Elezioni Europee 2024, quanto guadagna un europarlamentare?

Redazione:

In occasione delle Elezioni Europee 2024, che in Italia si è aperto un acceso dibattito riguardante gli stipendi, le pensioni e le indennità percepite da un europarlamentare europeo. Tali dati sono facilmente rintracciabili sul sito del Parlamento Europeo, che ci aiuta a capire quali sono in totale gli introiti che un eurodeputato UE ricevere a seguito della sua elezione.

Quant’è l’importo degli stipendi di un europarlamentare?

Come specifica il Parlamento europeo, ogni europarlamentare percepisce la stessa indennità, il cui importo è pari a 10.075,18 euro lordi, cioè 7.853,89 netti. Il saldo poi può variare a seconda delle imposte aggiuntive di uno Stato membro, e dunque varia a seconda del regime fiscale del paese di riferimento.

È prevista anche una pensione per gli ex deputati che compiono 63 anni, e che ammonta al 3,5% dell’indennità per ogni anno compiuto di esercizio del mandato e a un dodicesimo di quest’ultima per ogni ulteriore mese compiuto, per un massimo complessivo del 70%.

Spese di viaggio, mediche e non solo: le altre indennità da europarlamentare

Oltre allo stipendio di poco più di 7mila euro netti al mese, agli europarlamentari sono concesse indennità di vario tipo per la copertura di spese generali, di viaggio, mediche e non solo.

Nel dettaglio, scrive sempre il Parlamento europeo, gli eurodeputati possono ricevere un importo forfettario per coprire spese generali come l’affitto degli uffici nei quali sono eletti, hardware e software informatici, forniture per ufficio, telefoni cellulari/abbonamenti di telefonia mobile e abbonamenti a Internet. Tale indennità viene dimezzata se, durante l’anno parlamentare, l’europarlamentare partecipa a meno di metà delle sedute plenarie.

A ciò va aggiunta l’indennità giornaliera (indennità di soggiorno) di 350 euro al giorno, che permette all’europarlamentare di coprire spese diverse, quali alloggio, pasti e più in generale a ciò che spende un deputato per ogni giorno che si trova al Parlamento europeo. Tale cifra viene dimezzata se partecipa a meno della metà delle votazioni per appello nominale durante i giorni di votazione in Aula.

Previste anche le coperture per le spese di viaggio al fine di permettere ai deputati di raggiungere il Parlamento europeo, con alcuni limiti: nel caso dell’aereo, il limite massimo è pari alla tariffa di classe business; nel caso del treno, il limite massimo è di prima classe; nel caso dell’auto, il limite massimo è di 0,58 euro per chilometro (per un massimo di 1000 chilometri). Ci sono anche coperture aggiuntive per i pedaggi autostradali, bagagli in eccesso o spese di prenotazione.

All’interno delle spese coperte dal bilancio della Commissione europea o della delegazione che lo organizza, rientrano anche i viaggi ufficiali in qualità di deputato al Parlamento europeo. È consentito anche organizzare per conto proprio viaggi di lavoro per svolgere le proprie funzioni ufficiali, di cui il Parlamento rimborsa le spese di viaggio nei limiti di un massimale annuo stabilito per paese. Per i viaggi all’estero invece, gli europarlamentari possono richiedere il rimborso delle spese di viaggio, alloggio e spese connesse per un massimo di 4.886 euro.

Anche le spese mediche vengono coperte, in particolare l’europarlamentare ha diritto a un rimborso di due terzi delle spese sostenute. Infine, concluso il mandato, l’eurodeputato ha diritto a un’indennità transitoria, il cui importo è l’equivalente di un mese di indennità per ogni anno di esercizio del mandato, per un massimo di due anni.

Leggi anche: Stipendi parlamentari: quanto guadagna un parlamentare?

Angelo Andrea Vegliante
Da diversi anni realizza articoli, inchieste e videostorie nel campo della disabilità, con uno sguardo diretto sul concetto che prima viene la persona e poi la sua disabilità. Grazie alla sua esperienza nel mondo associazionistico italiano e internazionale, Angelo Andrea Vegliante ha potuto allargare le proprie competenze, ottenendo capacità eclettiche che gli permettono di spaziare tra giornalismo, videogiornalismo e speakeraggio radiofonico. La sua impronta stilistica è da sempre al servizio dei temi sociali: si fa portavoce delle fasce più deboli della società, spinto dall'irrefrenabile curiosità. L’immancabile sete di verità lo contraddistingue per la dedizione al fact checking in campo giornalistico e come capo redattore del nostro magazine online.

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