Nel maggio 2022 parlammo con Andrea Lanfri il giorno dopo la sua incredibile conquista della vetta dell’Everest, diventando il primo scalatore pluriamputato con meningite nell’impresa: “La scossa di adrenalina e la grande emozione non le ho sentite proprio in cima, ma 200-300 metri prima. L’ultimo step prima della vetta è una serie di passaggi delicati su roccia, sapevo che era l’ultima fase, ma stavamo scalando (Lanfri e Montanari, ndr) di notte: quando alle prime luci dell’alba ho visto la cresta, ho pensato ‘Cavolo, ci siamo!’”, ci aveva raccontato.
Qualche giorno fa lo abbiamo invece incontrato a bassa quota, alla Fabbrica del Vapore di Milano, dove ha presentato il suo secondo libro “Toccare il cielo con tre dita” durante la terza edizione del Festival della Cultura Paralimpica: “Principalmente racconto la mia biografia, la mia storia, dalla malattia al periodo in ospedale, alla rinascita fino alle piste di atletica e fino a sognare le montagne”.
Andrea Lanfri ci ha anche sottolineato l’importanza che lo sport ha ricoperto nella sua vita: “Quando ho iniziato a correre non avrei mai pensato di fare una finale in uno stadio come quello di Londra nel 2017, e quindi è stato tutto di regalato e inaspettato. Il consiglio che do è di praticare sport e di ripartire per chi come me può aver trovato un piccolo e grande intoppo nella vita, secondo me lo sport è la chiave giusta per ripartire”.
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Chi è Andrea Lanfri?
Andrea Lanfri è nato a Lucca il 26 novembre 1986 e nel 2015, all’età di 29 anni, viene colpito dalla meningite, a cui consegue una perdita di entrambi gli arti inferiori e di sette dita delle mani.
In campo sportivo divennta il primo atleta italiano della storia a correre con una doppia amputazione nella categoria dei 100 metri piani, mentre dal 2017 inizia la sua carriera con le scalate, in particolare con l’arrampicata libera, conquistando diverse vette in giro per il mondo, come il Monte Rosa e il Vulcano Chimborazo.
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