Che cos’è l’edema cerebrale e quali sono le conseguenze più note

Redazione:

L’edema cerebrale (nota anche come edema del parenchima cerebrale) è una patologia caratterizzata da una grave alterazione del sistema nervoso centrale. La gravità della condizione è determinata da un eccessivo accumulo di liquidi/fluidi intracellulari (edema citotossico) ed extracellulari (edema vasogenico) nel tessuto del cervello e preme i capillari sanguinei. Può essere fatale.

I fattori di causa possono esseri diversi: trauma cranico, ictus, arresto cardiaco, infiammazione cerebrale secondaria a meningiti e tante altre. A sua volta, tale patologia può causare ipertensione endocranica e idrocefalia (accumulo eccessivo di liquido cefalo-rachidiano nei ventricoli cerebrali). Vista la gravità della condizione, rientra nelle emergenze cliniche.

Come si manifesta l’edema cerebrale?

I sintomi dell’edema cerebrale possono manifestarsi in base al tipo di causa, e dunque possono essere di diversa tipologia. In linea generale, i segni che possiamo riscontrare sono:

  • mal di testa, stato confusionale, perdita di conoscenza, disturbi di memoria e vertigini;
  • disturbi visivi (come la diplopia) e calo della vista;
  • epilessia;
  • amnesia;
  • nausea e vomito;
  • difficoltà motorie e di coordinazione;
  • battito cardiaco irregolare;
  • afasia;
  • letargia;
  • febbre;
  • coma
  • idrocefalo.
quali sono i sintomi dell'edema cerebrale

Quali sono le cause dell’edema cerebrale?

Come abbiamo anticipato, i fattori di causa possono essere di varia natura. Generalmente, riconosciamo:

  • edema cerebrale da trauma cranico (traumi cerebrali);
  • ictus;
  • infiammazione cerebrale date da meningite, toxoplasmosi ed encefalite;
  • reazione allergica;
  • emorragia cerebrale;
  • arresto cardiaco;
  • ischemia;
  • diabete;
  • anossia;
  • disturbi circolatori;
  • epatite;
  • malattia di Wilson;
  • tumori cerebrali;
  • encefalopatia ipertensiva.

Edema cerebrale conseguenze: cosa provoca?

La più grave conseguenza dell’edema cerebrale è l’anossia, che consiste nel mancato apporto di ossigeno al cervello, il quale a sua volta può causare deficit cognitivi e motori, coma e paralisi. Anche qui, comunque, tutto può variare in base ad alcune precise condizioni, come la salute del paziente, la terapia e la convalescenza.

conseguenze edema cerebrale

Diagnosi edema cerebrale

La diagnosi deve essere la più rapida e tempestiva possibile. Se si sospetta tale patologia, va fatto un esame neurologico, seguito anche da un esame radiologico (risonanza magnetica nucleare e la TAC) ed ematico. In caso di diabete mellito, vanno fatte anche delle analisi del sangue.

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Come si cura l’edema cerebrale?

In base a come riporta WebMD, oggi vi sono delle terapie esistenti contro l’edema cerebrale che hanno un duplice obiettivo: fare in modo che il cervello torni a ricevere sia abbastanza sangue sia abbastanza ossigeno. Per i casi minori, invece, come il mal di montagna moderato o una leggera commozione cerebrale, il caso si risolve in pochi giorni.

Per fare in modo che sangue e ossigeno tornino al cervello, vi è una combinazione di trattamenti medici e chirurgici quali:

  • ossigenoterapia iperbarica: l’ossigeno viene fornito attraverso un respiratore o camera iperbarica;
  • osmoterapia: per ridurre la pressione intracranica (spesso ci si aiuta con la somministrazione di mannitolo, ma in alcune circostanze può peggiorare le condizioni del paziente);
  • somministrazione fluidi IV attraverso flebo;
  • abbassamento della temperatura corporea a 32-33 °C (ipotermia);
  • farmaci per alleviare il gonfiore (diuretici, anticoagulanti e corticosteroidi);
  • interventi di chirurgia: rimozione di una parte del cranio (craniectomia decompressiva); rimozione o riparazione della fonte del gonfiore; ventricolostomia (intervento che inserisce un tubo di drenaggio in plastica in un piccolo foro nel cranio fatto da un chirurgo).

Quando operare per edema cerebrale?

Secondo il neurochirurgo Antonino Raco, il paziente andrebbe operato in caso di moderata gravità, cioè quando ci sono delle lesioni dei vasi sanguigni che irrorano meningi e cervello.

Si può guarire dall’edema cerebrale?

L’edema è una delle cause di morte se si soggiorna molto a lungo in ambienti ad alta temperatura o per il mal di montagna. La prognosi varia da paziente a paziente, dalla tempestività dei soccorsi e da come vengono trattati i casi.

I tempi di guarigione, dunque, dipendono da una serie di combinazione di fattori. In generale, a seguito di una lesione cerebrale, può essere richiesto un periodo di recupero che va dai 6 mesi a diversi anni. Ciò che accelera il processo è la riabilitazione. Per quanto riguarda i tempi di riassorbimento dell’edema cerebrale, invece, non possiamo dare dati certi.

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Edema cerebrale in gravidanza

In caso di eclampsia, una grave patologia legata appunto alla gravidanza, possiamo trovare diverse manifestazioni quali proteinuria, ipertensione arteriosa e, anche, edema.

Angelo Andrea Vegliante
Da diversi anni realizza articoli, inchieste e videostorie nel campo della disabilità, con uno sguardo diretto sul concetto che prima viene la persona e poi la sua disabilità. Grazie alla sua esperienza nel mondo associazionistico italiano e internazionale, Angelo Andrea Vegliante ha potuto allargare le proprie competenze, ottenendo capacità eclettiche che gli permettono di spaziare tra giornalismo, videogiornalismo e speakeraggio radiofonico. La sua impronta stilistica è da sempre al servizio dei temi sociali: si fa portavoce delle fasce più deboli della società, spinto dall'irrefrenabile curiosità. L’immancabile sete di verità lo contraddistingue per la dedizione al fact checking in campo giornalistico e come capo redattore del nostro magazine online.

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