Depressione maggiore: cos’è, sintomi, cause e come si cura

Redazione:

La depressione maggiore incatena coloro che ne soffrono in un vortice di tristezza e insoddisfazione pervasiva, privandoli del piacere nelle attività quotidiane. Le vittime di questa oscura malattia si trovano costantemente immersi in un’atmosfera di negatività, con pensieri cupi che dominano le loro percezioni di sé e del futuro.

Cos’è la depressione maggiore e chi colpisce

Le statistiche epidemiologiche svelano che il disturbo depressivo maggiore è un’epidemia psicologica silenziosa che ha ormai preso il mondo di sorpresa. Secondo uno studio condotto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità questa oscura condizione avrà il secondo impatto più devastante sulla salute globale, superando molti altri disturbi.

Il disturbo depressivo maggiore sembra colpire in modo più prevalente il sesso femminile, affliggendo il 25% delle donne e il 12% degli uomini. Questa discrepanza sembra derivare dalle differenze nei modi in cui uomini e donne affrontano la depressione. Le donne tendono a esprimere tristezza, autocritica e dipendenza, mentre gli uomini reagiscono spesso con comportamenti disfunzionali, come l’abuso di alcol e droghe.

Come si individua la depressione maggiore

Per identificare il disturbo depressivo maggiore, è necessario che almeno cinque dei seguenti sintomi siano presenti per almeno due settimane e rappresentino un cambiamento di umore e attitudine rispetto al normale funzionamento. Chi ne soffre sperimenta una costante tristezza durante la maggior parte della giornata, quasi tutti i giorni:

  • Perdita di interesse o piacere per le attività quotidiane
  • Cambiamenti significativi di peso
  • Problemi di sonno persistenti come insonnia o ipersonnia
  • Rallentamento o agitazione psicomotoria
  • Spossatezza e mancanza di energia
  • Sensi di colpa eccessivi e ingiustificati
  • Difficoltà nella concentrazione e nella presa di decisioni
  • Pensieri ricorrenti di morte, ideazione suicidaria o autolesionismo

La gravità della manifestazione del disturbo varia ampiamente, da sintomi leggeri a forme estremamente debilitanti che ostacolano notevolmente la vita quotidiana. L’intervento clinico è essenziale quando i sintomi sono intensi, causano profonda sofferenza, non sono legati a eventi come lutti o separazioni, e persistono per oltre sei mesi. In tali casi, il paziente può sperimentare autocritica, disperazione, mancanza di speranza, pessimismo eccessivo e pensieri di morte.

Come distinguere la depressione maggiore da un periodo storto

Distinguere tra episodi di depressione maggiore e reazioni naturali alla vita può essere un compito complesso. Sentirsi tristi e privi di energia in seguito a eventi traumatici come una separazione o un lutto è una risposta umana naturale e spesso transitoria. Tuttavia, la depressione che persiste per un periodo prolungato, tra i 6 e i 12 mesi, dopo tali eventi richiede un intervento clinico.

La diagnosi può essere complicata quando si cerca di distinguere gli episodi di depressione maggiore con predominanza di umore irritabile da episodi maniacali con umore irritabile o episodi misti. Inoltre, il disturbo depressivo o bipolare causato da sostanze o farmaci può essere facilmente confuso con il disturbo depressivo maggiore. La distrattibilità e la bassa tolleranza alla frustrazione possono anche sovrapporsi al disturbo da deficit di attenzione e iperattività, complicando ulteriormente la diagnosi nei bambini e negli adolescenti.

Infine, i periodi di tristezza sono parte della condizione umana e spesso del tutto normali. Non dovrebbero essere considerati un episodio di depressione maggiore a meno che non soddisfino i criteri di gravità, durata e disagio clinico.

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Come impatta la depressione sulla vita quotidiana

Il disturbo depressivo maggiore può infliggere gravi conseguenze sulla vita quotidiana. L’attività scolastica o lavorativa può subire notevoli danni a causa di problemi di concentrazione e memoria. Con il passare del tempo, il ritiro sociale può portare a problemi relazionali con partner, figli, amici e colleghi.

Sentirsi depressi è come guardare il mondo attraverso lenti scure, in cui tutto appare opaco e insormontabile, persino le azioni più semplici come alzarsi dal letto o fare una doccia. Le persone affette da depressione maggiore vivono una gamma di emozioni debilitanti, tra cui tristezza, ansia, colpa, disperazione, vuoto e mancanza di speranza. Queste emozioni si riflettono in comportamenti quali l’isolamento sociale, la riduzione delle attività quotidiane, la difficoltà nel prendere decisioni e la tendenza all’autosvalutazione.

Il disturbo si manifesta attraverso un pensiero distorto e negativo, caratterizzato da convinzioni irrealistiche e standard eccessivamente elevati. Alcuni vedono ogni errore come un fallimento imperdonabile, mentre altri si ritengono indegni e accettano qualsiasi cosa senza cercare una vita migliore. I pensieri ricorrenti nella mente delle persone depresse riflettono una visione pessimistica di sé stesse, del mondo e del futuro.

Le cause della depressione

Le cause della depressione rimangono oscure, ma sembra che una combinazione complessa di fattori genetici, biologici, ambientali e psicologici giochi un ruolo importante. Quelle biologiche includono la riduzione dei neurotrasmettitori come la serotonina e la noradrenalina e l’iperattività dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene, spesso innescati da eventi stressanti prolungati.

Gli eventi dell’infanzia e le esperienze di vita possono anche aumentare la vulnerabilità alla depressione. Tuttavia, queste cause non garantiscono necessariamente lo sviluppo del disturbo, poiché l’interpretazione degli eventi da parte del paziente e le sue risorse per farvi fronte svolgono un ruolo cruciale.

Inoltre l’iperattività dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene, spesso scatenata da eventi stressanti prolungati, può influenzare negativamente la salute mentale e contribuire alla comparsa della depressione. Poi ci sono le esperienze di vita e gli eventi dell’infanzia, che possono aumentare la vulnerabilità di una persona alla depressione.

Infine ci sono fattori ambientali come lo stile di vita, la qualità del sonno, l’alimentazione e l’esposizione a sostanze tossiche possono contribuire al quadro complessivo della depressione.

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Come si cura la depressione maggiore

Come sempre, ricordiamo che questo articolo non sostituisce in alcun modo il parere di un medico, qualsiasi scelta terapeutica va sempre seguita prima da un professionista.

Il trattamento della depressione spesso coinvolge una combinazione di terapie farmacologiche e psicoterapie mirate a indirizzare i diversi aspetti biologici, psicologici e sociali del disturbo. Il trattamento farmacologico gioca un ruolo cruciale, soprattutto nei casi gravi e gli antidepressivi di nuova generazione agiscono principalmente attraverso l’inibizione della ricaptazione di serotonina. Ad ogni modo è fondamentale sottolineare che i risultati possono richiedere tempo.

La terapia cognitivo-comportamentale, basata sull’idea che i pensieri e le convinzioni negativi siano centrali nell’insorgenza e nel mantenimento della depressione, si concentra sulla modifica dei modi in cui il paziente interpreta gli eventi e reagisce ad essi. Gli psicoterapeuti lavorano con i pazienti per identificare e cambiare i pensieri negativi su sé stessi, il mondo e il futuro, utilizzando tecniche specifiche. Parallelamente, incoraggiano il cambiamento nei comportamenti quotidiani, contrapponendosi all’isolamento sociale e all’inattività spesso indotti dalla depressione.

Negli ultimi anni, la terapia metacognitiva ha guadagnato riconoscimento per il suo ruolo efficace nel rompere il ciclo della sintomatologia depressiva. Questo approccio mira a esaminare le credenze che sostengono i modelli di pensiero dannosi, come la ruminazione, per aiutare i pazienti a sviluppare una prospettiva più sana e positiva sulla loro vita e sul futuro.

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Angelo Dino Surano
Giornalista, addetto stampa e web copywriter con una passione particolare per le storie di successo. Esperto in scrittura vincente e comunicazione digitale, è innamorato della parola e delle sue innumerevoli sfaccettature dal 1983. La vita gli ha messo davanti sfide titaniche e lui ha risposto con le sue armi più potenti: resilienza e spirito di abnegazione. Secondo la sua forma mentis, il contenuto migliore è quello che deve ancora scrivere.

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