Natale 2022 e Covid: come passeremo le prossime festività?

Redazione:

Natale 2022 e Covid, si apre un nuovo capitolo. Anche se la situazione “sembra” essere migliorata, la pandemia da Covid durante le feste potrebbe di nuovo peggiorare e portare a nuove restrizioni.

Almeno questo è il pensiero del presidente Anpas Fabrizio Pregliasco, come ha dichiarato a “Un giorno da pecora“: “Il Covid non è finito, ci saranno onde di risalite, tra un mese, per Natale, insieme ad una massiccia dose di influenza e ad infezioni respiratorie. Le nuove varianti, Cerberus e Centaurus, stanno emergendo sempre di più e schivano le protezioni. Per questo mi aspetto una risalita dei contagi tra qualche settimana”.

Natale 2022 nel segno della normalità o c’è il timore Covid?

Questo sarà un Natale normale. Forse. L’ultimo Natale senza restrizioni è stato nel 2019, tre mesi prima della chiusura in lockdown dell’Italia. Da allora, ogni Natale ha avuto restrizioni di vario genere. Il 2020 è stato il Natale delle zone di colore e dei divieti più stringenti, mentre nel 2021 Omicron ha caratterizzato le festività. E adesso che Natale ci aspetta?

Difficile dirlo. Il primo freddo ha portato i primi casi di influenza e con essi sono aumentati anche i casi di Covid-19. Secondo Pregliasco, i casi aumenteranno con i giorni di festa legati alla Festa dell’Immacolata. Matteo Bassetti invece non è della stessa opinione, come ha dichiarato ad Adnkronos: “Dire che il ponte dell’Immacolata, le feste, il Natale, porteranno ad un rialzo dei contagi e metteranno la popolazione a rischio di avere forme gravi è un messaggio che io non darei. Facciamo meno allarmismo che non aiuta, anzi fa più danni del virus. Il Covid così come l’abbiamo visto nel 2020-2021 è morto”.

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Natale 2022 e Covid, Crisanti: “Serve un piano Covid per l’inverno”

Il Covid non sarà come quello del 2020 e del 2021, ma sicuramente sarà presente. Questo il timore di Andrea Crisanti, deputato del Pd: “Un piano per l’inverno? Sicuramente i casi Covid stanno aumentando – ha commentato all’Adnkronos – e c’è anche una maggiore occupazione dei reparti e delle terapie intensive. Sinceramente io penso che il Governo faccia troppo affidamento sul mantenimento di questa situazione, ma non è necessariamente detto che rimanga tale. Io ho sempre ribadito che in questo momento, ma anche prima d’ora, le cautele le devono prendere principalmente le persone anziane e fragili. Lo stesso a Natale. Loro non devono abbassare la guardia perché, se una persona anziana o fragile si infetta, rischia di sviluppare una malattia grave indipendentemente dalla vaccinazione”.

La microbiologa Gismondo: “Sarà un Natale come quelli prima della pandemia”

La direttrice del Laboratorio di Microbiologia clinica e diagnostica delle bioemergenze Giismondo dell’Ospedale Sacco di Milano la pensa diversamente da Crisanti e Pregliasco, come riporta SkyTg24: “Fatte salve le precauzioni necessarie per proteggere da Covid e influenza le persone anziane e fragili, direi che quest’anno chi gode di buona salute potrà vivere un Natale come quelli di una volta com’era in tempi pre-Covid. Ce lo meritiamo, ci fa bene alla salute psichica e fa bene anche alla salute sociale ed economica”.

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Natale 2022 e Covid: le previsioni della Fondazione Gimbe

Il monitoraggio della Fondazione Gimbe rileva un peggioramento generale dell’andamento dei contagi da Covid-19. Nella settimana 11-17 novembre sono aumentati i casi (+15%), gli attualmente positivi (+8,2%), i ricoveri (+9,8%) e soprattutto le terapie intensive (+21,7%). Rispetto al periodo precedente, sono scesi solo i decessi.

Nino Cartabellotta, presidente di Gimbe, manifesta un po’ di preoccupazione per la risalita dei contagi Covid, come segnalato da Ansa: “Con l’arrivo dei mesi freddi e la permanenza al chiuso, anche senza considerare l’eventuale emergenza di varianti in grado di ‘scalzare’ Omicron 5, la circolazione virale è destinata ad aumentare. E al momento – nonostante le recenti rassicurazioni del ministro Schillaci alla Camera – ad oggi tutte le azioni di ‘discontinuità’ del Governo Meloni sono andate nella direzione opposta a quella suggerita dalle autorità internazionali di salute pubblica: ovvero essere preparati e pronti per affrontare eventuali nuove ondate. Si attende pertanto al più presto dall’Esecutivo il piano di preparedeness per la stagione invernale”.

Andreoni: “Teniamo alta la guardia”

Massimo Andreoni, direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit), racconta uno scenario mutevole, come riporta Panorama della Salute: “Queste nuove varianti attualmente in circolazione e già presenti in Italia hanno dimostrato un indice di trasmissibilità superiore a 15, per cui ogni persona è in grado di infettarne almeno 15. Ad oggi possiamo ipotizzare che le prossime vacanze natalizie, a differenza degli ultimi due anni, potranno essere affrontate con maggiore serenità. Vi sarà comunque il rischio di un incremento dei contagi, che sarà opportuno fronteggiare con il ricorso a quei mezzi di contenimento indispensabili per la limitazione della diffusione del virus”.

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Variante Cerberus Covid: cosa ci aspetta

Al momento, in Italia la vaccinazione prosegue (siamo alla quinta dose) e il contesto generale è influenzato dalla continua nascita di nuove varianti Covid, come Cerberus, una sottovariante di Omicron.

Di fatto l’aumento dei contagi è legato alle sottovarianti di Omicron fra cui Centaurus (responsabile del 7% dei casi Covid in Italia) e Cerberus. I nomi tecnici sono Omicron BA 2.75 e BQ.1.1: queste due varianti Covid sono quelle attive in questo momento. Il quotidiano L’Equipe le ha confrontate: Centaurus è ancora la variante con la più alta capacità di legarsi alle nostre cellule (57 volte di più rispetto a Omicron 5) e ha un maggior potenziale di diffusività.

Fabio Angeli, professore di Malattie dell’apparato cardiovascolare all’Insubria e coordinatore della ricerca, spiega affinità e differenze: “Mentre Centaurus ha rivelato una maggiore adesività di legame alle cellule, Cerberus sembra più capace a sfuggire agli anticorpi prodotti dal nostro organismo. Ciò non esclude che nei prossimi mesi si possa assistere ad una sorta di competizione tra varianti nel cercare di diventare dominanti. Questo può far ipotizzare che nuove ondate possano essere causate dalla diffusione contemporanea e sinergica di varianti diverse” (Repubblica).

Angelo Dino Surano
Giornalista, addetto stampa e web copywriter con una passione particolare per le storie di successo. Esperto in scrittura vincente e comunicazione digitale, è innamorato della parola e delle sue innumerevoli sfaccettature dal 1983. La vita gli ha messo davanti sfide titaniche e lui ha risposto con le sue armi più potenti: resilienza e spirito di abnegazione. Secondo la sua forma mentis, il contenuto migliore è quello che deve ancora scrivere.

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