Positivo al Covid 2024, quali sono le regole: ecco cosa fare

Redazione:

Quali sono le regole vigenti nel caso in cui sono positivo al Covid nel 2024? Nonostante la pandemia sembri un lontano ricordo, ancora oggi c’è il rischio di restare contagiati dal Covid. Tuttavia grazie ai vaccini, le nostre difese possono prevenire lo sviluppo di una forma grave della malattia: resta comunque il rischio di essere infettati. Cosa fare dunque in questi casi?

Quali sono i sintomi da Covid nel 2024?

A ormai 4 anni dall’inizio della pandemia, abbiamo imparato a conoscere bene il Covid, così come i suoi sintomi. Anche nel 2024 i segni tipici di questo virus sono:

  • Febbre o brividi
  • Tosse e mal di gola
  • mal di testa
  • naso che cola
  • voce rauca
  • Affaticamento e stanchezza
  • Dolore muscolare
  • Congestione o raffreddore
  • Perdita dell’olfatto e del gusto (più raramente rispetto al passato)
  • Difficoltà respiratorie (soprattutto nei casi più severi)

Come sempre, è possibile anche essere infatti dal Covid senza mostrare sintomi, e dunque essere pazienti asintomatici. Perciò per avere la certezza di una diagnosi è consigliato fare il tampone nasofaringeo, uno dei tanti test disponibili per individuare il nuovo Coronavirus.

Cosa fare se sono positivo al Covid nel 2024?

A oggi non esistono regole specifiche contro il Covid, in quanto quasi tutte le restrizioni sono decadute, sebbene in alcune circostanze esistono degli obblighi specifici. Ma andiamo con ordine.

Le raccomandazioni previste nel 2024 contro il Covid sono pressocché le stesse vissute lo scorso anno. A definire meglio questa situazione è una circolare del Ministero della Salute, la quale informa che le persone risultate positive alla diagnosi di Sars-CoV-2 non hanno l’obbligo dell’isolamento. Tuttavia, vengono elencate alcune raccomandazioni per prevenire la trasmissione:

  • Indossare un dispositivo di protezione delle vie respiratorie (mascherina chirurgica o FFP2), se si entra in contatto con altre persone.
  • Se si è sintomatici, rimanere a casa fino al termine dei sintomi.
  • Applicare una corretta igiene delle mani.
  • Evitare ambienti affollati.
  • Evitare il contatto con persone fragili, immunodepresse, donne in gravidanza, ed evitare di frequentare ospedali o RSA. Questa raccomandazione assume particolare rilievo per tutti gli operatori addetti all’assistenza sanitaria e socio-sanitaria, che devono quindi evitare il contatto con pazienti a rischio.
  • Informare le persone con cui si è stati in contatto nei giorni immediatamente precedenti alla diagnosi, se anziane, fragili o immunodepresse.
  • Contattare il proprio medico curante se si è persona fragile o immunodepressa, se i sintomi non si risolvono dopo 3 giorni o se le condizioni cliniche peggiorano.

L’isolamento non si applica nemmeno nel caso in cui siamo entrati in contatto con persone positive al Covid, ma anche in queste circostanze valgono le misure preventive esposte precedentemente e l’eventuale test in caso di presenza di sintomi riconducibili al virus. Più nel dettaglio:

  • non siamo costretti a fare il tampone;
  • dobbiamo monitorare l’eventuale comparsa dei sintomi di Covid nei giorni successivi;
  • evitare il contatto con persone fragili, immunodepresse o donne in gravidanza;
  • in caso di sintomi, fare un tampone antigenico o molecolare.

Nel 2024 è obbligatorio indossare le mascherine per il Covid?

Oltre ai tamponi, una delle misure più note usate contro il Covid sono le mascherine, dispositivi di protezione individuale che permettono di rallentare la circolazione del virus.

Da diverso tempo però questo DPI non è più obbligatorio, sebbene in determinati contesti ancora vige qualche regola. Nel dettaglio, nel 2024 è stata emanata la proroga di un’ordinanza del 2023 del Ministero della Salute, la quale prevede l’obbligo di mascherina per:

  • lavoratori, utenti e visitatori delle strutture sanitarie all’interno dei reparti che ospitano pazienti fragili, anziani o immunodepressi
  • ai lavoratori, agli utenti e ai visitatori delle strutture socio-sanitarie assistenziali, gli hospice, le strutture riabilitative, le strutture residenziali per anziani, anche non autosufficienti
  • in altri reparti resta tutto a discrezione delle direzioni sanitarie

L’obbligo invece non è previsto per:

  • bambini di età inferiore ai 6 anni;
  • persone con patologie o disabilità incompatibili con l’uso della mascherina, nonché le persone che devono comunicare con una persona con disabilità in modo da non poter fare uso del dispositivo.

Gli esperti comunque raccomandano l’utilizzo della mascherina nei seguenti casi:

  • chi lavora a contatto stretto con le persone;
  • vicino a persone fragili;
  • all’interno dei mezzi pubblici.

Leggi anche: Covid, perché la reinfezione avviene dopo poco tempo?

Angelo Andrea Vegliante
Da diversi anni realizza articoli, inchieste e videostorie nel campo della disabilità, con uno sguardo diretto sul concetto che prima viene la persona e poi la sua disabilità. Grazie alla sua esperienza nel mondo associazionistico italiano e internazionale, Angelo Andrea Vegliante ha potuto allargare le proprie competenze, ottenendo capacità eclettiche che gli permettono di spaziare tra giornalismo, videogiornalismo e speakeraggio radiofonico. La sua impronta stilistica è da sempre al servizio dei temi sociali: si fa portavoce delle fasce più deboli della società, spinto dall'irrefrenabile curiosità. L’immancabile sete di verità lo contraddistingue per la dedizione al fact checking in campo giornalistico e come capo redattore del nostro magazine online.

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