Trasporto disabili Roma, Comitato Pendolari Roma-Lido: “Tutti in difficoltà”

Redazione:

Il Comitato Pendolari Roma-Lido, come tanti altri organi nati a livello locale, gioca un ruolo fondamentale per garantire i diritti dei viaggiatori del trasporto pubblico di Roma. A tal proposito, per la nostra quarta puntata sulla ricerca della Disabilità Positiva in merito, abbiamo parlato con Roberto Spigai, membro proprio del comitato.

Secondo il Comitato Pendolari Roma-Lido, l’accessibilità per i disabili sul trasporto pubblico romano è garantita?

“No. I viaggiatori con disabilità – principalmente con grave handicap motorio, che vanno in giro con carrozzelle – sono la punta dell’iceberg di un sistema che comunque mette tutti in difficoltà. Anche persone anziane, signore con la carrozzina della spesa e mamme coi passeggini. Tutte queste persone vanno in crisi sul trasporto romano”.

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Abbiamo saputo che a Roma per i mezzi di superficie sono garantite 21 linee per le persone con disabilità, cioè pienamente accessibili. Anche qui, però, accadono numerosi disservizi. Come mai accade questo, secondo il Comitato Pendolari Roma-Lido?

“Perché, in ogni servizio pubblico, la differenza tra ciò che è detto e promesso negli annunci è sempre grande”.

Per quanto riguarda il servizio di metropolitana, la Roma-Lido è uno specchio perfetto di quanto accade per tutta Roma. Qual è la situazione?

“Guardiamo ai dati. Sulle stazioni della ferrovia regionale Roma-Lido, gestita da sempre da Atac, sono presenti delle dotazioni da Cristoforo Colombo a Vitinia, cioè ci sono ascensori o scale mobili. Al momento, escludiamo Magliana e Basilica San Polo, in quanto sono in comune con la Linea B, e Tor di Valle, in quanto è un cantiere abbandonato privo di qualsiasi ascensore. Nel totale, ammontano a 30 mezzi di traslazione che sono necessari a tutti, non solo alla persona disabile. Stamattina (4 settembre 2019, ndr) su 30 ne sono fuori uso 6, quindi abbiamo un 20% di disservizio. Se io dico che stamattina, in teoria, sul resto della rete della metropolitana, il 91% degli impianti è funzionante, vuol dire che la Roma-Lido è un disastro totale.

La realtà, però, è anche peggiore: la Roma-Lido ha impianti veri che non funzionano, con delle punte di 30/35% di disservizio. Abbiamo lavorato pesantemente sulla Regione Lazio che dovrebbe controllare lo stato del servizio. E abbiamo ottenuto, tra maggio e giugno 2019, la diminuzione della percentuale dei guasti. In una quindicina di giorni, Atac era riuscita a far funzionare tutti gli impianti tranne 2, che è un risultato eccezionale per noi. Sulle altre linee della metro (A, B e C) ci sono solo chiacchiere oppure dati falsi e insufficienti. Quel 91%, ad esempio, è falso. Ci sono stazioni affollate, come Cipro e Valle Aurelia, che da mesi hanno tutti gli impianti bloccati. In alcune delle stazioni, inoltre, non si può uscire se arrivi con una carrozzella o un passeggino”.

Come mai gli interventi di riparazioni di questi servizi sono così tardivi?

“Perché non c’è un Contratto dei Servizi scritto bene. Sembra quasi che ci si accontenti che i treni viaggino. Se il mezzo viaggia, la ditta viene pagata (che sia Atac, Roma Tpl, Trenitalia o Ferrovie dello Stato). Si paga a treno-chilometro, in base a un prezzo prefissato. Ma se il treno arriva a una stazione dove non c’è una scala mobile, e hai difficoltà a uscire, non è pagata nessuna penale, e quindi il gestore se ne frega. Così facendo sembra che la colpa sia, ad esempio, della ditta di manutenzione delle scale mobili. Tra l’altro ditta non scelta dal Comune di Roma, ma dalla dirigenza Atac. E quindi ne dovrebbero rispondere”.

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metro con logo disabili roma

Sulla Roma-Lido ci sono due stazioni che fanno da argomento a sé: Tor di Valle e Acilia Sud. Si sa qualcosa riguardo all’accessibilità di queste fermate?

“Due anni fa le ditte che sviluppano tali cantieri hanno fermato i lavori per difficoltà di pagamento da parte di Atac – ricevendo soldi in una situazione appaltante, anche se erano soldi dalla Regione, in qualità di soggetto finanziatore di tale opere. C’è stato un blocco con la scusa delle difficoltà economica di Atac, poi si è impantanato con la scusa del concordato: il risultato è stata la sospensione dei cantieri.

Da notizie che stiamo raccogliendo, dovrebbero ripartire entro settembre 2019. Saranno costruite scale mobili e accessibilità varie. Accessibilità pensata, però, che rende ancora più grave il comportamento del gestore. Facciamo un esempio. La stazione di Castel Fusano ha una coppia di ascensori da circa 15 anni, furono realizzati con dei fondi regionali. Ma da 3/4 anni non hanno mai funzionato. Spendiamo e troviamo dei fondi pubblici per dei progetti, facciamo un appalto, facciamo fare felice qualche ditta che costruisce – magari male – un impianto di sollevamento, e poi, dopo qualche mese, Atac non riesce a far funzionare”.

Un’altra notizia da tenere sotto osservazione è il passaggio della Roma-Lido da Atac a Cotral. Qual è la situazione?

“Che il gestore del trasporto pubblico sia, appunto, pubblico o privato, comunale o statale, è irrilevante ai fini del risultato. Solo se è un vero ente politico, che sia la Regione o il Comune, nell’affidare un contratto per l’esercizio pubblico e nel controllare che qualsiasi cosa scritta nel contratto stesso sia garantita. E, prima ancora, ciò che viene redatto nel contratto: servono clausole chiare, scrivere che una stazione è compresa nell’insieme dei servizi e che nella stessa ci devono essere sale d’attesa, scale mobili e ascensori che funzionino. Se subentrerà Cotral, e l’ente pubblico proprietario attuale – la Regione Lazio – non farà il suo mestiere di controllore, sarà irrilevante ai fini dei servizi. Ciò che non ha funzionato in questi anni è il rapporto tra controllore e controllato”.

Per quanto riguarda i mezzi di superficie legati alla Roma-Lido, ci sono dati ufficiali sull’accessibilità?

“Purtroppo non si riesce ad avere un rapporto serio con gli uffici di Roma Servizi per la Mobilità. Quando, in qualità di Comitato Pendolari della Roma-Lido, avanziamo proposte o elaboriamo progetti, come ad esempio posizionare meglio una fermata o il capolinea di un autobus per assicurare l’interscambio gomma-ferro, dall’altra parte c’è un muro. È più facile parlare con la Presidenza del Consiglio che non con queste società pubbliche che stanno nella grazie di Roma Capitale, che si sentono esentate da qualsiasi confronto con le realtà locali, come quartieri e comitati”.

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mezzi di superficie roma-lido

Per quanto riguarda la disabilità visiva, con le segnaletiche apposite, cosa può dire il Comitato Pendolari Roma-Lido?

“Non ho un’esperienza diretta, su questo mi permetto di non fare osservazioni puntuali. Come Comitato Pendolari Roma-Lido, non ci va di parlare di cose che non conosciamo bene. L’esperienza indiretta che abbiamo è di presidi, guide tattili e avvisatori sonori come spot occasionali e sporadici. Alcune stazioni ce l’hanno, altre no. A Termini, ad esempio, il lato della Linea B in direzione Laurentina non ha un avvisatore sonoro. Inoltre per assurdo – e  lo dico come banale viaggiatore -, in prossimità delle stazioni, le parti più scivolose e con piastrelle messe male sono proprio i percorsi per non vedenti”.

Ultima domanda: ci sono altre considerazioni che sono importanti da tenere in considerazione?

“Misurare la qualità del trasporto di chi ha questi problemi è automaticamente il sistema per avere una cartina di tornasole su quanto sia buona per tutti. Se è buona per i disabili, è buona per tutti. Se non li consideriamo, sarà una schifezza anche per noi”.

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La Disabilità Positiva con il Comitato Pendolari Roma-Lido

Il Comitato Pendolari Roma-Lido è un fulgido esempio di come la coesione sociale tra cittadini possa realizzarsi in opere di attivismo molto importante. Sicuramente, Roberto Spigai spiega (indirettamente) un concetto della Disabilità Positiva: pensare a un pezzo di società significa pensare a tutti. Di seguito, intanto, l’elenco di chi abbiamo già intervistato e chi presto interverrà:

L’intervista a Roberto Spigai del Comitato Pendolari Roma-Lido è stata realizzata martedì 4 settembre 2019. Eventuali aggiornamenti in merito all’accessibilità sulle tratte affrontate non sono state tenute in considerazione. Se siete stati sfortunati protagonisti di vicende simili oppure avete riscontrato delle migliorie, raccontateci la vostra testimonianza a redazione@abilitychannel.tv.
Angelo Andrea Vegliante
Da diversi anni realizza articoli, inchieste e videostorie nel campo della disabilità, con uno sguardo diretto sul concetto che prima viene la persona e poi la sua disabilità. Grazie alla sua esperienza nel mondo associazionistico italiano e internazionale, Angelo Andrea Vegliante ha potuto allargare le proprie competenze, ottenendo capacità eclettiche che gli permettono di spaziare tra giornalismo, videogiornalismo e speakeraggio radiofonico. La sua impronta stilistica è da sempre al servizio dei temi sociali: si fa portavoce delle fasce più deboli della società, spinto dall'irrefrenabile curiosità. L’immancabile sete di verità lo contraddistingue per la dedizione al fact checking in campo giornalistico e come capo redattore del nostro magazine online.

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