Tennis in carrozzina, sì agli US Open dopo le polemiche

Redazione:

Fino a poche ore fa (24 giugno 2020), il movimento sportivo mondiale del tennis in carrozzina era in attesa di scoprire quale sarebbe stata la sorte degli US Open di categoria. Nell’ultima settimana, infatti, c’erano stati parecchi malumori dopo che alcuni annunci avevano confermato (inizialmente in maniera indiretta) la cancellazione definitiva del torneo solo per gli atleti disabili, ma qualcosa è cambiato. Facciamo una cronistoria della situazione.

Tennis in carrozzina: annunciati gli US Open (ma solo per normodotati)

Il 16 giugno 2020 il governatore di New York Andrew Cuomo annunciava su Twitter la conferma degli US Open nelle date prestabilite, dal 31 agosto al 13 settembre 2020, ma senza la presenza del pubblico.

All’USTA (United States Tennis Association) il compito di prendere “precauzioni straordinarie (contro il contagio da Coronavirus, ndr) per proteggere i giocatori e il personale, inclusi test robusti, pulizia aggiuntiva, spazio extra negli spogliatoi e alloggi e trasporti dedicati”. E gli US Open per gli atleti con disabilità? Nessuna notizia.

Anche sul sito ufficiale dell’evento, ad esempio, al 17 giugno 2020 troviamo pubblicata solo una nota che non risponde alla domanda, ma specifica il piano di svolgimento per il torneo dei normodotati, che sarà gestito con il contributo del WTA (Women’s Tennis Association) e dell’ATP (Association of Tennis Professional).

Tennis in carrozzina, è ufficiale: US Open annullato per atleti disabili

A confermare la preoccupazione generale è un comunicato del Comité Paralympique et Sportif Français (CPSF), il quale informa che l’evento è annullato per gli atleti di tennis in carrozzina.

Tuttavia, il comitato ha chiesto agli organizzatori “di riconsiderare la loro posizione nell’interesse dei giocatori”, visto che se le condizioni sanitarie sono soddisfacenti per lo svolgimento del torneo per i normodotati, deve essere lo stesso per gli atleti con disabilità, la cui condizione “non è fattore di vulnerabilità“.

Online cominciano ad affiorare i primi messaggi di sdegno per la decisione presa da USTA e organizzatori. In particolare, a emergere dal mucchio è il tennista australiano paralimpico Dylan Alcott.

Fin dal 18 giugno, infatti, i suoi tweet hanno infiammato il dibattito, specificando che, in merito alla decisione, “i giocatori non sono stati consultati”. L’accusa è diretta proprio alle menti dietro US Open, la cui scelta di cancellare gli US Open di categoria è, secondo Alcott, una “discriminazione disgustosa”.

US Open fa marcia indietro

Il grido di Dylan Alcott deve essere stato recepito forte e chiaro, in quanto il giorno dopo gli organizzatori sono tornati sui propri passi. Come si legge da una nota degli US Open, infatti, USTA, ITF (International Tennis Federation), il direttore degli US Open Stacey Allaster e il direttore degli US Open per disabili Jo Joen si sono riuniti per decidere le prossime mosse, chiamando in causa stavolta gli atleti del tennis in carrozzina.

Tennis in carrozzina e US Open: quali erano le opzioni sul tavolo?

A darci aggiornamenti riguardo all’incontro tra organizzatori e atleti è stato Stephane Houdet, tennista paralimpico francese, il quale su Twitter ha spiegato che erano state messe al vaglio alcune ipotesi da approvare entro mercoledì 24 giugno 2020 (inizialmente era stata fissata la data del 22 giugno, poi posticipata). Come spiega lo stesso atleta, erano 3 gli scenari percorribili:

  • Annullare gli US Open per disabili e dare un risarcimento di 150 mila euro da dividere tra tutti i giocatori;
  • Svolgere la competizione sportiva a Orlando al prossimo ottobre;
  • Giocare a New York ma con il montepremi ridotto del 5% rispetto al 2019.

Tennis in carrozzina: gli US Open si faranno

La risposta è stata incerta fino alle 15:33 del 24 giugno 2020, quando Houdet ha twittato che le parti erano giunte a un accordo, ma che sarebbe spettato a USTA e agli organizzatori della kermesse sportiva di condividere l’annuncio ufficiale.

E infatti, alle 20:21 dello stesso giorno, un tweet e un comunicato di US Open hanno confermato la buona notizia: la competizioni di tennis in carrozzina si farà anche nel 2020, si terrà dal 10 al 13 settembre presso lo US National Billie Jean King National Tennis Center.

“Questa decisione – si legge – è stata presa a seguito di numerosi incontri virtuali con un gruppo di atleti su carrozzina e con l’ITF nell’ultima settimana”. Insomma, il cerchio si è finalmente chiuso e presto ci gusteremo la competizione internazionale.

Angelo Andrea Vegliante
Da diversi anni realizza articoli, inchieste e videostorie nel campo della disabilità, con uno sguardo diretto sul concetto che prima viene la persona e poi la sua disabilità. Grazie alla sua esperienza nel mondo associazionistico italiano e internazionale, Angelo Andrea Vegliante ha potuto allargare le proprie competenze, ottenendo capacità eclettiche che gli permettono di spaziare tra giornalismo, videogiornalismo e speakeraggio radiofonico. La sua impronta stilistica è da sempre al servizio dei temi sociali: si fa portavoce delle fasce più deboli della società, spinto dall'irrefrenabile curiosità. L’immancabile sete di verità lo contraddistingue per la dedizione al fact checking in campo giornalistico e come capo redattore del nostro magazine online.

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