Tokyo 2020, Giochi senza pubblico straniero: ipotesi e conseguenze

Redazione:

Con molta probabilità le Olimpiadi e Paralimpiadi di Tokyo 2020 (che si svolgeranno nel 2021 causa Covid) non apriranno le porte agli spettatori provenienti dall’estero. Il governo giapponese e il comitato organizzatore locale infatti stanno discutendo sulla possibilità di non permettere ai visitatori esteri di essere presenti ai prossimi Giochi estivi per limitare la diffusione dei contagi. Al momento si tratta di un’ipotesi abbastanza fondata, mancherebbe solo l’ufficialità.

Tokyo 2020 senza pubblico dall’estero: decisione tra qualche giorno

Chiudere Tokyo 2020 agli spettatori stranieri potrebbe essere la prima manovra della neo-presidente dei Giochi Seiko Hashimoto. E non è una semplice suggestione, ma una concreta eventualità. A rivelarlo è l’agenzia Kyodo, che cita funzionari a conoscenza della questione. La decisione formale non è ancora stata presa, ne sapremo di più molto probabilmente la prossima settimana o a fine mese.

Le cause di questa scelta sono abbastanza ovvie. Dall’inizio dell’anno il Giappone sta combattendo contro la terza ondata del Covid, oltre al fatto che è stata una delle prime nazioni al mondo a registrare la variante brasiliana. In aggiunta, la stessa Tokyo è al centro del ciclone, visto che da diverso tempo registra in media 2.500 casi al giorno.

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tokyo 2020 non avrà spettatori esteri

Tokyo 2020: previste ricadute economiche devastanti

La decisione non sarà certo presa a cuor leggero, soprattutto dal punto di vista economico. Prima ancora di quest’opzione, alcune stime recenti hanno sottolineato che il posticipo di un anno di Tokyo 2020 è costato 1.640 miliardi di yen (12,7 miliardi di euro).

Se la decisione sul pubblico estero sarà confermata, verranno meno anche parte di quei 90 miliardi di yen previsti dalle vendita dei biglietti, che dovranno essere comunque rimborsati. Insomma, l’impatto socio-economico potrebbe essere devastante.

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Angelo Andrea Vegliante
Da diversi anni realizza articoli, inchieste e videostorie nel campo della disabilità, con uno sguardo diretto sul concetto che prima viene la persona e poi la sua disabilità. Grazie alla sua esperienza nel mondo associazionistico italiano e internazionale, Angelo Andrea Vegliante ha potuto allargare le proprie competenze, ottenendo capacità eclettiche che gli permettono di spaziare tra giornalismo, videogiornalismo e speakeraggio radiofonico. La sua impronta stilistica è da sempre al servizio dei temi sociali: si fa portavoce delle fasce più deboli della società, spinto dall'irrefrenabile curiosità. L’immancabile sete di verità lo contraddistingue per la dedizione al fact checking in campo giornalistico e come capo redattore del nostro magazine online.

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