Alex Zanardi, Una Vita Da Corsa

Alex Zanardi, la storia di un grande sportivo, la storia di un grande uomo, raccontata ad Ability Channel: la sua vita, decisamente una vita da corsa. Questa intervista ha portato fortuna ad Alex Zanardi che centrerà la qualificazione per le Paralimpiadi di Londra e vincerà la maratona di New York.

Si prepara per le Paralimpiadi Alex Zanardi.  Lo incontriamo al raduno della nazionale di ciclismo paralimpico nella cittadina montana di Roccaraso, in Abruzzo. La squadra azzurra è qui  per preparare la trasferta per i Mondiali di Ciclismo che si svolgeranno in Danimarca a Copenaghen e per iniziare ad affrontare una lunga preparazione che la condurrà alle Paralimpiadi di Londra 2012.

Seduto sulla sua carrozzina, all’ombra di un albero nel giardino dell’albergo, con un sorriso Alex esorcizza il pronostico di Londra 2012, obiettivo lontano ma non troppo, non solo per lui ma per tutti i ragazzi della nazionale che vedono i giochi paralimpici come uno scopo da raggiungere con impegno e passione.

Alex Zanardi

ALEX ZANARDI: L’INCIDENTE

All’inizio della nostra intervista Alex Zanardi racconta un episodio a dir poco curioso, accaduto immediatamente dopo il tragico incidente che lo ha visto coinvolto nella pista automobilistica di Lauzitzring in Germania il 15 Settembre del 2001  che gli provoca l’amputazione di entrambe le gambe. Padre Filippo, il prete “ufficiale” del circuito, interviene immediatamente per proferire parole di conforto, ma rendendosi conto della situazione drammatica che si stava profilando, prima che Alex Zanardi venisse caricato d’urgenza sopra l’elicottero che lo avrebbe portato in ospedale, decide di dargli l’estrema unzione, usando quello che lui pensava fosse l’olio del motore ma che invece, da come gli disse successivamente  Alex Zanardi, era semplicemente sangue.

ALEX ZANARDI E L’AUTOMOBILISMO

Nonostante Alex Zanardi abbia avuto una grande esperienza in Formula 3000,  in Formula 1 ed in Formula Indy non gli era mai passato di mente il pensiero che gli potesse capitare un evento così traumatico… come ci dice lui, non è coraggio ma è, più probabilmente, incoscienza. Le corse sono più pericolose di altre attività sportive ma certamente non meno di molte cose che facciamo ogni giorno senza che ce ne rendiamo conto.

Alex Zanardi non ha mai esitato nel dare fiducia ai propri meccanici e assistenti, dalla prima all’ultima persona che lavorava intorno a lui, da chi gli dava la tuta ignifuga, a chi gli passava i guanti, ma soprattutto ha sempre avuto molta fiducia in se stesso, nel portare il mezzo al limite senza mai oltrepassarlo; l’incidente che gli è accaduto lo attribuisce ad una serie coincidenze sfortunate.

Alex Zanardi

Alex Zanardi, la riabilitazione e il ritorno alle gare

Il percorso riabilitativo ha portato Alex Zanardi a conoscere persone che hanno perso gli arti in maniera del tutto banale, per lo meno Alex si ritiene fiero di averlo fatto in mondovisione  davanti a 100.000 spettatori, cosa che peraltro non è di grande consolazione… l’unica constatazione che si può fare è che le cose brutte purtroppo possono accadere.

Nei momenti successivi all’incidente si sono stretti al fianco di Alex Zanardi tutta la famiglia, gli amici, ma soprattutto si è andata formando una vasta catena di solidarietà. La filosofia di Alex è chiara: nella vita ricevi anche in base a quanto sei in grado di dare.

Nel campo dell’ortopedia l’Italia ha dei centri di assoluta eccellenza come  il Centro Protesi di Budrio dell’INAIL.  Tanti anni fa il Prof. Schmidl diede vita a questo centro che tracciò la strada anche a livello internazionale e dove successivamente si sono formati professionisti che a loro volta hanno aperto altri centri convenzionati di pari livello.

Purtroppo non tutta la sanità italiana gode dello stesso livello di qualità del Centro Protesi di Budrio, ma per Alex è stato fondamentale essere affiancato da personale professionista che non solo parlava la sua lingua ma anche il suo dialetto.

La ripresa di Alex Zanardi è  una sfida appassionante anche per i tecnici, un banco di prova dove portare innovazioni nel campo dell’ortopedia, e, soprattutto, anche nel mondo dell’automobilismo: quando gli viene proposto di tornare alle guida di un auto nel Campionato del Mondo Turismo, nessuno avrebbe mai scommesso che Alex Zanardi potesse tagliare per primo il traguardo, e invece a Oschersleben, e a dispetto di ogni pronostico è andata proprio così, e anche tutti i meccanici in quel momento si sono sentiti partecipi della vittoria del campione e sicuramente senza di loro Alex Zanardi non avrebbe raggiunto quel tanto agognato successo.

Alex Zanardi, l’incontro con l’Handbike

L’avventura del ciclismo è iniziata quasi per caso. Fabrizio Macchi lavorando per una nota emittente televisiva fece una intervista Alex Zanardi e, a microfoni spenti, lo invitò a provare la Handbike, proposta che successivamente gli venne rinnovata da Vittorio Podestà, Campione del Mondo della specialità, categoria H2.

Qualche anno dopo, essendo testimonial della Barilla, gli venne chiesto di presenziare al “pasta party” che si teneva alla Maratona di New York. Perchè non prendervi parte? Così chiese di partecipare, ma uno dei manager che si occupava dell’organizzazione dell’ evento, un ex maratoneta, lo sconsigliò, dicendo che questa impresa sarebbe stata impossibile. Alla parola impossibile, una molla scatta nella testa di Alex che decide di  partecipare. A tre settimane dalla gara, chiamò prima Fabrizio Macchi e successivamente Vittorio Podestà chiedendo loro di aiutarlo per reperire nel più breve tempo possibile una Handbike: Vittorio, colto dall’entusiasmo di Alex Zanardi,  gli procurò la Handbike che gli permise di partecipare e classificarsi anche quarto.

Alex Zanardi

Alex Zanardi, la nascita di una nuova passione

Da quel momento nasce la passione di Alex per la Handbike. Quando il destino gli tolse le gambe, Alex Zanardi pensava di aver chiuso con gli sport aerobici, e l’idea di tornare a correre,  sudare e ad allenarsi come faceva prima dell’incidente lo entusiasma a tal punto che dal 2010 Alex ci si dedica a tempo pieno.

Dopo i buoni risultati ottenuti nelle gara di Coppa del Mondo se Alex Zanardi dovesse riuscire a fare bene anche ai Mondiali  in Danimarca la qualificazione per i giochi paralimpici dovrebbe essere certa. Ma staccare il biglietto per Londra e poi non essere competitivo non piace ad Alex: se ci dovesse essere la possibilità di partecipare alle Paralipiadi, Alex Zanardi si preparerà in maniera tale da poter  aspirare a risultati importanti.

Alex Zanardi, l’umiltà di un campione

Essere Alex Zanardi non può essere una colpa. Sicuramente la vita gli ha sorriso molte volte, ma sarebbe stata una colpa grave non costruire nulla su questa fortuna.

Alex Zanardi ricorda le proprie origini: il padre idraulico gli ha sempre insegnato l’ABC delle vita, gli ha insegnato il come e il perchè certo cose possono essere fatte e altre no; la mamma, come ricorda, per mettere su i maccheroni il giorno dopo, passava le nottate a fare le asole alle camicie. Nessuno, all’epoca, avrebbe potuto immaginare che Alex sarebbe poi diventato un campione di Formula 1.

Alex ci congeda con questa bellissima riflessione, “nella vita bisogna provarci, le cose più belle, più inarrivabili sono sempre originate da noi, il primo passo dipende sempre e solo da noi, un obiettivo è una cosa che ti dai per decidere dove vuoi andare, ma se non sei in grado di goderti il viaggio, se non hai passione per ciò che stai facendo, vuol dire che stai ragionando per ambizione e l’ambizione non è cosi forte da portati all’obiettivo che ti sei prefissato, a quel punto è meglio cambiare e concentrasi su qualcos’altro, su qualcosa che ci viene più naturale”.

Salutiamo Alex Zanardi con un grande in bocca al lupo per i Campionati del Mondo in Danimarca con l’augurio di rincontrarci alle Paralimpiadi di Londra 2012.

LA VITTORIA ALLE PARALIMPIADI

Alex Zanardi ha partecipato alle paralimpiadi di Londra 2012, vincendo due medaglie d’oro e una d’argento con la handbike. Un successo strepitoso che lo ha fatto collocare tra i migliori dodici atleti di tutta la paralimpiade. Nel circuito di Brands Hatch, Alex Zanardi si è imposto su atleti più esperti e giovani di lui. Ma con la grande passione, l’entusiasmo ed anche un pizzico fi fortuna, il nostro campione ha conquistato due fantastiche medaglie d’oro nelle gare individuali e una d’argento nella competizione a squadre insieme a Francesca Fenocchio e Vittorio Podestà. Una prestazione che farà di Alex uno degli atleti più forti di sempre dello sport paralimpico italiano.

I fatti di Siena e il secondo grave incidente per Alex Zanardi

Poco dopo le 17:00 di venerdì 19 giugno 2020 Alex Zanardi rimane coinvolto nel secondo grave incidente della sua vita, a ben 19 anni di distanza da quello precedente che gli ha causato la perdita delle gambe.

Secondo le prime ricostruzioni, durante una gara dell’associazione sportiva Obiettivo3, la staffetta Luino – Santa Maria di Leuca in handbike, Alex Zanardi si trovava in un tratto di leggera discesa, a una velocità tra i 45 e i 50 chilometri orari, quando ha invaso la corsia adiacente, scontrandosi con un autoarticolato sulla statale 146 nel comune di Pienza (Siena), strada che porta a San Quirico d’Orcia e Montalcino.

Le indagini sono ancora in corso per capire di chi sia la responsabilità dell’accaduto. Inizialmente, si pensava che pochi attimi prima dell’incidente, l’atleta avesse tra le mani il suo smartphone, ma i video raccolti dalle autorità hanno smentito la pista. Il conducente del camion è indagato per “atto dovuto”, ma non risulta positivo al test per alcool e droga.

Atto dovuto, poi, usato anche per aprire il fascicolo sulle condizioni del manto stradale che, anche a seconda della testimonianza del giornalista Alessandro Maestrini presente durante la scena, avrebbe provato movimenti anomali per la guida del campione paralimpico.

Le condizioni di Alex Zanardi

Immediatamente le condizioni dell’atleta sono apparse gravissime. Trasportato d’urgenza al Policlinico Santa Maria alle Scotte di Siena, ha subito numerosi interventi di vario tipo per poi essere trasferito all’Ospedale San Raffaele di Milano, dove tutt’ora è ricoverato. Al 19 agosto 2020, due mesi esatti dall’incidente, il bollettino dell’istituto ha comunicato di aver registrato “miglioramenti clinici significativi” nel paziente.

Redazione - Ability Channel
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