Qual è la differenza tra disturbo d’ansia e depressione?

Redazione:

Quando parliamo di salute mentale, pensiamo spesso che non esiste una differenza specifica tra ansia e depressione. La confusione è giustificabile: da una parte abbiamo poca consapevolezza sull’argomento in questione, trattato spesso con grande superficialità, nonostante siano due delle condizioni più diffuse al mondo (e il caso dello psicologo di base assente nella normativa italiana è un esempio); dall’altra, stiamo parlando di due patologie che possono essere interconnesse tra loro. Vale però la pena specificarlo: ansia e depressione non sono la stessa cosa. Ma allora quali sono le differenze?

Che cos’è l’ansia?

L’ansia è una risposta emotiva a un pericolo, sia reale che percepito, collocato nel futuro: si tratta di uno proiezione di un qualcosa che ancora non si è verificato, ma che ci spaventa affrontare, e dal quale cerchiamo di fuggire. Ovviamente l’ansia non è uguale per tutti, e dunque non possiamo considerare ogni stato ansioso come un disturbo limitante per la propria quotidianità. In base al DSM V (Manuale Diagnostico e Statistico dei disturbi Mentali), i disturbi d’ansia si differenziano in:

  • disturbo d’ansia generalizzata;
  • disturbo d’ansia indotto da farmaci, sostanze o altre situazioni mediche;
  • ansia da separazione;
  • fobia sociale o specifiche;
  • mutismo selettivo;
  • agorafobia.

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cos'è l'ansia
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Che cos’è la depressione?

La depressione è una patologia mentale che può colpire chiunque, e non va confusa con il Disturbo Depressivo Maggiore. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato che sarà la malattia più diffusa nel 2030. Non parliamo di un semplice stato d’animo che ci fa sentire tristi o frustrati, ma di una vera e propria patologia che può sensibilmente minare la qualità della nostra vita in ogni suo aspetto (relazione, lavorativa e familiare). I sintomi sono:

  • Umore basso e triste;
  • Frustrazione;
  • Difficoltà a concentrarsi anche sulle piccole decisioni;
  • Disturbi della memoria;
  • Assenza di desiderio sessuale;
  • Tendenza all’autosvalutazione e a sentirsi non adatto alla vita, sentimento di estrema colpevolezza su se stessi;
  • Autocommiserazione;
  • Sensazione di vuoto interiore;
  • Isolamento sociale;
  • Scarsa autostima;
  • Stanchezza cronica;
  • Dolori muscolari, alle articolazioni e alle ossa;
  • Assenza di attività motoria;
  • Tristezza quasi quotidiana;
  • Marcata agitazione, irritazione e ansia;
  • Stipsi o diarrea;
  • Mal di testa e tachicardia;
  • Percezione del proprio stato mentale come condizione senza fine;
  • Aumento o diminuzione del sonno;
  • Assenza di appetito o eccessivo appetito, con eccessivi episodi di dimagrimento o aumento di peso;
  • Perdita di interesse nello svolgere qualsiasi attività;
  • Pensiero costante della morte e del suicidio.

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Che differenza c’è tra ansia e depressione?

Come abbiamo detto all’inizio dell’articolo, tra ansia e depressione esiste una differenza, nonostante siano patologie legate tra loro dal concetto di comorbidità, termine che viene utilizzato quando parliamo della coesistenza di più malattie diverse in uno stesso individuo.

Per fare un esempio, in pazienti con depressione è possibile riscontrare anche un disturbo d’ansia generalizzato. Sostanzialmente quindi, le due malattie hanno un legame, ma in cosa differiscono? La differenza tra ansia e depressione va ricercata nei sintomi e nelle alterazioni che queste condizioni provocano nell’organismo.

Da una parte abbiamo l’ansia, i cui sintomi sono principalmente di natura emotiva, si manifestano in modo reattivo e quindi rientrano nella sfera delle emozioni. Dall’altra la depressione ha segni che influiscono sull’umore. Da ciò capiamo anche che gli effetti sulla persona possono essere diversi. Ovviamente, questo è un discorso generalizzato che non tiene conto di svariati dettagli, come la storia clinica di un paziente o il vissuto di una persona.

Angelo Andrea Vegliante
Da diversi anni realizza articoli, inchieste e videostorie nel campo della disabilità, con uno sguardo diretto sul concetto che prima viene la persona e poi la sua disabilità. Grazie alla sua esperienza nel mondo associazionistico italiano e internazionale, Angelo Andrea Vegliante ha potuto allargare le proprie competenze, ottenendo capacità eclettiche che gli permettono di spaziare tra giornalismo, videogiornalismo e speakeraggio radiofonico. La sua impronta stilistica è da sempre al servizio dei temi sociali: si fa portavoce delle fasce più deboli della società, spinto dall'irrefrenabile curiosità. L’immancabile sete di verità lo contraddistingue per la dedizione al fact checking in campo giornalistico e come capo redattore del nostro magazine online.

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