28 milioni i beneficiari.
Chi può richiedere il bonus 200 euro?
Il bonus di 200 euro spetta ai lavoratori dipendenti con reddito annuo fino a 35 mila euro lordi e che già ottengono la riduzione dei contributi Inps dello 0,8%. Ne hanno diritto anche i lavoratori domestici, i lavoratori stagionali, gli autonomi e chi percepisce il reddito di cittadinanza o la disoccupazione.
Nello specifico, il bonus 200 € può essere richiesto da due categorie di beneficiari. La prima è composta dalle persone che possono riceverlo in maniera automatica, e dunque i beneficiari sono:
- lavoratrici e lavoratori dipendenti, che però devono presentare una dichiarazione in cui confermano di non riceverlo in altra forma. Lo riceveranno nella busta paga di luglio 2022;
- i pensionati e le pensionate che lo otterranno nella pensione di luglio 2022;
- coloro che ricevono Naspi, Discoll e disoccupazione agricola lo riceveranno dall’INPS;
- i lavoratori e le lavoratrici dello spettacolo che nel corso del 2021 hanno ricevuto il bonus di 2400 euro del primo decreto-legge, allo stesso modo, lo otterranno automaticamente tramite INPS;
- coloro che beneficiano del reddito di cittadinanza lo riceveranno con la mensilità di luglio 2022, solo se i componenti del nucleo familiare non hanno diritto alla stessa forma di aiuto in quanto appartenenti ad altre categorie di destinatari.
Al contrario, il bonus 200 euro può essere erogato dall’INPS su domanda dei seguenti beneficiari:
- lavoratrici e lavoratori domestici;
- titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa;
- lavoratrici e lavoratori stagionali, a tempo determinato e intermittenti;
- lavoratrici e lavoratori iscritti al Fondo pensione lavoratori dello spettacolo;
- autonome e autonomi privi di partita IVA, non iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie che, nel 2021 siano stati titolari di contratti autonomi occasionali riconducibili alle disposizioni di cui all’articolo 2222 del codice civile;
- incaricati alle vendite a domicilio.
Per quanto concerne i lavoratori autonomi e i professionisti, l’articolo 33 del decreto-legge n. 50 del 2022 è stato creato un Fondo apposito di 500 milioni di euro. Una circolare dell’INPS ha reso noto che il Bonus può essere richiesto dal 26 settembre 2022 al 30 novembre 2022.
Leggi anche: Bonus idrico 2022: come richiederlo e cosa dice la proroga
Bonus 200 euro: ecco i requisiti per fare domanda
Con il decreto-legge del 17 maggio, sono stati specificati tutti i requisiti che i destinatari del bonus 200 euro deve rispettare per poterne essere beneficiari. Di seguito, l’elenco categoria per categoria.
Lavoratrici e lavoratori domestici:
- Avere in essere uno o più rapporti di lavoro alla data del 18 maggio 2022;
- Avere contratti attivi alla data del 18 maggio 2022 ed essere iscritti alla Gestione separata;
Titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa:
- Non essere iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie;
- Avere un reddito derivante dai rapporti di lavoro non superiore a 35.000 euro nel 2021;
- Aver svolto prestazioni per almeno 50 giornate;
Lavoratori stagionali, a tempo determinato e intermittenti:
- Avere un reddito derivante dai rapporti indicati non superiore a 35.000 euro per il 2021;
- Essere iscritti al Fondo pensione lavoratori dello spettacolo;
Lavoratrici e lavoratori dello spettacolo:
- Aver versato almeno 50 contributi giornalieri;
- Avere un reddito derivante dai rapporti indicati non superiore a 35.000 euro per il 2021;
- Essere stati titolari di contratti autonomi occasionali riconducibili alle disposizioni di cui all’articolo 2222 del codice civile;
Lavoratori autonomi, privi di partita IVA, non iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie:
- il richiedente deve aver percepito un reddito lordo non superiore a 35mila euro nel 2021 e non devono aver fruito del Bonus 200 euro previsto nel decreto Aiuti (nel caso in cui il reddito è persino inferiore ai 20mila euro, l’indennità sarà maggiorata di 150 euro, così il Bonus diventerà di 350 euro);
- il richiedente deve essere iscritto alla gestione autonoma;
- il richiedente deve essere titolare di partita IVA attiva;
- il richiedente non deve essere titolare di trattamenti pensionistici diretti;
- il richiedente deve aver versato almeno un contributo nella gestione d’iscrizione per il periodo di competenza dal 1° gennaio 2020 (con scadenza di versamento al 18 maggio 2022).
Incaricati alle vendite a domicilio:
- Avere un reddito nell’anno 2021 derivante dalle attività di vendita a domicilio superiore a 5.000 euro;
- Essere titolari di partita IVA attiva;
- Essere iscritti alla Gestione separata alla data del 18 maggio.
Infine, colf e badanti devono presentare una domanda all’Inps per ottenere nel mese di luglio il bonus 200 euro, presentata tramite gli enti di patronato, cui vanno dichiarati tutti i rapporti di lavoro in essere al 18 maggio 2022.
Bonus 200 euro: come ottenerlo?
Il bonus 200 euro verrà erogato direttamente nella busta paga e nella pensione di luglio, ma appunto le modalità non saranno identiche per tutti. In particolare:
- i lavoratori dipendenti devono presentare una dichiarazione al datore di lavoro di non percepire trattamenti pensionistici o il reddito di cittadinanza. In questo modo, il datore di lavoro in base ai dati reddituali in suo possesso riconosce il bonus direttamente nella busta paga di chi percepisce un reddito inferiore a 35.000 euro lordi annui. In presenza di più rapporti di lavoro occorre fare attenzione perché il bonus 200 euro spetta una volta sola: in caso contrario deve esser restituito tramite la prossima dichiarazione dei redditi;
- i pensionati, compresi i titolari di pensione o assegno sociale, di pensione o assegno di invalidità civile, ciechi e sordomuti e chi percepisce l’accompagnamento alla pensione, la cui pensione abbia decorrenza entro il 30 giugno 2022, atterrano l’accredito direttamente dall’Inps in base ai dati reddituali in suo possesso, successivamente, l’istituto effettua i controlli reddituali con l’Agenzia delle entrate e, qualora il limite di reddito fosse superato, recupera la somma erroneamente erogata, chiedendone il rimborso entro un anno;
- i lavoratori autonomi e i professionisti iscritti alle gestioni previdenziali dell’Inps o alle altre forme obbligatorie di previdenza e assistenza per sapere come ottenerlo devono attendere un decreto attuativo che verrà emanato nei prossimi 30 giorni e che fisserà anche il reddito complessivo 2021 massimo per averne diritto. Alla misura sono destinati 500 milioni di euro.
Leggi anche: Congedo parentale: cos’è e cosa è cambiato con il Covid-19