La bandiera del Disability Pride esiste, ed è bellissima

Redazione:

Nel corso degli anni sono state realizzate diverse bandiere volte a rappresentare la comunità delle persone con disabilità, ed esiste anche quella del Disability Pride, che ha una storia molto peculiare.

Ogni anno nel mese di Luglio viene celebrato il Disability Pride Month, e durante questo periodo l’opinione pubblica si avvicina ancora di più a tematica riguardanti la disabilità e ad alcune curiosità storiche a essa connesse. Quest’oggi scopriamo qualche dettaglio in più riguardo al vessillo che indica il Disability Pride.

Storia della bandiera del Disability Pride

Diversamente dal vessillo della disabilità, che presenta tre colori diversi volti a richiamare le medaglie delle Paralimpiadi, la bandiera del Disability Pride fu creata nel 2019 dalla scrittrice con paralisi cerebrale Ann Magill.

L’idea nacque durante un evento dedicato al 20esimo anniversario dell’ADA, l’Americans with Disabilities Act firmato nel luglio 1990 (e che diede vita proprio al concetto del Disability Pride), quando Magill rimase molto delusa dal fatto che la manifestazione fosse confinata in un seminterrato di un centro di vita indipendente locale.

Come raccontò lei stessa nella 106esima puntata del podcast The Accessible Stall, l’evento “veniva pubblicizzato così: Ci saranno musica, una mostra storica, cibo e altro ancora. Un luogo di ritrovo’. E arrivi e tutto è nel seminterrato di questo edificio“.

Poi a lasciare sgomenta la scrittrice furono altri dettagli: “La musica è diffusa […] da un altoparlante. La presentazione è un PowerPoint sul muro del seminterrato. Non c’è nemmeno la storia di quel particolare centro di vita indipendente. Sono solo informazioni generiche. L’intera cosa è durata circa tre ore e si è svolta interamente all’interno delle mura. E io ho pensato: ‘Aspetta un attimo. Pensavo che sarebbe stato un concerto al parco con il palco e gli altoparlanti’. Sai, persone che parlavano e facevano una presentazione in modo che il pubblico potesse venire a vedere. Ed era tutto nascosto in questo edificio istituzionale“.

Il pensiero di Magill fu immediato: “Mi sono detta: ‘Accidenti, voglio una parata. Voglio una bandiera. Voglio una bandiera da sventolare‘. Questa idea mi è rimasta in mente per qualche anno e continuava a ronzarmi in testa“.

Il significato della bandiera del Disability Pride

Per cui, Magill decise di creare una bandiera che potesse diffondere ancora di più un certo messaggio: le persone con disabilità esistono, e hanno una loro presenza nella società.

La prima bandiera fu realizzata su sfondo nero con strisce a zig zag di vari colori che solcavano obliquamente il vessillo. Questa forma irregolare rappresentava il modo in cui le persone disabili dovevano destreggiarsi tra tutti gli ostacoli della vita quotidiana.

disability pride month

Purtroppo però venne fatto notare a Magill che questa bandiera sfarfallava in maniera intensa se riprodotta da telefono o su altri dispositivi elettronici, causando convulsioni, emicranie o disorientamento. Così, insieme ad altre persone facenti parte della comunità della disabilità, perfezionò il vessillo, tenendo conto anche dei colori troppo accessi.

Ho accettato la situazione – spiegò sempre la scrittrice –. Non mi sono arrabbiata. Ho detto: ‘Okay, è un errore. Come possiamo risolvere? E se apportassi queste modifiche?’. E poiché ho chiesto come possiamo risolvere questo problema, senza arrabbiarmi e senza diventare possessiva, la gente ha iniziato a offrire suggerimenti in forma anonima“.

E così nel 2021 nacque la seconda versione della bandiera del Disability Pride, che contiene sempre uno sfondo nero ma con toni di colore decisamente più tenui. Inoltre le linee a zig zag vennero sostituire con linee più dritte, a significare le barriere che separano le persone disabili con la società. Di seguito invece il significato dei vari colori:

  • nero rappresenta la rabbia e il lutto per le persone disabili vittime di violenza e abusi abilisti;
  • rosso rappresenta le disabilità fisiche;
  • oro rappresenta le neurodivergenze;
  • bianco rappresenta le disabilità invisibile e non diagnosticate;
  • blu rappresenta le disabilità psichiatriche ed emotive;
  • verde rappresenta le disabilità sensoriali.

Fonti:

Angelo Andrea Vegliante
Da diversi anni realizza articoli, inchieste e videostorie nel campo della disabilità, con uno sguardo diretto sul concetto che prima viene la persona e poi la sua disabilità. Grazie alla sua esperienza nel mondo associazionistico italiano e internazionale, Angelo Andrea Vegliante ha potuto allargare le proprie competenze, ottenendo capacità eclettiche che gli permettono di spaziare tra giornalismo, videogiornalismo e speakeraggio radiofonico. La sua impronta stilistica è da sempre al servizio dei temi sociali: si fa portavoce delle fasce più deboli della società, spinto dall'irrefrenabile curiosità. L’immancabile sete di verità lo contraddistingue per la dedizione al fact checking in campo giornalistico e come capo redattore del nostro magazine online.

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