Si può toccare la musica? Amazon Music e Marco Mengoni per le tecnologie aptiche

Spesso e volentieri la musica ci tocca nel profondo, per la prima volta siamo noi a poterla toccare. A Milano abbiamo incontrato Anna Paterlini, co-founder & client director di NEWU, agenzia pubblicitaria che si è occupata della realizzazione di un progetto di Amazon Music riguardante le tecnologie aptiche. L’esperimento è stato un successo, oltre allo stupore ne sono derivati anche molti spunti di riflessione.

Un mondo nuovo

“Secondo me scopriamo un mondo nuovo”, è l’esordio del nostro video in cui Andrea Macrì, atleta paralmpico della Nazionale Italiana Ice Sledge Hockey che ci ha parlato delle sensazioni che gli sono state trasmesse durante questa esperienza. In effetti, siamo molto condizionati da ciò che vediamo: questo tipo di esperienza andrebbe assaporata concentrandosi maggiormente sul tatto, viaggiando con l’immaginazione e dimenticandosi per un attimo dell’importante influenza che la vista ha nelle nostre vite. Sviluppare un’attenzione maggiore verso tutti gli altri sensi può davvero aprirci ad una nuova percezione del mondo?

Marco Mengoni e l’installazione di Amazon Music

In occasione della presentazione dell’album “Materia Pelle” di Marco Mengoni, Amazon Music ha dato a tutti la possibilità di poter toccare la musica: attraverso il tatto e l’uso di una mano poggiata su alcuni sensori, le persone hanno potuto “ascoltare” la traccia “Tutti i miei ricordi” dell’artista. Fuoco, ghiaccio, superfici ruvide e lisce, la pelle, il contatto.

Una serie di emozioni decisamente inusuali che, durante un breve spezzone del brano, i tester hanno molto apprezzato, reagendo in diversi modi: stupefatti dall’effetto fisico dato dalla tecnologia aptica, quest’esperienza ha sicuramente restituito diversi spunti riguardo l’uso dei cinque sensi e la fattibile applicabilità di tale tecnologia in tanti settori, non ultimo quello della disabilità.

“Nasce dalla volontà di poter dare la possibilità alle persone di toccare la musica. È un modo per vivere un’esperienza veramente sinestetica, immersi, ma soprattutto veramente inclusiva”.

Cos’è la tecnologia aptica?

Haptikos”, il termine greco da cui deriva la parola in questione, significa “tocco”, la capacità di “venire in contatto con qualcosa”. Ma se cerchiamo nei dizionari difficilmente troveremo la parola “aptico”, che molto semplicemente costituisce il contatto tra noi e l’ambiente e riguarda il riconoscimento della realtà attraverso il senso del tatto.

Quando parliamo di interfaccia, percezione o tecnologia aptica, parliamo di una concretezza sempre più diffusa e coinvolgente che deriva in maniera diretta dalla diffusione della realtà aumentata e realtà virtuale. La tecnologia aptica, nello specifico, è una vera e propria rivoluzione. Partendo dal mondo del gaming, il senso della vibrazione è sempre più diffuso nei dispositivi elettronici. Pensiamo al nostro smartphone, ad esempio, che è difatto un dispositivo aptico che ci avvisa in diversi modi, intensità e tempi, di cosa sta succedendo sul nostro schermo.

La percezione aptica ci permette di riconoscere gli oggetti attraverso il tatto e ci comunica sensazioni, ci mette in guardia o amplifica ciò che vediamo. In sostanza quindi, le tecnologie aptiche possono inviare feedback agli utenti attraverso il senso del tatto, offrendo un maggiore coinvolgimento grazie ad una reazione sensoriale, quel “toccare con mano” alla base di molte interazioni con la realtà circostante tipico dei bambini, che spesso dimentichiamo di avere.

Come applicare la tecnologia aptica alla disabilità?

Come afferma la Paterlini, “Questo tipo di tecnologia è in grado di superare diverse barriere, perché trovandoci in un mondo post-digitale dove tutto ciò che è legato allo sviluppo di mondi come per esempio il Metaverso, fa riferimento a contenuti che sono più prettamente Visual, quindi visivi. Chi non ha la possibilità di fruire di questi contenuti si trova un po’ tagliato fuori.”

Dunque “Tecnologie come le tecnologie aptiche, quindi che permettono di fare esperienza tramite il tatto e permettono di sperimentare la musica o i suoni sul proprio corpo, permettono di superare barriere che in questo momento non vengono considerate”.

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Junior Ferreira
La sua esperienza nel mondo della disabilità spazia dallo sport (paralimpiadi, mondiali, europei e tornei in tutte le discipline paralimpiche) agli approfondimenti medici e scientifici riguardanti la disabilità. Con reportage di eventi, foto, riprese, montaggio video e gestione dei canali social contribuisce alla costruzione della struttura dei siti Abilitychannel.tv ed Heyoka.it

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