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Biliardo in carrozzina

Il gioco del biliardo in carrozzina, wheelchair biliard in inglese, si pratica su tavoli regolamentari e non adattati poiché con le giuste attenzioni tutti i giocatori sono in grado direttamente o indirettamente, anche se con l’aiuto di ausili, di poter giocare in ogni posizione di tiro.

Fra i giocatori che oggi praticano il biliardo in carrozzina ci sono tetraplegici, paraplegici, amputati, persone con spina bifida, persone con sla, con gruppi di giocatori che giocano e si allenano in sale accessibili a Milano, a Roma e in Abruzzo tra Pescara e l’Aquila.

Il biliardo, che può essere praticato anche da persone in carrozzina, è un gioco antico le cui origini restano incerte e gli storiografi che si sono cimentati nel rintracciarle non sono giunti a conclusioni univoche.

La parola biliardo sembra derivi dal termine francese “billard” che a sua volta deriva da “bille”, ma anche gli inglesi ne rivendicano l’origine, assicurando che proviene da “balyard”, termine che indicava uno strumento di legno simile a un bastone che serviva a colpire delle bilie.

Oggi il gioco del biliardo è diffuso in tutto il mondo, come per ogni sport esistono federazioni nazionali che organizzano e coordinano i campionati locali e esistono federazioni internazionali che si occupano dei tornei che si disputano annualmente e che designano i campioni di ogni specialità.

Come in altri sport esistono diversi livelli e diverse categorie. In Italia è la Federazione Italiana Biliardo Sportivo (FIBIS) a organizzare i campionati e tutte le attività federali annesse.

Storia del biliardo in carrozzina

Come sappiamo, le Paralimpiadi nacquero nell’ambito della riabilitazione al termine della seconda guerra mondiale come risposta alle esigenze di molte vittime di guerra civili e militari.

La riabilitazione diventò dunque sport ricreativo fino ad essere competitivo e poi agonistico. Il pioniere di questo approccio fu Ludwig Guttmann dell’Ospedale di Stoke Mandeville, nel Regno Unito che organizzò competizioni sportive per atleti in carrozzina, proprio a Stoke Mandeville mentre si stavano svolgendo i Giochi Olimpici di Londra 1948.

L’evoluzione di queste competizioni organizzate da Guttmann divennero i Giochi Paralimpici, il primo dei quali fu a Roma nel 1960, in concomitanza delle Olimpiadi. In quest’importante anno, finalmente, il gioco del biliardo entra a far parte dei Giochi Paralimpici con specialità dello Snooker.

In questa disciplina sin dal 1988 si imposero nettamente gli atleti inglesi (va ricordato soprattutto Michael Shelton) mentre gli italiani conquistarono in diverse edizioni il terzo posto (ricordiamo Aroldo Ruschioni).

Dalle edizioni successive il biliardo purtroppo venne escluso dalle competizioni paralimpiche.

Solo intorno alla metà degli anni ’90 in alcuni paesi, a partire dall’Inghilterra, viene riscoperto l’interesse per il biliardo tra le persone in carrozzina. Oggi esistono associazioni, federazioni e persone individuali che giocano campionati o partecipano a tornei nazionali e internazionali, sia in gironi dedicati ai giocatori con disabilità che in campionati misti: abbiamo notizia di giocatori e squadre in molte aree del pianeta quali Sud Africa, Emirati Arabi, Colombia, Guatemala, Stati Uniti, Europa del Nord, Russia, Grecia e India. Esiste un Campionato del Mondo nella specialità del Pool la cui ultima edizione si è tenuta in Finlandia nel 2017.

I giocatori con disabilità nel mondo del biliardo

Nella storia del biliardo internazionale sia amatoriale che professionale si hanno poche notizie dei giocatori con disabilità. La storia ci ha consegnato  George H.Sutton, noto come ” il giocatore senza mani”, è stato un giocatore di carambola negli Stati Uniti agli inizi del 1900. Nella sua storia sportiva ha gareggiato con altri professionisti di rilievo. Sutton era amputato, non aveva le braccia sotto i gomiti, a causa di un incidente in una segheria e usava per afferrare la stecca i due monconi rimasti.

Il biliardo in carrozzina in Italia

Il progetto “Biliardo in Carrozzina“ in Italia nasce nel 2019, dalla spinta di due amici romani appassionati di questo sport, Luca Bucchi, tetraplegico in seguito ad un incidente, e Roberto Dell’Aquila, suo ex assistente domiciliare. Fino a quel momento non esisteva ne un campionato ne tantomeno esistevano associazioni che proponessero il gioco del biliardo e pochi erano i giocatori in carrozzina a partecipare sia livello amatoriale che agonistico.

Si iniziano quindi a promuovere una serie di eventi dimostrativi presso l’unica sala accessibile della città di Roma e nel giro di qualche mese si riescono ad arruolare una decina di persone desiderose di imparare o di tornare a giocare a biliardo nonostante disabilità.

Dopo aver partecipato ad una partita durante la fase finale del Campionato Nazionale di Pool della FIBIS tenutosi a Roma, gli amici del wheelchair biliard decidono di iscriversi alla Federazione Italiana Biliardo Sportivo e propongono alla stessa di poter organizzare un campionato tra persone in carrozzina iniziando con un girone dimostrativo nel Lazio.

Nell’ottobre 2019 ebbe iniziò presso la Sala Laser Club di Roma il primo Campionato di Biliardo in Carrozzina della storia del biliardo sportivo nella specialità Pool. Da quella data il gruppo è andato crescendo e nel mese di febbraio sono iniziati anche un girone in Abruzzo e uno in Lombardia.

Regole e specialità del biliardo in carrozzina

Il gioco del biliardo in carrozzina si svolge su un tavolo da gioco rettangolare circondato da sponde e la cui superficie è ricoperta da un caratteristico panno morbido. I tavoli da gioco a seconda della specialità possono essere con le buche larghe o piccole e senza buche.

Goriziana e 5 birilli

I 5 birilli e la Goriziana sono due specialità che si disputano su tavolo da biliardo di 284×142 cm, senza buche (detto anche “tavolo internazionale“), un giocatore con 5 birilli e l’altro con 9 birilli posizionati a croce al centro del tavolo, i due si alternano reciprocamente al tiro. Lo scopo del gioco è quello di colpire con la stecca la propria biglia e, tramite essa, colpire la biglia avversaria in modo tale che quest’ultima abbatta dei birilli e/o colpisca il pallino ottenendo così punti a proprio vantaggio. Nel caso invece uno o più birilli siano abbattuti dalla propria biglia, il totale dei punti viene attribuito all’avversario. La partita termina al raggiungimento del punteggio prefissato dai giocatori o dall’arbitro di gioco (abitualmente 60 punti).

Pool (biliardo americano)

Tutte le specialità di pool sono giocate su un tavolo a 6 buche larghe, normalmente il doppio del diametro della biglia. Si usano tante biglie, spezzate o piene (ovvero colorate a metà o interamente nel numero che può variare a secondo della specialità). Palla 8-9-10 sono le più giocate. Palla 8, ad esempio, prevede che oltre alla differenza cromatica le biglie vengano riconosciute anche attraverso la numerazione univoca presente sulle stesse, le biglie “piene” dalla n° 1 alla n° 7, quelle “mezze” dalla n° 9 alla n° 15. L’attrezzatura di gioco è completata da altre due bilie: la n° 8, che è nera e non è considerata né “piena” né “mezza”, e la battente (a sfondo bianco) colpita dal giocatore attraverso la stecca da biliardo.

All’inizio della partita le bilie colorate e numerate sono raggruppate a triangolo nella metà superiore del tavolo di gioco in posizione e composizione fissa con la bilia n°8 al centro.

Una volta effettuato il break il gioco si dice aperto e si assegna la categoria di bilie piene o mezze al primo giocatore che imbuca regolarmente una bilia. Dall’assegnazione della categoria il giocatore ha l’obbligo di colpire per prima una delle sue bilie e ha diritto a rimanere al tavolo finché continuerà ad imbucare le proprie bilie in modo regolare.

Una volta che un giocatore ha imbucato tutte e sette le sue biglie potrà colpire e imbucare la biglia n°8, ma non nella stessa buca dichiarata precedentemente dall’avversario, per aggiudicarsi la vittoria.

Snooker

Lo snooker è una specialità di biliardo molto diffusa soprattutto nel Regno Unito ma che sta trovando spazio anche oltre Manica. Si svolge su un tavolo da biliardo più grande (circa 356×178 cm), provvisto di 6 buche a rete, 4 agli angoli e 2 nel mezzo delle sponde lunghe.

Sul piano di gioco si usano ventidue bilie, precisamente 15 rosse disposte a triangolo, 6 di vari colori e 1 bianca. Si inizia con il giocatore che con la bilia battente bianca, situata nella parte superiore del biliardo, dietro le bilie gialla, marrone e verde, il giocatore deve fare il tiro d’apertura (break) colpendo una delle bilie rosse disposte a triangolo e cercando di lasciare l’avversario in difficoltà o cercando di mandarne una in buca.

Il giocatore deve rimanere costante nell’imbucare in sequenza continuata prima una bilia rossa poi una colorata. Se fallisce, non imbucando la bilia corretta o commettendo un fallo, il turno passa all’avversario, il quale sarà tenuto a rispettare lo stesso principio di gioco. Regola è che dopo essere finite in buca, le bilie rosse escono dal gioco, mentre quelle colorate vengono riposizionate ciascuna nella specifica posizione di partenza, chiamata spot.

Carambola

La carambola si gioca sul tavolo da biliardo di tipo internazionale (284 x 142 cm) privo di buche, e si usano tre biglie dal diametro di 61,5 mm e dal peso di 210 g circa, più frequentemente nei colori bianco, giallo e rosso. Ad ogni giocatore viene assegnata una delle due bilie (gialla o bianca), mentre la funzione del pallino è espressa dalla bilia avversaria e sempre dal pallino rosso. I set di biglie utilizzati per giocare a carambola possono variare nel colore. Generalmente si apre il gioco colpendo il pallino.

Il gioco consiste nel far “carambolare” la propria bilia, usando la stecca, sulle due bilie rimanenti ottenendo un punto (o una carambola). Se il giocatore riesce nello scopo ottiene un punto, e può rigiocare allo stesso modo partendo dalla posizione di arrivo delle bilie finché non sbaglia. In conseguenza ad un fallo (se non è riuscito a colpire tutte e due le biglie o se le colpisce in modo errato), passa il turno all’avversario e così via.

Come e dove praticare

Grazie alla FIBIS e al Responsabile Nazionale del Settore Paralimpico, Michele Monaco, vengono organizzati corsi con Istruttori Federali per poter garantire a tutti i giocatori di poter giocare, imparare e migliorare allenandosi insieme in ogni specialità.

Contatti

Per info: Roberto Dell’Aquila

Telefono: +39 328 931 1451

Mail: paralimpico@fibis.it

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